Domenica 28 giugno partenza
in pullman per un viaggio onirico in Umbria – Montegabbione,
alla scoperta della “città ideale” ispirata
all’Hypnerotomachia Poliphili di Giuseppe Colonna –
La Scarzuola..
“ Convento francescano fondato da S. Francesco
d’Assisi nel 1218, il quale vi piantò un cespuglio di
lauro e di rose e fece scaturire una fonte d’acqua. Il suo nome
è dovuto ad una pianta palustre, la Scarza, che il Santo usò
per costruirsi una capanna.
L’abside della chiesa
custodisce un affresco della prima metà del secolo XIII che
ritrae S. Francesco in levitazione. Nel 1956 il complesso conventuale
venne acquistato e restaurato dall’architetto milanese Tomaso
Buzzi (1900-1981), che progettò ed edificò tra il 1958
e il 1978 a fianco del convento la sua Città Ideale, concepita
quale “macchina teatrale”.
La città Buzziana,
che comprende un insieme di 7 teatri, ha il suo culmine nell’Acropoli:
una montagna di edifici costruiti da una numerosa serie di archetipi
che, vuoti all’interno e dotati di tanti scomparti come in un
termitaio, rivelano molteplici prospettive. Una relazione di tipo
iniziatico viene a stabilirsi tra il convento (città sacra)
e le fabbriche del teatro (città profana), sovraccariche di
simboli e segreti, di riferimenti e di citazioni.
Ispirato all’Hypnerotomachia
Poliphili di Francesco Colonna (1499), lo stile che meglio interpreta
la sua licenza è il neomanierismo che egli identifica nell’uso
di scale in tutte le direzioni, volute sproporzioni di alcune parti,
un po’ di mostri, affastellamento di edifici, di monumenti,
che arriva ad un surrealismo un che di labirintico, di evocativo,
di geometrico, di astronomico, di magico.”
Ha fatto da guida, in loco,
l’attuale proprietario, Marco, personaggio unico nella sua personalità,
eccentrico simpatico e/o mefistofelico; ne siamo usciti con la consapevolezza
di aver fatto emergere sensazioni ed emozioni compresse da tempo.