Conviviale: Passaggio della Campana

18 Giugno 1993

Dopo 23 anni di partecipazione quale socio, è arrivato anche per me il momento di prendere il testimone ed assolvere il compito di Presidente per l’anno 1993-1994.
Devo proprio dire che ho resistito a lungo, ma tre anni fa, pressato e sollecitato da molti amici qui presenti, ho capitolato.
Vi domanderete “Per fare il Presidente bisogna ricorrere alla coercizione? E perché il tutto è iniziato tre anni fa?”
Dovete sapere che la caccia al futuro Presidente inizia con la nomina a terzo Vice Presidente, e quindi con tre anni di anticipo. E’ il momento più difficile per il diretto interessato, che dovrà impegnarsi in prima persona, cercando di conciliare gli impegni della propria attività lavorativa e professionale con quelli della nostra Associazione, che in termini di gestione del tempo non sono da sottovalutare.

“Comunque mancano ancora tre anni … poi si vedrà”.
Il poverino gioca sui tempi lunghi. Invece, e subito, il dramma avviene in famiglia.
Le consorti vanno in crisi, i figli (i miei almeno) propongono un anno sabbatico con abbandono del confortevole tetto familiare.
Sopportare il genitore oggi è già una grande fatica, figuriamoci quando sarà Presidente Lions. Insomma una piccola, simpatica crisi familiare.

Poi i tre anni scorrono velocemente ed inesorabili (purtroppo) e si arriva al fatidico giorno del “Passaggio della Campana” – al momento in cui il sottoscritto, quelli che lo hanno preceduto e i futuri Presidenti pronunciano il proprio intervento di investitura.
In questa fase, molto importante nella vita individuale di un Lions, l’emozione, la preoccupazione ed il timore di non saper assolvere il proprio compito scompaiono, come d’incanto.
Rimane invece, o meglio subentra, un grande senso di responsabilità e la consapevolezza che quello che faremo e che farò è un doveroso Servizio che l’Associazione che mi accolse, ben 23 anni fa, mi chiede giustamente di assolvere.
Sarà un anno sociale positivo, oppure di basso profilo? Non so prevederlo.

Ogni Presidente gestisce, organizza e coordina il proprio Club secondo le proprie capacità personali, che per un anno, con grande senso di responsabilità, mette a disposizione del proprio Club e quindi di tutta l’Associazione.
Il successo o l’insuccesso di un Presidente sono il successo o l’insuccesso del Club.
Questo compito comporterà sacrifici? “Ma che Servizio sarebbe se non li comportasse?”

In ogni caso il mio sacrificio sarà ben poca cosa, rispetto a quanto hai fatto tu, caro Walter che sei stato e sarai sempre un grande esempio di volontà, di spirito di sacrificio nell’interesse superiore del SERVIZIO.
Io mi auguro di trovare nel nostro Club lo stesso spirito di amicizia e la stessa solidarietà che ritengo tu abbia ricevuto da tutti noi.
Ma sarei ingiusto se solo avessi il dubbio di non trovare anche io lo stesso spirito di amicizia. Per me questa è una certezza. E sapete perché ne sono così sicuro? Perché quando sono con voi, sia nei momenti associativi formali che in quelli informali, sento di appartenere ad una grande ed affettuosa famiglia.
Sono quindi pienamente convinto che se opereremo tutti con spirito di amicizia, con partecipazione attiva, con la presenza costante, conseguiremo i risultati lionistici che ci proporremo e che sono alla base della nostra Associazione.

E’ per questo che la massima con la quale vorrei improntare e caratterizzare la mia annata sarà: “AMICI PER SERVIRE”.
(Presidente Entrante: Piero Tonini).


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