Ed è stata proprio così come il Presidente
Mele l’aveva definita nella sua lettera di convocazione: una serata
semplice e dolce, sottolineata con discrezione dalla musica che la carissima
Maria Paola Manucci ha voluto regalare ad un uditorio niente affatto distratto
dai riti conviviali. Anzi: più di una volta ci siamo trovati ad accompagnare
sottovoce motivi che avevano segnato momenti significativi di qualche anno
addietro e che ora tornavano con nostalgia (e forse anche con qualche rimpianto)
perché riproposti con dolcezza e perizia.
L’incontro è stato aperto dal consueto intervento con il quale
il Presidente ha puntualizzato la situazione del Club circa le attività
svolte e quelle ancora in calendario, situazione che deve essere considerata
soddisfacente. Ha rinnovato, comunque, l’invito ad una sempre maggiore
partecipazione alle iniziative del Club, non ultima quella che attiene al
sostegno che tutti i Soci sono chiamati a dare alla positiva riuscita della
candidatura del nostro socio Mario Paolini alla carica di secondo Vice Governatore
in occasione del prossimo Congresso distrettuale di Viterbo.
Sono seguiti due interventi che si possono definire di natura didattica, nel
senso che sono serviti a ricordare e a meglio chiarire la portata e gli scopi
di due iniziative fondamentali della nostra Associazione: il M.E.R.L. (Membership,
Extension, Retention, Leadership) e L.C.I.F. (Lions Club International Fondation).
Il primo argomento è stato affrontato dal nostro socio Francesco Lomonaco,
officer distrettuale con l’incarico di referente del nostro Club, il
quale ho sottolineato l’importanza del gruppo operativo che ha come
obiettivo il tema della crescita associativa di qualità. L’esposizione
del tema L.C.I.F. ha visto impegnato il socio Giorgio Dori, officer distrettuale
con l’incarico di referente del nostro Club, il quale ha brevemente
ricordato le finalità di questa Fondazione che potrebbe definirsi,
in un certo senso, una specie di finanziaria della nostra Associazione, con
lo scopo di sostenere finanziariamente progetti di varia natura, compresi
quelli riferiti a situazioni di emergenza, quali calamità naturali,
utilizzando i fondi che provengono da tutti i Clubs del mondo.
Come prima scritto, la cena è stata accompagnata dalle dolci e discrete
note di canzoni indimenticabili, alcune anche interpretate da una vocina aggraziatissima,
che le esperte mani di Maria Paola faceva scaturire da un vetusto pianoforte
verticale, gioia e delizia dell’esecutrice, la quale più di una
volta si è rammaricata per non aver potuto esprimersi meglio proprio
a cagione di un strumento che reputava non all’altezza della serata.
Più di un commensale, facendo sfoggio di un proprio inesistente orecchio
musicale, ha tentato di rassicurarla che tutto andava per il meglio: ma invano.
In effetti, lo scopo di creare un intrattenimento diverso dall’usuale
cicaleccio che accompagna un pranzo era stato raggiunto ampiamente; quindi,
onore al merito a chi a ciò aveva contribuito.
Ma il Presidente Mele aveva tenuto in serbo due sorprese che sono state accolte
dai presenti con grande partecipazione: la prima si riferiva ai festeggiamenti
in onore del compleanno del socio Lomonaco, con il rituale spegnimento delle
tradizionali candeline, pudicamente concentrate in un solo esile moccolotto,
e il taglio della torta, volutamente ignorata nel menù per meglio nascondere
la sorpresa, quando tutti si stavano chiedendo a cosa potevano servire le
posate da dolce che troneggiavano sulla tavola.
La seconda sorpresa ha riguardato il conferimento al nostro socio Umberto
Manucci, PDG Emerito, di un Melvin Jones, il terzo della serie che potrà
vantare, ma il primo promosso dal nostro Club, dopo i due che gli erano stati
conferiti dal Distretto. L’amico Umberto, nel ringraziare tutto il Club
nella persona del Presidente Mele, si è ripromesso, con la modestia
che lo contraddistingue, di toccare la soglia dei cinque, stabilendo così
un record difficilmente eguagliabile. E sarebbe un investimento economico
non da poco, visto che ad ogni onorificenza corrisponde un brillantino incastonato
nel distintivo.
Il rituale tocco della Campana da parte del Presidente ha concluso la serata
nella sua parte ufficiale, dopo che la gentile consorte Margherita aveva omaggiato
le signore presenti di una graziosa confezione di profumata lavanda.
A questo punto, su iniziativa di un past Presidente, per giunta il socio più
anziano come appartenenza, ha avuto inizio una specie di esibizione canora,
alla quale si è gentilmente prestata la dolce Maria Paola accompagnandola
al piano e che ha visto, in rapida successione, coinvolti altri canterini,
fino a raggiungere la consistenza di un mezzo coro orchestrale, per la verità
con risultati non molto polifonici, ma comunque sempre animati da buona volontà.
Altri contributi canori sono stati colti al volo dal Presidente in una specie
di tour tra i tavoli e ai quali, immodestamente, ha partecipato anche il vostro
cronista, con risultati tutti da dimenticare.
Alla fine l’esibizione si è spenta per inevitabile sfinimento
dei protagonisti, esausti e senza voce. E, allora: tutti a casa! (Enzo Maggi)