Poco dopo l’inizio della sua annata in qualità di Presidente del
Lions Club di Roma Aurelium (2000-2001), l’ing. Giorgio Dori mi chiese
di accompagnarlo nel suo incontro con i responsabili amministrativi del XVIII
Municipio, al fine di esaminare quali concrete possibilità vi fossero
di instaurare rapporti di collaborazione finalizzati, previa una migliore comprensione
del processo di decentramento amministrativo del Comune di Roma e la conoscenza
delle attività e delle responsabilità dei Municipi, alla partecipazione
“…ad incontri e manifestazioni su problematiche tipiche del territorio
di riferimento….per proseguire, con maggiore incisività, la nostra
azione nel territorio storicamente teatro delle attività del nostro Club.”
(cfr. “Quarantennale 1965-2005” - pag.32).
Confesso, ma con orgoglio, che scorgevo nella iniziativa del Presidente Dori
l’inizio di un percorso che da anni mi auguravo che l’Aurelium intraprendesse
e che non avevo mancato di sostenere anche in molti miei interventi svolti in
occasione di avvenimenti importanti del nostro Club, come visite del Governatore,
anniversari della Charter Night e così via. Comunque, sono assolutamente
certo che alla iniziativa del Presidente Dori non fossero estranee le medesime
mie motivazioni, che avrebbero consentito al nostro Club di realizzare, attraverso
le attività di servizio, migliori risultati sia come incisività
che visibilità. Come pure ritengo che si debba ascrivere a merito del
Presidente Dori, e del Consiglio Direttivo che lo ha sostenuto, l’aver
voluto dare inizio ad una collaborazione con una istituzione territoriale, alla
quale viene affidata la pesante responsabilità di governare una estesissima
parte di una metropoli difficile quale è Roma e che, nel caso di specie,
si identifica con il Club Aurelium non soltanto nominalisticamente, ma anche
territorialmente, considerate le nostre origini.
Anche se la collaborazione ha visto la sua ufficializzazione mediante una “Carta
di Gemellaggio”, sottoscritta il 18 Maggio 2002 dal Presidente dell’Aurelium
Filippo Lucibelli e dal Presidente del XVIII Municipio Vincenzo Fratta, gli
interventi del Club a favore della comunità del Municipio e delle organizzazioni
operanti all’interno del medesimo non si sono fatti attendere.
Invito chi legge queste note a visitare il nostro sito (www.lionsclubaurelium.org)
dove potrà leggere il lungo elenco delle iniziative che, dall’anno
2000, il Lions Club di Roma Aurelium ha assunto. Però mi preme ricordarne
alcune.
La prima aveva come destinataria la Casa Famiglia “Valle dei Fiori”,
che accoglie bambini da 0 a 5 anni affidatile dall’Autorità giudiziaria
in presenza di famiglie in conflitto come coppia: i locali furono dotati di
una tensostruttura, attrezzata con giochi atti ad intrattenere i piccoli ospiti.
Molti arredi furono direttamente donati da Soci e non mancarono interventi su
opere di varia natura svolti da altri Soci e parenti dei medesimi, nel corso
dell’installazione del manufatto. Da quel momento in poi, ogni anno fu
un susseguirsi di contributi di ogni genere, sino a culminare (annata 2004-2005)
nella decisione di fornire periodicamente generi alimentari per le necessità
dei bambini ospitati e dei poveri che alla Casa si rivolgono. Attenzione: l’iniziativa
è ancora in corso!
Molti altri interventi hanno avuto come destinatari organizzazioni operanti
all’imterno del XVIII Municipio, come ad esempio la Cooperativa sociale
“Eureka”, che si dedica all’assistenza di persone anziane,
a favore della quale venne stanziata una consistente somma per l’acquisto
di un pulmino che facilitasse gli spostamenti a fini terapeutici di anziani
fragili assistiti. Alla stessa cooperativa vennero in seguito donati due defibrillatori.
E alla comunità in genere il Club Aurelium rivolse la sua attenzione
quando fu posto in opera, nel centro del mercato rionale del Municipio, un prefabbricato
intitolato al nostro Club e destinato ad ospitare i volontari della Croce Rossa
Italiana per attività di emergenza. Altrettanto dicasi per la produzione,
la stampa e la diffusione del “Quaderno del rumore” tra gli alunni
delle scuole elementari. Piace però ricordare con orgoglio la inaugurazione,
nel corso della presidenza di Filippo Lucibelli, di un parco in zona intitolato
al fondatore della nostra Associazione: Melvin Jones.
Ma l’Aurelium non ha tralasciato, nelle sue meritevoli iniziative, di
impegnarsi anche nel campo culturale, prendendo spunto dalla circostanza che
nel territorio del XVIII Municipio è compresa la zona denominata Castel
di Guido, preziosissima fonte di notizie di natura preistorica, tanto da meritarsi
la definizione di “Terra degli Elefanti”. Una pubblicazione, intitolata
“Castel di Guido, dalla preistoria all’età moderna”,
venne realizzata e distribuita, nel corso di un incontro con presidi e professori,
agli alunni delle scuole superiori.
Ma nell’ambito del XVIII Municipio agisce anche un’altra cooperativa
sociale, la “Eureka 1^”, la quale svolge opera di assistenza nei
confronti di persone diversamente abili di qualsiasi età, utilizzando
ampi locali in Via Baveno, attrezzati per l’accoglienza e l’intrattenimento.
L’Aurelium, organizzando un affollato Torneo di Burraco, riuscì
a reperire fondi che contribuirono alla realizzazione, nei locali di Via Baveno,
di una sala multimediale dotata di dieci computers, che la cattiveria umana
non si fece scrupolo, qualche tempo dopo, di trafugare, recando vivo dolore
alle persone che vi si dedicavano con passione. L’intervento personale
e diretto di un nostro Socio riuscì a lenire in parte l’offesa.
Comunque queste mie note non mi sono state suggerite dalla frase inserita nella
prima pagina, dopo la copertina, della pubblicazione dedicata al Quarantennale
del Club e che molte volte mi rileggo: “Per andare avanti, qualche volta
bisogna guardare indietro”. E’ stato invece un incontro che ho avuto,
su incarico del nostro Presidente Prof. Avv. Gugliuzza, presso i locali della
“Eureka 1^”, lunedì 7 Aprile per procedere alla consegna
di una attrezzatura molto sofisticata e costosa (oltre 1.500 euro), da utilizzare
per la proiezione di DVD anche professionali e composta di un personale computer
portatile, di un proiettore e di uno schermo ad alta definizione.
Al termine di un mio breve intervento, con il quale ho tratteggiato le finalità
della nostra Associazione e, quindi, del Club, una ragazza si è staccata
dal numeroso pubblico che gremiva la sala e, sollecitata da una assistente,
mi porgeva un piccolo quadro da lei realizzato, recante una scritta che inutilmente
ha tentato di leggere, malgrado gli inviti rivoltile. Una sola parola ha pronunciato
distintamente: Lions. L’atteggiamento schivo, indifeso, docile e imbarazzato
della ragazza, che comunque si sforzava di mostrare la sua abilità, mi
ha talmente commosso che, invitato a leggere io la dedica scritta nel quadretto,
non mi è stato possibile: alla gola mi si era formato un groppo che,
risalito verso la fronte, si è sciolto in lacrime. E in lacrime ho baciato
la gota della fanciulla, rossa per la sforzo e il dispiacere di non essere riuscita
a fare ciò cui senza dubbio si era diligentemente preparata.
Più tardi, tornando a casa e ripensando alla fanciulla (peraltro figlia
di un nostro validissimo Socio), mi sono detto: questo è il mondo che
attende il nostro volontariato. (Enzo Maggi)