Passaggio della Campana
19 Giugno 2015

Presso il Grand’Hotel Parco dei Principi, in una sala elegantemente preparata per le grandi occasioni, si è svolta la tradizionale festa del “Passaggio della Campana” per lo scambio delle consegne fra il Presidente uscente dr. Francesco Lomonaco ed il Presidente entrante gen. Mario Paolini.
        Al rituale saluto ai convenuti da parte del Cerimoniere Giuseppe Pastena è seguito il benvenuto del Presidente Francesco Lomonaco che, aprendo la serata, ha partecipato ai soci le ultime delibere del Consiglio direttivo, in particolare:
        l’assegnazione del Melvin Jones Fellow al socio Enrico Chiricotto, quale riconoscimento del valido contributo fornito al Club ed alla Associazione, in qualità di Presidente della scorsa annata e Presidente di Zona dell’annata attuale; la consegna della targa è stata segnata da un corale e prolungato assenso dei presenti;
       l’ammissione del prof. Giuseppe Gennaro quale nuovo socio del nostro Club. Alla consueta presentazione del curriculum dell’interessato, a cura del padrino, è seguita la lettura della formula di rito che sancisce l’accettazione dell’incarico e il conferimento del distintivo da parte del Presidente Lomonaco (anche suo padrino).
       Il Presidente, quindi, ha esposto il suo discorso di chiusura dell’annata, soffermandosi poco su quanto fatto (si è dichiarato contrario a forme di “egocentrismo o autoreferenzialità”) e concedendosi alcune considerazioni critiche nei confronti del Distretto. Ha riconosciuto il nostro Club come una “oasi” del lionismo, che giustifica ampiamente l’appartenenza alla nostra Associazione, ed ha rivolto infine il suo caloroso augurio all’amico Mario Paolini, prossimo Presidente, che condurrà l’Aurelium nell’annata dei suoi 50 anni di attività. Ha quindi proceduto alla consegna dei “giusti riconoscimenti”:
       targhe ricordo al suo Staff: Fabio Colletti - efficientissimo segretario/tesoriere; Paolo Ricciardi cogitante tesoriere; Giuseppe Pastena elegante cerimoniere;
       omaggio alle Signore: Luisa Chiricotto, Cristina Colletti, Marina Dori, Rosaria Durantini, Elvira Lomonaco, Giuliana Pastena, Paola Ricciardi, Angela Testi, per la loro fattiva e proficua collaborazione nella raccolta fondi destinati ai service; in particolare, alla Signora Teresa Manzaro è stata conferita anche una targa ricordo per essersi particolarmente distinta come “efficiente venditrice” in occasione del Mercatino di Natale.
       Dopo il tradizionale scambio delle spillette tra i Presidenti, ha preso la parola il Presidente entrante Mario Paolini per il suo discorso di apertura del nuovo anno sociale, decisamente apprezzato dai presenti; ha elencato anche i componenti del prossimo Consiglio direttivo.
       L’applauso della sala e l’omaggio floreale alla Presidentesse uscente ed entrante hanno concluso la serata. (D. Manzaro)

 

DISCORSO DEL PRESIDENTE USCENTE FRANCESCO LOMONACO

Cari amici,
       siamo giunti alla fine dell'annata, questo è il momento nel quale il Presidente con orgoglio elogia se stesso proiettando le immagini dei momenti più salienti della sua annata, o consegnando ai soci una raccolta di foto e dati sull'attività svolta, oppure, semplicemente raccontando.
       Ebbene, io non ho nulla da dire e da raccontarvi della mia annata – che ho accettato di svolgere solo per affermare il motto WE SERVE - per i motivi che vi dirò appresso, ma, soprattutto, perché non mi piace parlare di me: l'egocentrismo o l'autoreferenzialità le ritengo il cancro del confronto dialettico ed, in particolare, della nostra Associazione.
       Aggiungo che coloro che hanno partecipato hanno vissuto l'annata, quindi è inutile ricordargliela, chi non ha partecipato, salvo casi particolari, non era interessato, quindi è inutile raccontare loro quali attività siano state svolte nell'anno.
       Peraltro, a mio modo di vedere, qualunque cosa possa aver fatto un Presidente il merito va a tutti i soci che abbiano o meno partecipato.
       Quando sono stato ammesso a far parte della famiglia Lionistica - Presidenza Cesare Pirro, Padrino Paolo Testi - ero orgoglioso perché mi sentivo di appartenere ad una élite, non di classe, ma di cultura e di sentimenti, rispettosa verso le norme etiche ben delineate nell'Associazione, unitamente agli scopi del lionismo.
       Una élite altamente rappresentativa e coesa nel Club Aurelium mi ha accolto con affabilità, simpatia e, consentitemi, con affetto; sentimenti questi che costituivano anche il substrato comportamentale del Distretto di allora.
       Oggi purtroppo il lionismo sta subendo - come l'intera società mondiale - una trasformazione inarrestabile e speriamo non una implosione, ma la cosa che più mi rattrista è la disaffezione ai principi etici ed agli scopi dell'Associazione, proprio ora che si sente di più la necessità di un maggior rispetto di detti principi. Purtroppo, però, i recenti accadimenti nel nostro Distretto - non si adombri l'amico PDG Paolini - mi confermano che, fin tanto che la popolazione lionistica del Distretto si comporterà come ignavi e sarà opportunisticamente consenziente, ci saranno solo Alonso Quijano, il protagonista della narrativa di De Cervantes.
        Fortunatamente l'oasi Aurelium conserva l'impianto fondante del lionismo e l'afflato che ci unisce – pur nella libertà di pensiero – è l'unico motivo di permanenza nel Lionismo, ma è purtroppo (paradossalmente), anche, impedimento per l'abbandono dell'Associazione Internazionale.
       Per l'inarrestabile cammino della vita associativa anche il Club Aurelium dovrà subire dei cambiamenti, almeno generazionali. Per facilitare ciò dobbiamo rinunciare al nostro presenzialismo e con la nostra sapiens, presente con le altre tre virtù aristoteliche: coraggio, temperanza e giustizia, comportarci da saggi Senatori (a me piace di più da “capi Cheyenne”con il calumet della pace ed il Kostoweh il copricapo indiano con le piume di aquila e tacchino colorate).
       Scusate la digressione, torniamo all'annata che il prossimo 4/5 luglio vedrà il conferimento nella pienezza dell'incarico di Presidente all'amico Mario Paolini che porterà il prestigioso club Aurelium nei fasti dei festeggiamenti per i 50 anni di presenza sul territorio.
       Proprio per consentire la prossima strepitosa annata, la mia Presidenza è stata finalizzata al reperimento fondi e consolidamento delle risorse finanziarie da utilizzare per la preparazione dei festeggiamenti.
        In sostanza: una limitazione delle attività Presidenziali. Per questo non ho nulla da raccontarvi.
       Attenzione ! Ho detto limitazioni, e non sospensione delle attività Presidenziali, perché in effetti, non ho interamente soggiaciuto alla consegna – per usare un termine militare famigliare al Gen. Paolini – lo confesso, ho forzato la mano del Consiglio Direttivo svolgendo alcuni services, come il contributo alla Compagnia MIA MISURA ed al C.R.E.C. - onlus, fiore allo occhiello del
108L, qualunque cosa ne dicano alcuni personaggi oggi in carriera nel Distretto che quando ne facevano parte lo osannavano ed ora non perdono occasione per contestarlo e denigrarlo provocando la disaffezione dei Clubs verso questo service.
       Del resto il mio segno zodiacale mi attribuisce forza di sfondamento che, simbolicamente, vuol significare che i nati sotto il segno dell'Ariete tentano sempre di superare l'ostacolo. L'amico Domenico, che stimo e verso il quale nutro sincero affetto avrà compreso che è impensabile richiedere ad un socio di svolgere l'incarico di Presidente – tanto più che nessuno altro socio ha voluto sobbarcarsi l'onore e l'onere della funzione – senza consentirgli l'esercizio completo della carica chiedendo solamente di mantenere nominalmente la posizione.
       Approfitto di questo momento per dire agli amici soci che ancora non hanno svolto l'incarico che il Presidente è nei fatti - per dirla alla maniera del PDG Osvaldo De Tullio - l'organo di propulsione ed iniziativa del Club. E' senz'altro la carica più importante nel club e per questo la più impegnativa e che richiede spirito di sacrificio, ma piena di soddisfazioni se non altro per l'impegno che comporta di interprete e messaggero dei contenuti essenziali della nostra vita associativa, vivificando ed attualizzando i concetti nell'attività quotidiana.
       Anche questa seconda esperienza, seppure per modalità e contenuti diversi, mi ha arricchito. Ho iniziato l'annata con il viaggio "Napoli Misteriosa" e lo concludo con la visita alla “città ideale” ispirata all’Hypnerotomachia Poliphili di Giuseppe Colonna – La Scarzuola, che ha visto anche il passaggio di S. Francesco d’Assisi del quale indegnamente porto il nome.
        Detto questo, procediamo ora con la consegna dei giusti riconoscimenti per i componenti dello staff e dei soci che si sono particolarmente impegnati e distinti.......

 

 

 

 

 

 

 

DISCORSO DEL PRESIDENTE ENTRANTE MARIO PAOLINI

Carissimi soci, Gentili Signore, Graditi ospiti,
        fra qualche giorno assumerò l’incarico di Presidente del Club Aurelium, non senza un po’ di trepidazione, devo ammetterlo, perché mi troverò alla guida di un club blasonato con una storia prestigiosa e nobile alle spalle lunga 50 anni. In questa circostanza desidero rivolgere il mio deferente pensiero a tutti coloro che dal lontano 30 Ottobre del 1965, data della consegna della nostra Charter, ad oggi hanno servito e servono nelle fila del nostro club e della nostra Associazione con spirito di appartenenza, con volontà di ben operare, con abnegazione e, a volte, anche con sacrificio. Il mio pensiero va a chi ci ha lasciato a coloro che hanno contribuito a rendere esaltante la nostra lunga storia che tutti insieme, voi ed io, dobbiamo onorare, proteggere e magari migliorare; il club ha il potenziale per assolvere nel migliore dei modi questo esaltante compito di emulazione, di esaltazione e di incremento di quanto fatto precedentemente: è un potenziale fatto di consapevolezza delle nostre capacità e del nostro credo di appartenenza ad un’Associazione che ha costruito e costruisce il suo futuro su due pilastri fondamentali: gli scopi e l’etica lionistica. Seguiteremo a percorrere questa strada all’interno e all’esterno del nostro club continuando a svolgere un ruolo di supporto verso il nostro Distretto nei cui confronti potremo a volte essere anche critici, ma sempre in maniera costruttiva. Siamo parte integrante di questo Distretto, lo dobbiamo vivere, non possiamo esserne al di fuori, anche se qualche volta non ne comprendiamo i comportamenti. Il club ha caratteristiche, capacità, conoscenza ed esperienza per intervenire criticamente quando il Distretto diverge dalla strada principale: i recenti avvenimenti lo hanno dimostrato. Il nostro Magazine, da tantissimi apprezzato, è lì anche per questo e spero che, con l’aiuto di tutti, possa seguitare questa strada oramai ben tracciata.
        Fra poco vi presenterò la squadra che farà parte del Consiglio Direttivo di quest’anno, vedrete dei visi già noti, alcuni dei quali ho il piacere di avere ancora con me dopo l’intenso periodo distrettuale che abbiamo trascorso insieme; altri visi li conoscete già, penserete voi; questo dei soliti noti è un argomento sul quale abbiamo iniziato una seria discussione sulla quale torneremo molto presto e che interesserà l’intero club. Parlo della necessità che tutti i soci si rendano disponibili a ricoprire gli incarichi previsti nel nostro ordinamento.
        Nell’organigramma di quest’anno ho voluto due cose nuove: la prima è il Comitato d’Onore d’altronde già previsto nel nostro Regolamento; è composto da tutti i Past Presidenti che non ricoprono incarichi nel Consiglio Direttivo. Detto Comitato ha una sua autonomia decisionale e partecipa di diritto alle riunioni del Consiglio Direttivo con voto consultivo. L’ho voluto perché sono convinto che un club non può e non deve privarsi dell’esperienza maturata dai Past Presidenti: essi rappresentato il tesoro del club, il suo Sancta Sanctorum, il suo Think-Tank, il suo serbatoio di pensiero.
        L’altra cosa che, a ben pensarci, non è proprio nuova, è un Comitato; l’ho chiamato così non sapendo quale altro nome dargli e prego gli amici, in special modo Gianfranco e Paolo, di non saltare sulla sedia; chiamatelo come volete; più correttamente si tratta di un gruppo di persone che da tempo opera vicino a noi con dedizione, spirito di sacrificio e di appartenenza per promuovere, organizzare e realizzare iniziative destinate a raccogliere fondi per i nostri service. Parlo, lo avete capito, delle nostre signore cui va il nostro grazie per l’apporto attivo e fattivo dato al club. Su queste signore, come sempre, ci appoggeremo per tutte quelle iniziative che vorranno portare in porto, oltre a quelle già note. A questo proposito desidero sollecitare tutti a pensare a quelle cose da
mettere a disposizione di questo gruppo di nostre consorti per il mercatino di Natale che si terrà il 28 e il 29 di Novembre prossimi.
        Per quanto riguarda le attività di quest’anno, oltre a quelle oramai di routine che caratterizzano da tempo l’operatività del nostro club, il Consiglio Direttivo ha pensato di effettuare un service molto importante, peraltro non ancora finalizzato, e qualche altra cosa, questa già realizzata, di cui daremo contezza nella nostra 1^ conviviale.
        Sono cosciente dell’impegno che un incarico di Presidente comporta, in aggiunta come Presidente dell’Aurelium, un incarico prestigioso e nel contempo di responsabilità che, per poter essere espletato nel migliore dei modi, ha necessità dell’apporto di tutti. Ho sempre affermato che il club non è solo il Presidente; il club siamo tutti noi con le nostre esperienze e potenzialità. La partecipazione dei soci alla vita del club è indispensabile per il suo successo perché crea dialettica, aiuta al lavoro di squadra, rinsalda l’amicizia, aiuta a capire di più e meglio, stimola lo scambio di esperienze. Il Presidente è l’immagine del Club, il coordinatore delle sue attività e, se vogliamo, anche il suo originatore, ma deve avere al suo fianco i soci che camminano con lui, che lo sostengono e lavorano con lui per raggiungere gli scopi che il club si prefigge. Un’ultima esortazione desidero fare: è un invito che rivolgo a tutti i soci a partecipare alle varie manifestazioni di club e anche di Distretto, perché partecipare, come sopra dicevo, vuol dire conoscere, fare esperienza, avere idee nuove, fare e rinnovare amicizie, confrontarsi.
        Prima di terminare, desidero salutare Francesco che ha lavorato con impegno, sacrificio e dedizione raggiungendo i traguardi prestigiosi che il club si era prefisso; ha saputo mantenere la cloche (il timone non mi è proprio) ben al centro con perizia e senso realistico accrescendo la stima e l’importanza del club Aurelium nel Distretto. A lui e all’intera squadra che lo ha accompagnato in questo anno di servizio va il ringraziamento profondo e sentito di tutto il club.
        Ed ora vi presento il nuovo Consiglio Direttivo con il quale cercheremo di mantenere alto il nome del Prestigioso Aurelium:
        Immediato Past Pres. nonché Segretario: Francesco Lomonaco;
        1° Vice Pres.te: Francesco Natale
        2° Vice Pres.te: Giuseppe Pastena
        Tesoriere: Enrico Chiricotto
        Cerimoniere: Giuseppe Pastena
        Informatico: Alvaro Pennella
        Censore: Gianfranco Carpi
        Addetto Stampa: Enzo Maggi
        Addetto PR: Giuseppe Torrebruno
        Leo Advisor: Fabio Colletti
        Consiglieri: Domenico Giglio, Ernesto Liccardi Medici, Massimiliano Rocchi, Donato Manzaro
        Consigliere responsabile dei soci: Paolo Testi


        Vi ringrazio per l’attenzione e auguro a tutti un buon proseguimento di serata.

IL COMMENTO DI ENZO MAGGI


        Il totale e consapevole consenso che ritengo di dover manifestare nei confronti dell’intervento del nostro Presidente Francesco Lomonaco, intervento svolto la sera del 19 giugno u.s. e che ho potuto rivivere con calma leggendolo sull’ottavo numero del nostro “prestigioso Magazine”, non mi esime, tuttavia, dall’assumere una posizione critica rispetto ad alcuni passaggi che reputo fondamentali e più precisamente laddove pone in risalto, e più di una volta, la sua posizione defilata nei confronti della vita dell’Aurelium nella annata 2014-2015. E’ ben vero che parlare di se stessi in modo elogiastico significa peccare di egocentrismo o autoreferenzialità: e purtroppo quotidianamente dobbiamo registrare non pochi esempi di siffatti atteggiamenti, anche all’interno del nostro mondo lionistico, in special modo quando il distacco tra la vita concretamente vissuta dei club lion e le strutture burocraticamente sovraordinate si fa più sensibile, al punto tale da giustificare l’insorgere di fondate perplessità circa la utilità di quest’ultime, che sempre di più si concretizzano in una costosissima arena dove possono essere esternate e perseguite ambizioni di risibile vacuità, prive di qualsivoglia ricaduta positiva verso la nostra associazione.
        Invito la sempre più sparuta pattuglia dei miei lettori di andare a leggere quanto pubblicato a pag. 12 dell’ultimo numero di Lionismo a firma del PDG Alberto Maria Tarantino: vi scopriranno che nel corso del recente Congresso nazionale di Bologna, sono state assunte decisioni, che si riverseranno poi sull’attività di tutto il lionismo italiano, con votazioni favorevoli, quasi sempre prive di contrari e astenuti, oscillanti tra i 150 e i 180 delegati, a fronte di 1.083 accrediti! E si trattava di Campo Italia, della relazione della rivista LION, del service di rilevanza nazionale, del tema di studio nazionale; le proposte di emendamenti allo Statuto e Regolamento multi distrettuale addirittura non sono state votate per mancanza del numero legale!
        E allora è comprensibile che a un lion del calibro del nostro Francesco Lomonaco, che per un anno ha vissuto e respirato nell’atmosfera più ecumenica di un distretto in qualità di Segretario distrettuale, peraltro nota anche al vostro cronista, sia possibile percepire la “…disaffezione ai principi etici ed agli scopi dell’Associazione…” che sta caratterizzando i tempi che stiamo vivendo e che mostra di essere inarrestabile; basti porre attenzione ad un solo dato: i lions italiani sono passati da circa cinquantamila del 2008 a poco più di quarantaduemila del 2014! Circa ottomila persone in solo sei anni hanno detto addio a quella che l’opinione mondiale corrente ritiene essere la più grande organizzazione di volontariato esistente al mondo! E allora, ripeto, è comprensibile che Francesco Lomonaco si senta rattristato e che gli resti difficile accettare che “…la popolazione lionistica del Distretto si comporti come ignavi e opportunisticamente consenziente…” e prenda a comportarsi come Don Alonso Quijano, alias Don Chisciotte della Mancia, il quale dette inizio alle sue strampalate avventure perché impazzito per essersi ubriacato di romanzi cavallereschi. Quindi è bello leggere che nella sua perdurante avventura lionistica, l’amico Francesco Lomonaco abbia trovato uno scudo protettivo nell’afflato amicale che pervade il nostro Club Aurelium e che lo tiene lontano da intraprendere vane battaglie contro mulini a vento. Perché non si deve dimenticare che tutto sommato si tratta di mulini a vento, che si agitano spinti dal nulla e nel nulla: quando il vento tace, si fermano e non sono più utili a niente e a nessuno!
        E neppure accetto che il nostro Presidente, nel passare la Campana e il Martelletto al suo successore, affermi che “…non ho nulla da dire e da raccontarvi della mia annata…”. Molto opportunamente più avanti si corregge: “Ho detto limitazioni e non sospensione delle attività Presidenziali…”; e ricorda il sostanzioso service a favore del C.R.E.C. onlus. Mi chiedo, e chiedo a
tutti gli amici soci dell’Aurelium: ma a quali limitazioni ci si vuole riferire, se dobbiamo ricordare che nel corso dell’annata che sta per concludersi si sono tenuti tutti gli incontri statutariamente normati? Due assemblee e sette consigli direttivi, dieci conviviali, sette appuntamenti culturali, quali gite in casa e fuori casa, altri sette incontri interessanti anche dal punto di vista finanziario, come i Tornei di Burraco e il Mercatino. E non mi risulta che siano stati incontri privi di partecipazione: sicuramente ci si poteva augurare maggiore presenza. Ma questo è il trend che accompagna ogni presidenza e che si spera sempre di modificare in meglio; e questo auspicio fa parte delle motivazioni che sostengono un Presidente.
        Ultima considerazione: “….. reperimento fondi e consolidamento delle risorse finanziarie da utilizzare per la preparazione dei festeggiamenti …” per il cinquantenario dell’Aurelium. A mio modesto avviso, l’aver accettato l’invito presentato a suo tempo dal Consiglio direttivo, averne onorato la realizzazione rinunciando signorilmente e con dedizione a quel minimo di libertà di iniziativa che accompagna l’azione di un Presidente di club, non possono risolversi in appunti negativi, tuttaltro: anzi, sono destinati ad aumentare la stima che si deve manifestare nei confronti di un vero lion.
        Chiudo queste mie considerazioni augurando all’amico PDG Mario Paolini un ottimo lavoro per l’importante annata che ci si prospetta e, con tutta l’umiltà e l’amicizia di cui sono capace, vorrei che tenesse presente che il Martelletto che avrà tra le mani picchierà una Campana sulla quale sono incisi i nomi di cinquanta Presidenti, qualcuno anche più di una volta.

 

 

 

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