Conviviale Visita del Governatore

17 Novembre 2011

Non ricordo il numero delle volte, nel corso della mia più che trentennale appartenenza al Club Aurelium, in cui ho partecipato alla riunione del Consiglio direttivo alla presenza del Governatore distrettuale in carica. Però ricordo benissimo di aver sempre avvertito, nell’attesa di un incontro mai prima avvenuto, una aspettativa mista di curiosità e di timore: la prima riferita alla circostanza di una presenza reale e non più mediata da foto patinate e da curriculum estesissimo, ma comunque più che meritevole di ogni dovuto riconoscimento; il secondo attinente al modo in cui avrebbe interpretato il suo diritto-dovere di informativa e di stimolo nei confronti del mio amato Aurelium. Questo perché in precedenza non sono mancati esempi di riunioni che poco o punto assomigliavano ad un cordiale incontro di lavoro tra Lion, sia pure a differenti livelli di responsabilità, per l’esposizione di propositi da realizzare e di incoraggiamenti e consigli per meglio raggiungerli e coordinarli in una più ampia prospettiva distrettuale, ma invece ad un vero e proprio esame burocraticamente puntiglioso e critico, che lasciava sconcertati.
Ma il Governatore Franco Fuduli, a dispetto della sua estrazione militare che il comune sentire vuole la persona rigida e distaccata, fin dal suo saluto personalizzato che ha voluto rivolgere a tutti i Consiglieri intervenuti, ha saputo creare un clima di amicizia e cordialità coinvolgente al punto che ognuno dei presenti si è sentito facultizzato ad intervenire per esporre commenti e proposte, sempre attentamente ascoltati dal Governatore. E l’incontro è proseguito con estrema scorrevolezza per un tempo ben maggiore di quello previsto per i lavori veri e propri: quasi il doppio dei quarantacinque minuti preventivati. E si è concluso con reciproca soddisfazione, con il Governatore che aveva acquisito notizie e propositi che il Club Aurelium aveva in animo di ottenere e con il Presidente Testi che aveva messo in tasca i complimenti rivoltigli e anche i consigli che non potevano mancare.
E il clima di amicizia e cordialità instaurato dal Governatore è proseguito anche nel corso della conviviale sia con il saluto rivolto a tutti i presenti, sia con il giro che ha voluto fare fra tutti i tavoli, intrattenendosi con i Soci, con le loro consorti e con gli ospiti che affollavano la bella e accogliente sala. Per gli Officers distrettuali, ai quali ha consegnato il suo guidoncino, ha avuto parole di elogio e di buon lavoro per l’impegno che li attende quest’anno, ricordando che senza dubbio sapranno essere all’altezza del loro compito, considerato che sono espressioni di un “prestigioso” Club.
Ma la serata era anche dedicata alla celebrazione del 46° anniversario della Charter Night del Club Aurelium, avvenimento che, secondo una tradizione pluridecennale, si svolge in contemporanea alla visita del Governatore. Nel suo intervento ufficiale (che è possibile leggere per intero di seguito al presente resoconto della serata), il Presidente Paolo Testi ha rievocato, tra gli altri, un episodio significativo della sua precedente annata da Presidente, il 1985-1986, allorquando “…sul nostro scarno Labaro” venne cucito dalla dolce Angela, amata moglie di Paolo, il distintivo di Club Sponsor del Lioness Club di Roma Aurelium, di cui era Prima Presidentessa “…la inarrivabile Maria Teresa” (de Martino Pesce), presente oggi alla conviviale nella sua importante veste di Presidente di Circoscrizione.
L’episodio richiamato dal Presidente Testi mi ha fatto tornare indietro di pochissime ore nel ricordo ed è servito ad avvalorare, questa volta non con l’immaginazione, ma con una vera e propria visione, quanto affermato dal Presidente circa “…la bella strada, ricca di meritate soddisfazioni, percorsa dal Lions Club di Roma Aurelium”, ponendo a confronto le immagini del Labaro del Club, quella di allora con quella di oggi. Il giorno prima della conviviale ero intento a trasferire su un DVD una cassetta VHS, sulla quale era registrata la cerimonia del Passaggio della Campana da Cesare Pirro a Walter Locatelli, svoltasi il 12 giugno 1992. Ebbene: alle spalle dei due Presidenti si stagliava l’immagine del nostro Labaro che, sette anni dopo l’episodio rievocato dal Presidente Testi, si presentava ancora quasi totalmente privo di distintivi e di qualsiasi altro tipo di riconoscimento che stessero ad attestare la vivacità e l’operatività del Club.
Quanto sopra evidenziato non deve essere interpretato come un pregresso iniziale scarso impegno del Club. Niente di più falso. Ma non può negarsi che, nell’ambito della nostra Associazione come partecipazione e nella società civile sotto forma di services, l’Aurelium abbia dovuto registrare una accelerazione che lo ha portato a meritarsi l’appellativo di “prestigioso”, evidentemente facilitata da un propizio terreno di coltura, preparato negli anni addietro con cura e dedizione. Questo dovuto affettuoso e riconoscente ricordo dovrà sempre motivare l’impegno dell’attuale Presidente e dei successivi. (Enzo Maggi)

Saluto del Presidente Paolo Testi e celebrazione della XLVI Charter

Governatore! 1° Vice Governatore! Presidente di Circoscrizione! Officiers Distrettuali e di Club! Graditissimi Ospiti! Amici ed Amiche!
Nel presentare il Club, desidero celebrare nel contempo la Charter. Non è solo per un rispetto verso la tradizione, che si protrae da quarantasei anni e che vuole veder celebrata la visita del Governatore con l’anniversario della costituzione del Club, ma, soprattutto, perché, così operando, so di poter amalgamare, in un unico breve pensiero, il suo passato con il suo presente.

Vorrei iniziare con una nota personale che riguarda la Presidente di Circoscrizione e me. Se, infatti, mi fermo un attimo ad ammirare il nostro Labaro, così ricco di riconoscimenti, non posso non andare con il pensiero ad un giorno di questi tempi di ventisei anni fa e mi rivedo giovane Presidente con la mia Angela, intenta a cucire sul nostro scarno Labaro, il distintivo di Club Sponsor di Lioness Club. Infatti, per l’Anniversario dei nostri primi venti anni, sponsorizzammo il Lioness Club di Roma Aurelium e la inarrivabile Maria Teresa ne era la Presidentessa! Ritengo che la visione plastica del nostro Labaro permetta di notare visivamente la bella strada, ricca di meritate soddisfazioni, percorsa dal Lions Club di Roma Aurelium.

Ho iniziato a lumeggiare la nostra Storia, facendoVi ammirare il nostro Labaro, ma ora non Vi tedierò con notizie che ormai sono arcinote e che i curiosi potranno meglio e più diffusamente cogliere, andando sul nostro sito! No! Il mio primo desiderio sarà quello di aprire il palpitante cuore di questo Club che, se è unico, come ho l’ardire di credere che lo sia, lo è, perché da sempre e, spero per sempre, è formato da Uomini che, con le loro Consorti, hanno fatto della Amicizia e, di conseguenza, dell’armonia che sola nasce da essa, una sorta di autentica religione.

La elegante, colta e raffinata natura dei nostri Soci fondatori – appartenenti al Patriziato Romano, ad Alte Cariche dell’Esercito, o famosi ed affermati Professionisti e audaci industriali – ha creato quel substrato di persone – niente affatto chiuse snobisticamente in una sorta di énclave elitaria e susseguiosa – tutte tese a migliorare la loro spiritualità e il loro essere nella diuturna ricerca del bello e del vero. È stata, da allora sino ad oggi, una nostra peculiarità il desiderio di emergere senza però voler reprimere mai il nostro prossimo, ma, anzi, cercando di elevarlo alle vette eccelse del Vero.

Non c’è egoismo, non bassezza d’intenti, non volgare ricerca del tornaconto personale nel nostro agire. La maggioranza dei Soci è data da Amici che si conoscono e si frequentano mediamente da 25/30 anni, e, anche se non si ha più la vigoria di un tempo e non tutti hanno la forza di «gettare il cuore oltre l’ostacolo», l’allegra, baldanzosa schiera di noi "Veterani", se non corre come una volta, marcia certo celermente, compatta e felice, di guisa che non possiamo dire che vi sia stata una flessione o, peggio ancora, una crasi, tra il nostro passato e il nostro presente, perché, accanto a noi, fioriscono verdi e olezzanti di volontà e passione giovani virgulti che ci danno la chiara certezza che questa nostra unità durerà usque dum vivamus et ultra!...

Più passa il tempo e meglio ancora ci riconosciamo nell’amicizia che vige tra noi tutti –"soci di annata" e "soci di fresca nomina" – così che la armonia regna sovrana e tiene ben strette tra loro le diverse generazioni che vivono all’interno del nostro Club.

Vedendo i nomi dei Presidenti ricordati sulla nostra Campana, ma molto più presenti nei cuori e nei pensieri di tutti, noi vediamo scorrere la Storia del Club e le attività, sempre eccellenti, poste in essere. Tra i primissimi Services, agli albori della nostra vita, provvedemmo a coprire le spese di viaggio, soggiorno, anche per il genitore accompagnante, e per gli interventi di trapianto di cuore di due bambini cardiopatici che sono stati ricoverati in Sud-Africa, dove da poco il Prof. Barnard aveva cominciato ad operare!

Una iniziativa peculiare, come particolare per brillante, generosa intelligenza e creatività, era il Suo ideatore, è stata la giornata "Un Esercito per la Vita", studiata e realizzata dal Lion Walter Locatelli, Presidente del Club per l’Annata 1992/1993, che vide schierati, nel cortile antistante l’Hotel "Cavalieri Hilton", all’epoca nostra Sede, i rappresentanti di ben nove Organismi, con i loro Uomini e le loro attrezzature.

Per completezza d’indagine, tantissimi altri sono stati i Services del Club – che ha avuto, come costante principio informativo, quello di portare a termine, nell’arco di un’Annata, un solo importante Service (a parte quelli istituzionali: internazionali, nazionali e distrettuali, ai quali mai ci siamo sottratti) – e pluribus: la donazione all'Ospedale del Bambino Gesù di un Reparto per la dialisi peritoneale ed emodialisi infantile; tre apparecchiature elettromedicali al Servizio Speciale di Angiologia del Policlinico Re Umberto I a Roma; la donazione di uno scooterone exagon per il trasporto di plasma sanguigno; e, l’altr’anno, la realizzazione presso il Reparto di Radioterapia Oncologica del Policlinico Gemelli di una piccola degenza detta "del sollievo".

Bene! Carissimo Governatore, forse sono andato oltre il tempo che mi ero imposto, ma, dal Babbo Fiorentino, ho ereditato il gusto del conversare! Ora chiudo per consentire – subito dopo la presentazione del Presidente di Circoscrizione, sicut ex ritu, – alla Tua simpatia di emozionarci, come fai nelle riunioni distrettuali, sempre vive, interessanti, a volte fantasmagoriche per i tanti ricordi, pensieri, aneddoti, allegorie, che, erompendo dal Tuo generoso cuore, si manifestano nella Tua bella, tonante voce!

Grazie per la pazienza e ben arrivato nella nostra Casa!

 

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