Personalmente mi resterà sempre molto difficile scoprire quale dei due amori ambientali (quello del cuore e della vita è fuori discussione!) del nostro amato Presidente Paolo Testi possa occupare il primo posto. Frequento Gerano da quando avevo poco più di un mese di vita, ma la mia conoscenza di Paolo inizia nei primi anni settanta, grazie ai rapporti professionali con un suo zio, il Sor Memmo, il quale disegnò il progetto della mia casa di campagna e ne curò la direzione dei lavori. Il Sor Memmo era una figura tutta particolare: scapolo impenitente e, conseguentemente, attivo donnaiolo, imprevedibile e divertente, buon bevitore e sempre con l'argento vivo in attività, incallito e pirotecnico bestemmiatore. Oggi si direbbe, con un termine romanesco, un "caciarone". E se i geni familiari, che si divertono, nella riproduzione umana, ad infilarsi qua e là dove meglio gli pare, non sono una bufala, qualcuno di questi deve aver scelto di albergare nel sangue del nostro Presidente. Non tutti, però: sennò non si capirebbero il suo amore senza fine per la sua Angela e il suo fervore religioso, giusto contrappasso delle diavolerie dell'antenato Zio. E fin qui ci siamo. Ma rimane in me la curiosità sull'amore ambientale. Perché, accanto a quello per Gerano, Terra dei suoi Antenati Materni (mi raccomando: con le maiuscole!), esiste anche quello per la Terra dei suoi Antenati Paterni, Firenze. E quando Paolo parla dell'una o dell'altra Terra, non usa accenti diversi: stesso entusiasmo, identica passione, uguale enfasi nell'esporre le meraviglie di ciascuna. Però non riesce a fare altrettanto quando elenca tutte le altre origini che può vantare in molte altri luoghi della Penisola, isole comprese: forse perché i legami o sono più tenui oppure risalgono alle guerre puniche. Comunque, pur restando nel dubbio circa l'amore ambientale "number one", sono convinto che gli antenati del nostro Presidente, con le loro origini e concatenazioni abbiano contribuito non poco alla unificazione dell'Italia. Alla faccia della Padania! A questo punto qualcuno si chiederà: ma cosa c'entra tutta questa premessa? Ma quanto appena sopra detto è confermato dai primi due atti ufficiali del nostro Presidente: primo Consiglio Direttivo e Assemblea Ordinaria del Club, guarda un po', a Gerano. Cui fa seguito, come in un classico "botta e risposta", la prima trasferta del Club e dove si va? A Firenze! E la necessità di mantenere inalterato l'equilibrio affettivo ambientale deve essere costato non poco al Nostro, considerato che, per la gita a Firenze, dovrà dedicare a persone o disattente, o agnostiche, oppure, horribile dictu!, addirittura contrarie, una data nella quale ben altri ricordi e rimpianti agitano la sua mente. E questa premessa tornerà utile a chi, non conoscendo il Presidente Testi come lo scrivente e molti altri, potrebbe rimanere perplesso di fronte alla irruenza verbale e gestuale con la quale conduce i lavori del Club. Lavori che però, in ultima analisi, raggiungono sempre una conclusione positiva e non si può non riconoscere a Paolo una non comune abilità con la quale si destreggia tra argomenti all'ordine del giorno, repliche e battute, senza mai perdere di vista il suo obbiettivo: essere convincente e assicurarsi il consenso dei Soci, per il migliore andamento del nostro Club. E questo è accaduto anche sabato 24 settembre u.s., a Gerano dove, confortati dall'accogliente ombra di imponenti alberi quasi secolari, raccolti in un giardino che una volta vedeva transitare asini e muli gravati di sacchi di grano e di granturco da affidare alle enormi ruote di pietra di un mulino in funzione fin dalla seconda metà del diciannovesimo secolo, un folto numero di Soci dell'Aurelium, raccogliendo l'invito del Presidente Testi, ha dato vita ai lavori del Consiglio Direttivo e dell'Assemblea del Club, affrontando un nutrito ordine del giorno che spaziava dalle comunicazioni del Presidente all'approvazione dei bilanci consuntivi e preventivi, passando attraverso le notizie sul programma dell'annata, la costituzione di Comitati operativi, la candidatura a Governatore Distrettuale del nostro Socio Mario Paolini, temi di studio e services ed altro ancora. I convenuti hanno affrontato la considerevole mole degli argomenti con attenzione ed encomiabile partecipazione, anche perché confortati e agevolati, nello spirito e nel fisico, da un ricco e goloso buffet con il quale erano stati ricevuti al loro arrivo, predisposto negli eleganti e accoglienti locali della casa avita che, come sopra accennato, una volta ospitavano un mulino. La fatica sostenuta nel corso dei lavori assembleari è stata poi ben compensata da un pranzo consumato in un locale poco distante dalla magione del Presidente e che ha come insegna "La Fiera" , in onore di una delle più importanti festività del calendario di Gerano, quella dedicata a S.Anatolia e che si tiene la sera del 9 luglio di ogni anno, accompagnata da una folcloristica fiera, dove una volta confluivano tutti gli abitanti dei paesi circostanti per rifornirsi di animali, strumenti per la casa e per il lavoro, granaglie e sementi. E si mangiava anche e tanto. Proprio come adesso. (Enzo Maggi)
. un piccolo paese, una "infiorata" pluricentenaria, un originale museo.
A 53 chilometri da Roma, a 502 mt. di altitudine, circondato dai boschi dei monti Ruffi e Prenestini, Gerano ha il vanto della più antica "infiorata" dedicata alla Madonna del Cuore, la cui origine risale al 1749, senza mai essere interrotta neppure nei periodi delle guerre, e che si effettua nella prima domenica dopo il 25 aprile. A questa manifestazione ha giustamente dedicato un Museo dove sono esposti documenti storici e successivamente fotografici delle infiorate succedutesi negli anni unitamente alla descrizione delle tecniche per la realizzazione dei bozzetti, da inserire nei riquadri, differenti di anno in anno, in numero di sette, ciascuno di quattro metri quadri. A questo Museo, che già da solo merita una visita a Gerano, inaugurata l'11 novembre 2000 si è aggiunta la "Casa delle Antiche Scatole di Latta", l'unica Mostra permanente italiana che espone ben 700 scatole, su un complesso di 2500 archiviate e catalogate, per lo più di prodotti dolciari, ma anche di altri generi alimentari e florovivaistici prodotte in Italia praticamente dalla fine del diciannovesimo secolo, quando l'Italia aveva raggiunto la sua unità. Avanti agli occhi scorrono nomi famosi di ditte ed industrie, espressione di tutte le regioni italiane, molte presenti ancor oggi, immagini egualmente conosciute, alcune di artisti ben noti, episodi e personaggi storici del nostro Risorgimento; tutto questo grazie all'idea ed alla tenacia di Marina Durand de la Penne, nipote della Medaglia d'Oro della Regia Marina Luigi Durand de la Penne, che nel dicembre 1941 affondò nel porto di Alessandria d'Egitto la corazzata inglese "Queen Elisabeth". Alla collezionista si deve l'aver ottenuto, in questo anno del Centocinquantesimo anniversario della proclamazione del Regno d'Italia, dalla Provincia di Roma la pubblicazione di un interessante volumetto intitolato "Storia Golosa", che racconta la storia d'Italia dal Risorgimento al dopoguerra, grazie alle immagini di queste scatole. La visita a Gerano e ai due Musei effettuata dal Roma Aurelium, Presidente Paolo Testi con la presenza del primo Vicegovernatore Mario Paolini e del Presidente di Zona Raffaele Mele, ha avuto un grande successo di partecipazione a conferma dell'interesse dei Soci per i beni civici e culturali della comunità. (Domenico Giglio)