VIAGGIO MERAVIGLIOSO O SCONVOLGENTE?
11 maggio 2012

Alcune volte ci si potrebbe porre una domanda: è la fantasia che stimola la scienza ad osare verso confini sempre più estremi, oppure è la scienza che offre alla fantasia spunti per meravigliare l’uomo spettatore?
Confesso che venerdì 11 maggio u.s., mentre il Prof. Francesco Di Matteo intratteneva soci e amici del Club Aurelium su di un argomento intrigante del quale dirò in seguito, più di una volta mi sono distratto proprio per pormi questa domanda. E della mia distrazione chiedo scusa al dotto oratore. Però non potevo evitare che il mio cervello, appunto perché sollecitato dalle parole e dalle immagini che gli venivano offerte, andasse a frugare in quel cassettino dove sono accantonati ricordi recenti e passati (così sembra che accada, stando a quanto ci dice Franco Fabbro nel suo recente libro “Neuropsicologia dell’esperienza religiosa”) e cercare di trovare quello che si riferisse all’argomento della serata.
Il Prof. Di Matteo, responsabile dell’Area di Endoscopia digestiva della “Università Campus Bio-Medico di Roma”, stava illustrando “Le nuove frontiere dello screening nelle patologie dell’apparato digerente”, accompagnando il suo dire con diapositive proiettate su un grande schermo, con immagini che in alcuni casi, ad uno sprovveduto come il sottoscritto, sembravano identiche ad uno di quei fiori marini ancorati a vita ad uno scoglio, in attesa di un ignaro pesciolino che si avvicinasse troppo: sarebbe scattata una specie di ventosa formata da molte grandi labbra mobili e addio pesciolino! Però quanto veniva offerto all’attenzione dei presenti non era la foto di un fiore carnivoro degli abissi marini, bensì un pezzetto dello stomaco di ognuno di noi, ripreso dal di dentro e proiettato verso l’esterno da una diabolica capsula, non molto dissimile da una di quelle che di tanto in tanto, proprio su prescrizione medica, ci capita di ingerire per contrastare dolori, nausee, capogiri e via così continuando.
L’operazione descritta ha un nome: RCSC virtuale, acronimo di Recto Sigma Colon Scopia virtuale e viene eseguita da una telecamera miniaturizzata che, una volta ingerita dal paziente, compie tutto il percorso dalla bocca alla naturale fisiologica uscita (intelligenti pauca!), trasmettendo verso l’esterno quanto va man mano osservando e consentendo, quindi, al medico di scoprire e valutare eventuali patologie. E’ stata la visione di questo viaggio all’interno del nostro corpo che mi ha permesso di ritrovare, tra le scartoffie di quel cassettino di cui parlavo prima, il ricordo di un vecchio film degli anni sessanta, dove si narrava di un sommergibile interamente miniaturizzato, equipaggio compreso, il quale veniva iniettato all’interno del corpo di un malato per praticare un intervento chirurgico impossibile dall’esterno. Una ricerca, effettuata con i potenti mezzi di internet, mi ha consentito di riscoprire il titolo del film, “Viaggio allucinante”, appunto, di Richard Fleischer, e di confortarmi circa il ricordo intuito e riesumato. Anche il noto Piero Angela, nella sua trasmissione “Quark”, ha affrontato in seguito l’argomento, ma con un taglio decisamente più scientifico e meno fantastico. E invece lo scrivente, affatto digiuno in materia endoscopica di qualsivoglia tipo, lascia volentieri (si fa per dire!) agli esperti operatori sanitari la parte più scientifica, riservando alla sua fantasia le visioni meravigliose di un interno di una macchina in movimento, che stimolano somiglianze e paragoni non altrimenti realizzabili; ma nel contempo il viaggio offre aspetti sconvolgenti, quasi inverosimili se rapportati alla visione che del nostro corpo abbiamo dall’esterno.
E tornando alla domanda con la quale viene aperto questo resoconto, sembra che la risposta possa essere questa: non esiste il dilemma, la fantasia e la scienza, a mio parere, sono complementari, specialmente se per fantasia s’intende una immaginazione mai statica, ma sempre curiosa, così come sempre curiosa e densa di interrogativi è la scienza, mai sazia di nuove scoperte e, quindi, di nuove conoscenze. Nel momento in cui la fantasia e la scienza dovessero sentirsi appagate, l’umanità avrà scritto la parola fine.
Al termine della sua affascinante esposizione, seguita con il massimo interesse e della quale siamo sinceramente grati, il Prof. Di Matteo ha fatto girare fra l’uditorio un bicchiere, sul cui fondo erano adagiate tre o quattro preziosissime capsule già in uso, in pratica telecamere miniaturizzate, e ha invitato tutti ad osservarle e, volendo, anche a prenderle delicatamente tra le dita. Qualcuno dei presenti ha trepidamente raccolto l’esortazione; però quasi tutti, una volta con il bicchiere tra le mani, si sono limitati ad avvicinare furtivamente il naso all’orlo, temendo forse di percepire qualche residuo effluvio non del tutto svaporato. (Enzo Maggi)

OMAGGIO AL NOSTRO GOVERNATORE

Una stupenda giornata di sole, che soltanto la Sardegna può offrire, salutava ad Alghero l’elezione del nostro socio Umberto Manucci a Governatore del Distretto 108L. Era il maggio dell’ormai lontano 1986 e un nutrito drappello di soci dell’Aurelium era arrivato da Roma, guidato dal primo Vice Presidente Francesco Troja e ben intenzionato ad appoggiare con tenacia la candidatura di Umberto alla guida di un distretto che comprendeva allora anche la Toscana e, quindi, assai più vasto e pesante da guidare di quello attuale. Al termine di un confronto duro ma leale, il nostro Umberto ebbe la meglio sul candidato concorrente, il conte Vito Giocoli Damiani di Vergada, un avvocato di grido, socio del Lions Club Roma Host, il primo Lions Club di Roma e, allora, il più numeroso e prestigioso della capitale.
Grande fu la gioia di tutto l’Aurelium che per la prima volta si preparava a vivere un anno sociale avendo come punto di riferimento della sua attività la massima carica distrettuale. E il sottoscritto ebbe il privilegio, al Passaggio della Campana del 1987, di ricevere il simbolo della Presidenza del Club dalle mani del Governatore Manucci.
Oggi, dopo ventisei anni, il 53° Congresso di Tivoli consacra Governatore distrettuale il nostro socio Mario Paolini.
Il Club Roma Aurelium torna a gioire e ad inorgoglirsi per l’unanimità dei consensi che hanno accompagnato l’elezione di un suo Socio, conosciuto e stimato dall’intero Distretto, cui ha dedicato ampia parte della sua attività, circondato dall’affetto di tutti i soci dell’Aurelium fin dal suo ingresso avvenuto nel 2002, proveniente dal Lions Club Roma Ciampino.
Verrà il momento in cui il nostro Mario Paolini, in cravatta nera e accompagnato dai suoi più stretti collaboratori, sarà ricevuto in pompa magna dal nostro club per la rituale visita del Governatore. Ma la sera dell’11 maggio u.s., dopo una conferenza su di un argomento molto introspettivo e al termine di una conviviale rapida e soddisfacente, il club lo ha voluto festeggiare e augurargli “buon lavoro” così, semplicemente, senza inutili orpelli, come ci si comporta con una persona di famiglia che sta uscendo di casa per andare a lavorare, sicuro che tra qualche ora ci si rivedrà e, intorno al desco, ognuno avrà qualcosa da raccontare. E su questo accordo di tonica minore si sono svolti sia l’indirizzo di saluto del Presidente Testi che il ringraziamento dell’amico Governatore Paolini, scevri da impennate retoriche che mal si sarebbero conciliate con il clima di serena amicizia che regnava sovrano fra i presenti, riservandole per altre circostanze dove l’apparire è di casa e quindi obbligatorio. Certamente non sono mancati momenti di commozione quando il neo Governatore ha voluto ringraziare gli amici del club che fin dal primo momento hanno creduto in lui fin dalla nascita del progetto, nel 2009. Chi scrive ricorda di essere stato uno dei primi a venirne a conoscenza, nel maggio del 2009, proprio dall’amico Mario, quando venne a fargli visita all’ospedale dove era ricoverato per una riabilitazione.
E Paolini ha voluto in qualche modo dare atto dell’appoggio ricevuto, scegliendo i suoi più stretti collaboratori tra i soci dell’Aurelium, presentandoli ufficialmente e cioè Francesco Lomonaco come Segretario, Enrico Chiricotto come Tesoriere e Giorgio Dori come Cerimoniere. Altri soci del Club, con incarichi minori ma ugualmente importanti, saranno al suo fianco.
“Tempus ruit!” Questo avranno pensato i soci del club che, chiamati in sequenza dal Presidente Testi, si sono presentati per ricevere dalle sue mani la chevron che attestava gli anni di appartenenza al club, non tanto Giorgio Cassano (dieci anni), quanto Francesco Lomonaco (venti anni) e Filippo Lucibelli (venticinque anni), ma specialmente Ernesto Liccardi Medici e Paolo Testi (ben trent’anni!). Approfittando della sua posizione, intesa come posto in cui si trovava, il nostro Presidente per ricevere la chevron ha potuto evitare la passerella e si è trincerato dietro il podio. Ne uscirà fra cinque anni? (Enzo Maggi)

 

Il dr. Di Matteo durante la conferenza

 


Il Presidente Testi con il prossimo Governatore

 


Il gen. Mario Paolini, prossimo Governatore

 


Il gen. Mario Paolini con il dr. Lomonaco e il cav. Chiricotto

 


La premiazione del dr. Di Matteo

 


Il gen. Mario Paolini con il dr. Lucibelli, Chevron 25 anni

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