Lo Stamnos è un’olla globulare a collo basso e due anse orizzontali assai capace, diffuso nella ceramica attica del VI e V secolo a. C., utilizzato per contenere olio, vino, ma anche denaro. Inizialmente gli etruschi, venuti a contatto con i mercanti d’Oriente, importavano questi bellissimi vasi greci; successivamente sul territorio di Cere (attuale Cerveteri) nacquero diverse scuole tenute da maestri greci e gli etruschi impararono l’arte greca diventando esperti in vasellame. La differenza fra i vasi greci e quelli prodotti dagli etruschi è nella qualità di argilla, comune ad entrambi, ma diversa per inclusioni di materiali caratteristici del luogo di estrazione; questi, insieme con i tempi di cottura, determinavano il diverso colore dei vasi.
Nelle decorazioni venivano rappresentate figure
o scene della mitologia, della vita quotidiana, sportive o erotiche.
Esse potevano essere nere, più rare, se sul vaso di argilla,
interamente di color rosso, venivano dipinte con vernice nera (impasto
di argilla e ossido di ferro), ed incise, nelle rifiniture, con il bulino;
rosse se sul vaso, rosso di argilla, veniva dipinta in nero la parte
eccedente le figure (tecnica detta “a risparmio”), le rifiniture,
sulle figure rosse, erano realizzate con un pelo intinto nella vernice
nera. |
Gli stamnos erano oggetti utilizzati nella vita
normale, ma ritrovati anche a corredo delle tombe. Queste, secondo le
credenze del popolo etrusco, dovevano essere delle vere e proprie case,
dove il defunto poteva continuare una sorta di vita in un ambiente a
lui familiare, circondato da oggetti personali e scorte di viveri. Molti
infatti i reperti di tali vasi nelle tombe delle necropoli ceretane
il cui simbolo è il tumulo, una struttura circolare ricavata
dal tufo con un accumulo di terra sovrastante, che racchiude una o più
tombe della stessa famiglia. |
Una collezione di vasi greci ed etruschi (tra questi ultimi la caratteristica “Idria ceretana”) e di altri reperti di scavi archeologici effettuati in epoca recente, provenienti dalle necropoli del territorio e dall’area urbana di Cerveteri, sono conservati nel Museo Nazionale Cerite, situato all’interno della rocca medievale di Cerveteri, e nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, oltre che in altri grandi Musei nazionali ed esteri. |