Il Roma Aurelium ad Oplonti, Ercolano e Padula
10 – 11 ottobre 2009

Rafforzare l’amicizia tra i soci ed i loro familiari, approfondire ed accrescere la cultura e la conoscenza delle bellezze artistiche ed architettoniche del nostro Paese sono ormai una tradizione delle gite ultra trentennali del Roma Aurelium.
Quest’anno, il 10 e 11 ottobre, il Presidente Mele ha focalizzato la Campania come meta, con la visita degli scavi archeologici di Oplonti ed Ercolano, entrambi sommersi e cancellati dalla eruzione del Vesuvio nel tragico 24 agosto del 79 d.C., e della Certosa di Padula.
Oplonti, dove è stata riscoperta solo in tempi recenti, dopo il 1960, una grandiosa villa, probabilmente appartenuta alla famiglia di Poppea Sabina, seconda moglie di Nerone, ancora non entrata nel grande giro del turismo nazionale ed internazionale e quindi rappresenta una piacevole novità, specie per gli affreschi assai ben conservati dove si alternano audaci prospettive di colonne, cestini di frutta, che pare appena colta, scene mitologiche e voli di uccellini, che si fermano a beccare il cibo.
Ercolano invece, i cui primi scavi, sia pure casuali, risalgono al 1709, cioè a trecento anni or sono, gode da tempo, fin da Goethe, Winckelmann, Stendhal ed altri famosi viaggiatori, una meritata fama che continua ad accrescersi anche per nuove scoperte intervenute negli anni ottanta del secolo scorso.
Entrambe queste località sono state giustamente inserite nella lista dei patrimoni dell’umanità da parte dell’UNESCO, come pure la Certosa di Padula, mete quindi prestigiose che hanno visto una partecipazione numerosa di soci al viaggio ed una visita attenta, accurata, quasi minuziosa il sabato 10 ad Oplonti ed Ercolano e la domenica 11 a Padula.
Per noi Lions è stato anche motivo di fierezza e di sincera soddisfazione vedere all’inizio degli scavi di Ercolano, una grande planimetria degli stessi, opera dei lions del Club di Ercolano Host, a conferma delle molteplici e benemerite attività dei Clubs della nostra Associazione, che spaziano dai beni artistici e culturali, alla sanità, ai servizi sociali, alle problematiche civili ed alla comprensione tra i popoli.
Anche la Certosa di Padula, la più grande d’Italia che pure ne ha altre famose da Pavia, a Calci, a Firenze, Roma, Napoli, con i suoi 51.000 mq complessivi, di cui oltre 30.000 coperti, e con un chiostro di 12.000 mq, ancora non è conosciuta a sufficienza per cui la visita ha destato un eccezionale interesse, per la vastità del complesso, per gli ambienti dei monaci, ciascuno con la sua abitazione con annessa aria verde, per la chiesa, splendida per i banchi lignei del coro, il porticato di 84 colonne circondante il chiostro, e tutti gli altri locali destinati alla vita di una comunità che tra monaci, conversi ed inservienti superava le cento unità, e la cui storia, nell’arco di cinquecento anni a partire dal 1306, ha avuto momenti di grande splendore, visitata da re e imperatori ed altri illustri personaggi ed ancor oggi testimonia la potenza e l’importanza raggiunta dai certosini, partiti nel 1086 dalla Chartreuse, vicino Grenoble, e propagatisi poi per tutta l’Europa cristiana.
(Domenico Giglio)

Foto:

Oplonti: Villa di Poppea


Ercolano: al Miglio D'oro


Ercolano: Scavi


Padula: Acteon Palace


Padula: Certosa Chiesa


Padula: Certosa Chiostro


Padula: Certosa Cortile