25 Giugno 2010 – Passaggio della Campana

 

INTERVENTO DEL PRESIDENTE ENTRANTE PAOLO RICCIARDI


Prima di esporre brevi considerazioni sul mio sentire e vivere il lionismo nonché indicare, sia pure in linea di massima, il programma che sarà meglio definito d’intesa con tutti, sento di dover esprimere la mia ammirazione per la capacità organizzativa e la signorilità con cui Raffaele, Margherita e lo staff che ha collaborato con loro, hanno realizzato le attività del Club

Riflessioni personali
Nell’ottobre 1981 un amico mi telefonò per propormi di far parte di un club Lion; accettai di buon grado, ma inconsapevole del dono che ricevevo.
Tale dono si è concretizzato nella possibilità di praticare con il Club i principi della vocazione al servizio e della solidarietà verso il prossimo che sono fondanti del credere lionistico e che, come professionista, ho cercato di esprimere nell’attività forense.
Con umiltà nei primi anni della mia partecipazione al club ho “servito” come segretario, tesoriere, consigliere ma senza mai aspirare ad una carriera lionistica. Di recente, non certo per miei meriti, sono stato sollecitato con più insistenza ad assumere l’incarico di Presidente.
Pur se onorato, non ho mai accettato formalmente e di ciò fanno fede i verbali delle assemblee degli ultimi anni in cui sono stati eletti i terzi e secondi vice presidenti, assemblee alle quali non ho partecipato.
Cosa mi ha convinto?
L’affettuosa e calda amicizia manifestatami ultimamente a casa di quel lion che circa trent’anni orsono mi invitò ad entrare nel “prestigioso” club Aurelium.
Ho realizzato, in quell’occasione, che la disponibilità a collaborare – anche con sacrificio personale - manifestata dagli amici che formeranno lo staff, ha costituito genuina espressione di quello spirito di servizio al quale non potevo sottrarmi, nonostante le mie ripetute riserve ed esitazioni.
La frequentazione più assidua con taluni soci ha trasformato quello che poteva limitarsi ad un rapporto di conoscenza ed affiatamento, nell’ambito di un club, quasi in un rapporto familiare: ecco la reciproca partecipazione ad eventi più o meno lieti delle famiglie naturali, ecco l’interesse comune ed il condiviso sentire per le finalità dell’associazione, ecco il formarsi di quello che, con lessico corrente, definiamo “zoccolo duro” del Club contraddistinto da empatia e cordialità; sentimenti, questi, che si sono estesi anche nei confronti dei soci di più recente acquisizione.

Il programma
All’inizio dell’anno lionistico i soci, attendono dal nuovo Presidente, il “programma”, caratterialmente non sono un pianificatore o programmatore a lungo termine.
E’ ovvio, in primo luogo, che dovremo curare la realizzazione dei temi nazionali e distrettuali. In questo contesto sin da ora esprimo una mia aspirazione che trae origine dalle esperienze professionali e dalle considerazioni che possono trarsi dai fatti riportati quotidianamente dai mass media.
Vorrei che, con una serie di conferenze, incontri anche meno formali o con il contributo di brevi scritti dei soci, in un dibattito articolato per un anno, si affronti il tema dell’etica in vari campi: etica nei rapporti sociali, nella politica, nell’esercizio di funzioni pubbliche, nelle attività imprenditoriali, nello sport.
Il tema è ambizioso e vasto ma merita attenzione e, nei limiti del possibile, sollecita proposte da raccogliere e sottoporre agli organi distrettuali e può ben inserirsi nel tema di studio nazionale “La proposta dei Lions per l’educazione alla giustizia: etica, senso civico, deontologia, legalità. La Costituzione della Repubblica Italiana: conoscerla ed amarla.”

Lo scorrere ed il divenire della realtà socio- economica richiedono quelle considerazioni e proposte che, come Lions, possiamo fare e dare.
Personalmente ritengo che solo introducendo l’etica tra le materie di studio sin dai primi anni dei percorsi scolastici si potranno formare generazioni educate al rispetto di valori universali.
Per quanto concerne i services del Club, il Consiglio Direttivo valuterà le proposte che saranno presentate e che saranno vagliate alla luce di due criteri: pochi ma concreti services e, con l’intesa dei Presidenti dei prossimi anni, da cui già ho avuto adesione, realizzazione di un significativo service triennale che costituisca testimonianza sul territorio e nel tempo della solidarietà del Club Aurelium a favore dei non abbienti e dei bisognosi.
Il service triennale può costituire prova di collaborazione tra gli officers che si susseguono e di razionalizzazione di attività.
Non saranno trascurate le consuete iniziative di natura culturale e ricreative che non solo costituiscono una sentita tradizione del Club, ma rappresentano concrete occasioni di meno formale conoscenza tra i soci.
Di ciò si occuperà il Consiglio direttivo con l’apporto di tutti i soci interessati.
Con la collaborazione di tutti e con l’aiuto del Signore Vi auguro ed auguro a me stesso un buon anno lionistico, nella tradizione, attenti al presente,verso il futuro.


Roma 25 giugno 2010

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