DISCORSO DEL PRESIDENTE
ENTRANTE MARIO PAOLINI
Carissimi soci, Gentili
Signore, Graditi ospiti,
fra qualche giorno assumerò
l’incarico di Presidente del Club Aurelium, non senza un po’
di trepidazione, devo ammetterlo, perché mi troverò
alla guida di un club blasonato con una storia prestigiosa e nobile
alle spalle lunga 50 anni. In questa circostanza desidero rivolgere
il mio deferente pensiero a tutti coloro che dal lontano 30 Ottobre
del 1965, data della consegna della nostra Charter, ad oggi hanno
servito e servono nelle fila del nostro club e della nostra Associazione
con spirito di appartenenza, con volontà di ben operare, con
abnegazione e, a volte, anche con sacrificio. Il mio pensiero va a
chi ci ha lasciato a coloro che hanno contribuito a rendere esaltante
la nostra lunga storia che tutti insieme, voi ed io, dobbiamo onorare,
proteggere e magari migliorare; il club ha il potenziale per assolvere
nel migliore dei modi questo esaltante compito di emulazione, di esaltazione
e di incremento di quanto fatto precedentemente: è un potenziale
fatto di consapevolezza delle nostre capacità e del nostro
credo di appartenenza ad un’Associazione che ha costruito e
costruisce il suo futuro su due pilastri fondamentali: gli scopi e
l’etica lionistica. Seguiteremo a percorrere questa strada all’interno
e all’esterno del nostro club continuando a svolgere un ruolo
di supporto verso il nostro Distretto nei cui confronti potremo a
volte essere anche critici, ma sempre in maniera costruttiva. Siamo
parte integrante di questo Distretto, lo dobbiamo vivere, non possiamo
esserne al di fuori, anche se qualche volta non ne comprendiamo i
comportamenti. Il club ha caratteristiche, capacità, conoscenza
ed esperienza per intervenire criticamente quando il Distretto diverge
dalla strada principale: i recenti avvenimenti lo hanno dimostrato.
Il nostro Magazine, da tantissimi apprezzato, è lì anche
per questo e spero che, con l’aiuto di tutti, possa seguitare
questa strada oramai ben tracciata.
Fra poco vi presenterò
la squadra che farà parte del Consiglio Direttivo di quest’anno,
vedrete dei visi già noti, alcuni dei quali ho il piacere di
avere ancora con me dopo l’intenso periodo distrettuale che
abbiamo trascorso insieme; altri visi li conoscete già, penserete
voi; questo dei soliti noti è un argomento sul quale abbiamo
iniziato una seria discussione sulla quale torneremo molto presto
e che interesserà l’intero club. Parlo della necessità
che tutti i soci si rendano disponibili a ricoprire gli incarichi
previsti nel nostro ordinamento.
Nell’organigramma
di quest’anno ho voluto due cose nuove: la prima è il
Comitato d’Onore d’altronde già previsto nel nostro
Regolamento; è composto da tutti i Past Presidenti che non
ricoprono incarichi nel Consiglio Direttivo. Detto Comitato ha una
sua autonomia decisionale e partecipa di diritto alle riunioni del
Consiglio Direttivo con voto consultivo. L’ho voluto perché
sono convinto che un club non può e non deve privarsi dell’esperienza
maturata dai Past Presidenti: essi rappresentato il tesoro del club,
il suo Sancta Sanctorum, il suo Think-Tank, il suo serbatoio di pensiero.
L’altra cosa che,
a ben pensarci, non è proprio nuova, è un Comitato;
l’ho chiamato così non sapendo quale altro nome dargli
e prego gli amici, in special modo Gianfranco e Paolo, di non saltare
sulla sedia; chiamatelo come volete; più correttamente si tratta
di un gruppo di persone che da tempo opera vicino a noi con dedizione,
spirito di sacrificio e di appartenenza per promuovere, organizzare
e realizzare iniziative destinate a raccogliere fondi per i nostri
service. Parlo, lo avete capito, delle nostre signore cui va il nostro
grazie per l’apporto attivo e fattivo dato al club. Su queste
signore, come sempre, ci appoggeremo per tutte quelle iniziative che
vorranno portare in porto, oltre a quelle già note. A questo
proposito desidero sollecitare tutti a pensare a quelle cose da
mettere a disposizione di questo gruppo di nostre consorti per il
mercatino di Natale che si terrà il 28 e il 29 di Novembre
prossimi.
Per quanto riguarda le
attività di quest’anno, oltre a quelle oramai di routine
che caratterizzano da tempo l’operatività del nostro
club, il Consiglio Direttivo ha pensato di effettuare un service molto
importante, peraltro non ancora finalizzato, e qualche altra cosa,
questa già realizzata, di cui daremo contezza nella nostra
1^ conviviale.
Sono cosciente dell’impegno
che un incarico di Presidente comporta, in aggiunta come Presidente
dell’Aurelium, un incarico prestigioso e nel contempo di responsabilità
che, per poter essere espletato nel migliore dei modi, ha necessità
dell’apporto di tutti. Ho sempre affermato che il club non è
solo il Presidente; il club siamo tutti noi con le nostre esperienze
e potenzialità. La partecipazione dei soci alla vita del club
è indispensabile per il suo successo perché crea dialettica,
aiuta al lavoro di squadra, rinsalda l’amicizia, aiuta a capire
di più e meglio, stimola lo scambio di esperienze. Il Presidente
è l’immagine del Club, il coordinatore delle sue attività
e, se vogliamo, anche il suo originatore, ma deve avere al suo fianco
i soci che camminano con lui, che lo sostengono e lavorano con lui
per raggiungere gli scopi che il club si prefigge. Un’ultima
esortazione desidero fare: è un invito che rivolgo a tutti
i soci a partecipare alle varie manifestazioni di club e anche di
Distretto, perché partecipare, come sopra dicevo, vuol dire
conoscere, fare esperienza, avere idee nuove, fare e rinnovare amicizie,
confrontarsi.
Prima di terminare, desidero
salutare Francesco che ha lavorato con impegno, sacrificio e dedizione
raggiungendo i traguardi prestigiosi che il club si era prefisso;
ha saputo mantenere la cloche (il timone non mi è proprio)
ben al centro con perizia e senso realistico accrescendo la stima
e l’importanza del club Aurelium nel Distretto. A lui e all’intera
squadra che lo ha accompagnato in questo anno di servizio va il ringraziamento
profondo e sentito di tutto il club.
Ed ora vi presento il nuovo
Consiglio Direttivo con il quale cercheremo di mantenere alto il nome
del Prestigioso Aurelium:
Immediato Past Pres. nonché
Segretario: Francesco Lomonaco;
1° Vice Pres.te: Francesco
Natale
2° Vice Pres.te: Giuseppe
Pastena
Tesoriere: Enrico Chiricotto
Cerimoniere: Giuseppe Pastena
Informatico: Alvaro Pennella
Censore: Gianfranco Carpi
Addetto Stampa: Enzo Maggi
Addetto PR: Giuseppe Torrebruno
Leo Advisor: Fabio Colletti
Consiglieri: Domenico Giglio,
Ernesto Liccardi Medici, Massimiliano Rocchi, Donato Manzaro
Consigliere responsabile
dei soci: Paolo Testi
Vi ringrazio per l’attenzione
e auguro a tutti un buon proseguimento di serata.
IL COMMENTO DI ENZO MAGGI
Il totale e consapevole
consenso che ritengo di dover manifestare nei confronti dell’intervento
del nostro Presidente Francesco Lomonaco, intervento svolto la sera
del 19 giugno u.s. e che ho potuto rivivere con calma leggendolo sull’ottavo
numero del nostro “prestigioso Magazine”, non mi esime,
tuttavia, dall’assumere una posizione critica rispetto ad alcuni
passaggi che reputo fondamentali e più precisamente laddove
pone in risalto, e più di una volta, la sua posizione defilata
nei confronti della vita dell’Aurelium nella annata 2014-2015.
E’ ben vero che parlare di se stessi in modo elogiastico significa
peccare di egocentrismo o autoreferenzialità: e purtroppo quotidianamente
dobbiamo registrare non pochi esempi di siffatti atteggiamenti, anche
all’interno del nostro mondo lionistico, in special modo quando
il distacco tra la vita concretamente vissuta dei club lion e le strutture
burocraticamente sovraordinate si fa più sensibile, al punto
tale da giustificare l’insorgere di fondate perplessità
circa la utilità di quest’ultime, che sempre di più
si concretizzano in una costosissima arena dove possono essere esternate
e perseguite ambizioni di risibile vacuità, prive di qualsivoglia
ricaduta positiva verso la nostra associazione.
Invito la sempre più
sparuta pattuglia dei miei lettori di andare a leggere quanto pubblicato
a pag. 12 dell’ultimo numero di Lionismo a firma del PDG Alberto
Maria Tarantino: vi scopriranno che nel corso del recente Congresso
nazionale di Bologna, sono state assunte decisioni, che si riverseranno
poi sull’attività di tutto il lionismo italiano, con
votazioni favorevoli, quasi sempre prive di contrari e astenuti, oscillanti
tra i 150 e i 180 delegati, a fronte di 1.083 accrediti! E si trattava
di Campo Italia, della relazione della rivista LION, del service di
rilevanza nazionale, del tema di studio nazionale; le proposte di
emendamenti allo Statuto e Regolamento multi distrettuale addirittura
non sono state votate per mancanza del numero legale!
E allora è comprensibile
che a un lion del calibro del nostro Francesco Lomonaco, che per un
anno ha vissuto e respirato nell’atmosfera più ecumenica
di un distretto in qualità di Segretario distrettuale, peraltro
nota anche al vostro cronista, sia possibile percepire la “…disaffezione
ai principi etici ed agli scopi dell’Associazione…”
che sta caratterizzando i tempi che stiamo vivendo e che mostra di
essere inarrestabile; basti porre attenzione ad un solo dato: i lions
italiani sono passati da circa cinquantamila del 2008 a poco più
di quarantaduemila del 2014! Circa ottomila persone in solo sei anni
hanno detto addio a quella che l’opinione mondiale corrente
ritiene essere la più grande organizzazione di volontariato
esistente al mondo! E allora, ripeto, è comprensibile che Francesco
Lomonaco si senta rattristato e che gli resti difficile accettare
che “…la popolazione lionistica del Distretto si comporti
come ignavi e opportunisticamente consenziente…” e prenda
a comportarsi come Don Alonso Quijano, alias Don Chisciotte della
Mancia, il quale dette inizio alle sue strampalate avventure perché
impazzito per essersi ubriacato di romanzi cavallereschi. Quindi è
bello leggere che nella sua perdurante avventura lionistica, l’amico
Francesco Lomonaco abbia trovato uno scudo protettivo nell’afflato
amicale che pervade il nostro Club Aurelium e che lo tiene lontano
da intraprendere vane battaglie contro mulini a vento. Perché
non si deve dimenticare che tutto sommato si tratta di mulini a vento,
che si agitano spinti dal nulla e nel nulla: quando il vento tace,
si fermano e non sono più utili a niente e a nessuno!
E neppure accetto che il
nostro Presidente, nel passare la Campana e il Martelletto al suo
successore, affermi che “…non ho nulla da dire e da raccontarvi
della mia annata…”. Molto opportunamente più avanti
si corregge: “Ho detto limitazioni e non sospensione delle attività
Presidenziali…”; e ricorda il sostanzioso service a favore
del C.R.E.C. onlus. Mi chiedo, e chiedo a
tutti gli amici soci dell’Aurelium: ma a quali limitazioni ci
si vuole riferire, se dobbiamo ricordare che nel corso dell’annata
che sta per concludersi si sono tenuti tutti gli incontri statutariamente
normati? Due assemblee e sette consigli direttivi, dieci conviviali,
sette appuntamenti culturali, quali gite in casa e fuori casa, altri
sette incontri interessanti anche dal punto di vista finanziario,
come i Tornei di Burraco e il Mercatino. E non mi risulta che siano
stati incontri privi di partecipazione: sicuramente ci si poteva augurare
maggiore presenza. Ma questo è il trend che accompagna ogni
presidenza e che si spera sempre di modificare in meglio; e questo
auspicio fa parte delle motivazioni che sostengono un Presidente.
Ultima considerazione:
“….. reperimento fondi e consolidamento delle risorse
finanziarie da utilizzare per la preparazione dei festeggiamenti …”
per il cinquantenario dell’Aurelium. A mio modesto avviso, l’aver
accettato l’invito presentato a suo tempo dal Consiglio direttivo,
averne onorato la realizzazione rinunciando signorilmente e con dedizione
a quel minimo di libertà di iniziativa che accompagna l’azione
di un Presidente di club, non possono risolversi in appunti negativi,
tuttaltro: anzi, sono destinati ad aumentare la stima che si deve
manifestare nei confronti di un vero lion.
Chiudo queste mie considerazioni
augurando all’amico PDG Mario Paolini un ottimo lavoro per l’importante
annata che ci si prospetta e, con tutta l’umiltà e l’amicizia
di cui sono capace, vorrei che tenesse presente che il Martelletto
che avrà tra le mani picchierà una Campana sulla quale
sono incisi i nomi di cinquanta Presidenti, qualcuno anche più
di una volta.