VISITA ALLE DUE BASILICHE - I GIOIELLI DI TRASTEVERE
21 novembre 2015

 

Trastevere non è solo il quartiere più popolare e popolano di Roma, il quartiere della “festa de noantri”, con le lumachine, o della “Casetta de Trastevere, core da mamma mia“, ma un quartiere che in breve spazio - in una semicirconferenza con un raggio di 250 metri, con centro nella piazza Gioacchino Belli, il poeta della Roma ottocentesca - racchiude alcune tra le più importanti ed antiche Chiese Cristiane, da San Crisogono, a Santa Maria della Luce San Francesco a Ripa, per finire alle più celebri Santa Cecilia e Santa Maria in Trastevere.

E proprio queste due ultime sono state la meta, il 21 novembre scorso, di una visita dei soci dell’Aurelium, in testa il Presidente Paolini e gentile Signora, insieme con il Presidente del Capitolium, Maria Teresa Pesce De Martino, con il consorte e la cara Elisabetta Carta Taranto.

Guida prestigiosa ed animatore del gruppo, l’amico lion dell’Host, prof. Nicola Bellezza, che ci ha illustrato la storia, l’architettura ed i tesori artistici delle due Chiese, con il quale abbiamo iniziato la nostra visita partendo da Santa Maria in Trastevere, sita nella omonima piazza, forse, la prima Chiesa di Roma, aperta al culto. L’amico Bellezza ci ha così accompagnato con la sua esauriente esposizione nei diciotto secoli di vita di questa Chiesa, risalente al periodo del Papato di San Callisto (221-227 d.C.), e successivamente più volte rimaneggiata fino al 1702 con l’aggiunta del portico di Carlo Fontana ed ancora durante il Papato di Pio IX, senza però subire alterazioni sostanziali. La ricchezza dei mosaici della chiesa non ha forse eguali in Roma, per la sua ampiezza e qualità, iniziando da quelli della facciata esterna dei secoli XII - XIII e proseguendo con quelli dell’abside, con le scene della vita della Vergine, nella fascia inferiore, opera di Pietro Cavallini, il grande artista romano, pittore e mosaicista, della fine del tredicesimo secolo, e con altra decorazione musiva di epoca precedente nella parte superiore, dove fra l’altro è rappresentato Cristo, come mistico Agnello, fra dodici pecorelle, gli Apostoli, motivo ornamentale che troviamo in numerose altre Chiese, a cominciare da Santa Cecilia, dove ci siamo recati subito dopo.

Santa Cecilia, chiesa dedicata alla patrizia romana decapitata per la sua fede cristiana, sotto Marco Aurelio, ha avuto inizio nel IV secolo d.C., ma la sua struttura attuale, con i relativi mosaici dell’abside, risalgono al pontificato di San Pasquale I (817-824 d.C.), e quindi sono più antichi di quelli di Santa Maria in Trastevere, anche se, all’interno della Chiesa vi furono altri rimaneggiamenti e rafforzamenti, nonché nel 1725 , anche qui l’aggiunta di un portico ad opera di Ferdinando Fuga. La Chiesa di Santa Cecilia, oltre tutto ubicata dove era stata la dimora della futura santa e della sua famiglia, contiene una meravigliosa scultura, raffigurante la Santa stessa, così come fu ritrovato intatto il corpo dopo oltre mille anni, opera di Stefano Maderno, del 1600, con il segno sul collo della sua decapitazione, dopo che erano risultati vani altri tentativi di ucciderla. E sempre a Santa Cecilia, nell’attiguo convento vi è forse l’opera pittorica più importante del Cavallini, un affresco rappresentante il “Giudizio universale”, mentre nel cortile antistante la Chiesa, si trova al centro di una fontana, un grande cantaro marmoreo, di epoca romana.

Perciò la visita alle due Chiese, la prima dell’annata lionistica, ha suscitato il più vivo interesse dei partecipanti, grazie particolarmente alle spiegazioni dell’amico Bellezza, per cui sarà motivo di ripetere questa positiva esperienza in altre Chiese e Palazzi di cui Roma è più che ricca. (Domenico Giglio)


Basilica di S. Maria in Trastevere

 


Basilica di S. Cecilia in Trastevere

 

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