Conviviale in casa Pirro:
Conferenza dei Lions dr. Cesare Pirro e dr. Cesare Rotelli sul tema "Ambiente e salute".

UN VENTENNALE DA RICORDARE

Quando la sera di sabato 24 maggio i primi convitati hanno varcato la soglia dell’accogliente casa del Socio Cesare Pirro all’Infernetto, hanno trovato una sorpresa tanto gradita quanto inaspettata: una piccola pubblicazione fotoriprodotta che stava a ricordare, mediante la riproduzione di tre pagine di diario piene di dediche e firme, che quest’anno si celebrava il ventennale delle serate nella villa dell’amico Cesare, iniziate esattamente il 23 luglio 1988.
Con la sensibilità che lo contraddistingue, il padrone di casa aveva voluto che l’avvenimento fosse ricordato senza squilli di trombe e luminarie varie, ma ricorrendo ad una agile pubblicazione che, in seconda pagina, conteneva la proposizione del Codice dell’Etica lionistica dedicata all’amicizia, quasi a voler sottolineare che se una semplice riunione conviviale, pensata, come si suol dire, “per passare una serata in compagnia”, si ripeteva per un ventennio e avesse ormai assunto la dignità di un incontro istituzionalizzato, atteso e frequentato da moltissimi Soci, vuol dire che lo si doveva, oltre che alla impareggiabile ospitalità della famiglia Pirro, a quel magico collante che si chiama “amicizia”.
E alla meravigliosa famiglia di Cesare Pirro il Club ha voluto lasciare un simbolico riconoscimento, affidato ad una coppa tutti quei sentimenti di graditudine e riconoscenza che erano dovuti.
Ma gli incontri primaverili all’Infernetto sono stati sempre accompagnati da impegni di lavoro, da momenti culturali, da celebrazione di avvenimenti che hanno cadenzato la vita del Club. Basti ricordare le conferenze su luoghi e fatti riguardanti la Roma antica e medievale, la proiezione di pellicole amatoriali che si riferivano a gite sociali, la presentazione in anteprima della pubblicazione che celebrava il quarantennale del Club, lo svolgimento di temi di studio distrettuali e nazionali. E la sera del 24 maggio non si è svolta diversamente da tutte le altre che l’avevano preceduta; anzi, si può dire che potrebbe definirsi la più completa, considerato che, accanto a lavori istituzionali, quale è stato lo svolgimento del tema distrettuale di studio “Ambiente e Salute”, altri due avvenimenti hanno contribuito a renderla indimenticabile: la celebrazione del ventennale (che, personalmente amo definire il primo ventennale) degli incontri a Casa Pirro e l’attribuzione alla memoria del Melvin Jones alla carissima Albetta Manucci, scomparsa da appena otto mesi e tuttora impossibile da dimenticare.
E di Albetta ha tracciato un commosso ricordo Teresa Manzaro, leggendo una lettera dedicata alla cara Amica scomparsa, lettera da donna a donna, tanto più sentita e apprezzata in quanto letta in un ambiente che si poteva definire tutto nostro, intimo come può esserlo quello creato dalla sola presenza di persone che, come Albetta, hanno fatto della dedizione all’amicizia e al servizio del prossimo che soffre obbiettivi primari della propria vita. Le appassionate e commosse parole con le quali l’amico Umberto ha voluto ringraziare il Club a nome di Albetta per l’alta onorificienza lionistica assegnata alla compagna della sua vita e consegnatagli dal Presidente Avv. Gugliuzza, sono state un incitamento per tutti a seguire l’esempio della cara Amica che ha dedicato fino all’ultimo tutte le sue forze al servizio del lionismo e dell’Aurelium in particolare.
Non è stato facile, a questo punto della serata, voltare pagina e tornare ad occuparsi della ritualità del nostro Club con lo svolgimento del tema distrettuale di studio sopra ricordato e affidato alla indubbia competenza Soci Cesare Pirro e Cesare Rotelli. Gli interventi dei due oratori erano già stati messi a disposizione di tutti i presenti nella loro completezza con la distribuzione di un elegante opuscolo, che sarebbe poi stato consegnato al Distretto, a testimonianza dell’egregio lavoro svolto dal Club Aurelium per la trattazione del tema di studio proposto a suo tempo in sede congressuale.
Ambiente e salute, due situazioni che riguardano il pianeta Terra nella sua interezza e tra loro strettamente connesse, al punto da doversi considerare come un tutt’uno da tenere sotto osservazione congiuntamente e continuamente monitorate, per evitare tragiche sorprese.
L’argomento “Ambiente”, brillantemente illustrato dall’amico Cesare Pirro, ha posto in evidenza come la situazione del nostro pianeta, originariamente incontaminato e dalla totale vivibilità, ha visto avanzare un processo di degrado preoccupante, determinato dalle esigenze che l’uomo si è man mano si è trovato a dover soddisfare, ma che lasciano dietro di sé conseguenze negative sia per l’ambiente che per l’uomo stesso e che in una parola si definisce “inquinamento”. Processo che avviene da parte dell’uomo con prodotti chimici, fisici, batterici e virali e che si possono ritrovare nei gas ad effetto serra prodotti da centrali elettriche, dalla combustione di carburanti, dall’incenerimento dei rifiuti, dal trattamento del letame in agricoltura e altre operazioni di vario genere.
Come si vede, sono tutte conseguenze di quelle azioni che l’uomo pone in atto per soddisfare esigenze di vita che sono andate aumentando come qualità e quantità, e non accennano a diminuire, specialmente se si tiene presente che interi continenti, come l’India, la Cina e il Brasile, si stanno ora affacciando ad un tenore di vita per essi finora sconosciuto e, quindi, accompagnato da esigenze nuove, appetibili e ormai quasi a portata di mano. E proprio da alcune di queste nazioni vengono le più fiere resistenze verso tutti quei tentativi che vengono proposti in sede di varie conferenze (Kyoto e Bali) per arginare l’espandersi del fenomeno dell’inquinamento. Stupisce, ma fino ad un certo punto, la posizione negativa assunta in tutte le sedi dagli Stati Uniti. Comunque, certamente non si deve rinunciare a tentare di raggiungere risultati positivi perché, come annuncia un titolo ripreso da un quotidiano e riportato nella pubblicazione del Club, “Clima, il mondo al capolinea”, anche se l’amico Pirro amaramente conclude il punto 1.5 con questa frase: “Il futuro rischia di essere ricco di conferenze sul clima, ma povero di risultati apprezzabili.”
Ma lo sconcerto diventa massimo allorquando apprendiamo, nell’ascoltare la relazione di Cesare Rotelli sulla “Salute”, che tutto quanto elencato prima in tema di inquinamento, oltre ad avere conseguenze di natura ambientale (basti citare lo scioglimento dei ghiacciai e il conseguente innalzamento dei mari: avremo il mare all’E.U.R.!), è anche causa di patologie gravissime sull’uomo, con neoplasie di vario genere, legate a situazioni professionali o all’uso di prodotti a fini personali. Anche il ricorso non oculato ad apparecchi che ormai sono entrati nella quotidianeità, come la radio sveglia, il carica batteria del cellulare, il cellulare stesso, l’asciugacapelli, possono determinare fattori di rischio da non sottovalutare.
Scorrendo le pagine redatte dall’amico Rotelli, complete di notizie che sono il risultato di studi e inchieste realizzati da istituti e università di chiara fama e competenza, sorge spontanea una domanda: ma perché si continua ancora ad ignorare la gravità del problema e da chi di dovere non si assumono decisioni nette e irrevocabili?
In un passaggio della sua relazione, Rotelli mostra sfiducia nei confronti del raggiungimento della verità circa le divergenze di opinioni sulla esistenza di effetti interattivi bio-elettro-magnetici, vista la presenza interessata di multinazionali produttrici di appartecchi che vengono ritenuti inquinanti e, afferma Rotelli, “…gli interessi economici che ruotano attorno a questo business annullano i valori della vita e dell’umanità”. Allora ci si dovrebbe chiedere: ma la guida e il raggiungimento di interessi economici non sono forse affidati a persone come noi, destinate a vivere, ad ammalarsi e a morire come qualsiasi altro uomo? Oppure esiste qualche entità ultraterrestre alla quale è affidato questo compito che svolge a proprio rendiconto, approfittando della imbecillità umana che si presta a svolgere il ruolo di testa di legno?
Si dice che sul Titanic che affondava, i passeggeri senza speranza continuavano a ballare al suono di una tremebonda orchestra. Ma proprio perché erano senza speranza: niente e nessuno sarebbe arrivato a salvarli, e allora tanto valeva darsi alla pazza (sic!) gioia. L’uomo oggi si sta comportando allo stesso modo. Però è pervaso di una incoscienza che rasenta la pazzia e l’egoismo: è pazzo perché anche se per lui oggi esistono possibilità di salvezza, si rifiuta di utilizzarne gli strumenti; è egoista perché è interessato unicamente all’oggi che lo vede presente su questa terra, giustificandosi con la considerazione che la catastrofe avrà tempi, almeno per lui, lunghi e andrà ad interessare chissà quante generazioni dopo la sua.
E lo scetticismo e lo sconforto avrebbe continuato ad aleggiare se, tornando nella elegante sala che ti accoglie all’arrivo, non la si fosse trovata palcoscenico di una sfilata di leccornie da far invidia a Pantagruel, frutto dell’impegno di tutte le Signore che prendevano parte alla serata, così come vuole la tradizione.
Un “Ambiente” di una accoglienza e vivibilità senza pari. E….alla “Salute”!
(Enzo Maggi)