Qualche anno fa abbiamo diffusamente trattato il tema “Il
lionismo invecchia ?.....” giungendo alla conclusione che il lionismo
negli scopi e nell’etica, fissati nel lontano 1917 da Melvin Jones, nonostante
il tempo trascorso, è ancora giovane ed attuale e mai come oggi è
necessario applicare i principi etici nel lavoro, nella vita civile e nei rapporti
con gli altri.
Quando abbiamo approfondito il tema non potevamo prevedere che nel mese di maggio
del 2005 in occasione del Congresso Distrettuale, in quel di Ostia Lido, si
sarebbero invece posti in essere comportamenti contrari all’etica ed agli
scopi del lionismo, ed ai rapporti di amicizia, che dovrebbero essere il motore
trainante dell’Associazione; se solo avessimo avuto sentore di ciò
che stava accadendo nell’immediato futuro avremmo potuto proporre un ulteriore
tema di riflessione: “siamo Dr. Jekill o Mr. Hayd ?”.
Ad Ostia si è affermato il principio che l'amicizia non è più
la “camma” del Distretto 108 L, piuttosto, essa, è stata
soppiantata dalla rivalità e dall'arrivismo, come in una qualsiasi competizione,
come in politica: infatti, qualcuno afferma che per le elezioni a VDG ci devono
essere vinti e vincitori!
Non è così. I candidati a VDG sono amici che vogliono maggiormente
impegnarsi per il raggiungimento degli scopi del lionismo, e già solo
per questo devono essere apprezzati e rispettati; non ci sono nemici da combattere
e da sopraffare con qualsiasi mezzo, compreso quello della maldicenza e dell’offesa.
Come ha ricordato uno dei candidati “vinti”quando si vince o si
perde è sempre il lionismo che ne beneficia o ne subisce le conseguenze.
“Unire i clubs con i vincoli dell’amicizia e della reciproca comprensione”
E’ uno dei dettami degli scopi del lionismo, ma oggi l'applicazione pratica
è di machiavellica memoria: “dividi e comanda”. Fra i clubs
si è aperta una sorta di competizione e rivalità arroganti, che
si manifesta con ululati da ultras da stadio quando le elezioni favoriscono
un candidato invece di un altro.
“Perseguire il successo, domandare le giuste retribuzioni e conseguire
i giusti profitti senza pregiudicare la dignità e l’onore con atti
ed azioni meno che corrette” E’ una norma del codice dell’etica
lionistica che viene richiamata continuamente, ma alcuni di noi la ignorano
completamente. Il successo, le giuste retribuzioni ed i giusti profitti non
sono solo riferiti al lavoro, ma devono intendersi nella più ampia accezione
dei termini. Il successo inteso come “riuscita”, “buon esito”,
lo persegue ogni Lions prestando la propria opera e lo raggiunge nelle finalità
dell'Associazione; la retribuzione intesa come “rimunerazione”,
“gratificazione”, è la soddisfazione di aver ben operato;
conseguire i giusti profitti nel senso di “giovamento spirituale”
per aver donato agli altri, essere stato di aiuto al prossimo anche attraverso
la sensibilizzazione delle Pubbliche Istituzioni. Una sola visione materialistica
di questo passo del codice dell'etica spinge alla scalata del Distretto, del
Multidistretto, disertando i Clubs di appartenenza, o, peggio ancora, imponendo
a tutti i costi la propria volontà nel Club.
Questi comportamenti impediscono di “affrontare con spirito di altruismo
ogni dubbio o pretesa nei confronti di altri e, se necessario, risolverlo anche
contro il proprio interesse”.
Altra norma del codice dell'etica lionistica calpestata.
Abbiamo casi di amici Lions che hanno preferito abbandonare l'Associazione solo
perché altri amici Lions non l'hanno voluto comprendere e non hanno voluto
sacrificare il proprio interesse.
Chi non ha ben compreso il significato di questi principi non ha capito cosa
vuol dire essere Lions e vive l'Associazione in modo spasmodico alla ricerca
di un propri riscatto che non ha avuto nella vita professionale.
Siamo tutti rispettabili Dr. Jekill nelle nostre conventions, nelle nostre conviviali,
ma, attenzione! : tra di noi c'è qualche Mr. Hayd. (Francesco Lomonaco)
Roma 19/1/2006