Il mio amico Gustavo

Il mio amico Gustavo Legis, nato in Sardegna, cresciuto in Umbria, pasciuto nel Lazio e residente a Roma, Lions impegnato nel nostro Distretto e chiosatore di specifici argomenti lionistici, nonché attento riproduttore di Statuti Internazionali, Regolamenti e Statuti di Clubs, tanto da meritare l’appellativo di “Bignami del Lionismo”, alla domanda: “a chi spetta la nomina degli Officers Distrettuali ?” ha subito risposto richiamando la norma relativa.
L’art. 6 dello Statuto Distrettuale così recita: “…..omissis…..(il Governatore) nomina i Presidenti di Circoscrizione, il Segretario ed il Tesoriere Distrettuale, i Delegati di Zona ed uno o più Cerimonieri, i Delegati del Governatore, gli Officer”.
Le norme sono e devono essere cogenti per la tutela degli interessi fondamentali dell’Associazione, la loro applicazione però deve essere modulata dalla corretta interpretazione e dal rispetto degli usi e delle consuetudini che rappresentano la costante ed uniforme ripetizione di un determinato comportamento.
Ciò vuol dire che il singolo Governatore non può e non deve, motu proprio, derogare alla norma, né tanto meno agli usi e alle consuetudini del Distretto di appartenenza.
Sempre Gustavo, in una sua dotta spiegazione, supportata da altri autorevoli Lions, sostiene la completa autonomia dei Clubs del Distretto nella scelta delle attività lionistiche da svolgere, nei services, mantenendo, sempre, il rispetto delle decisioni adottate dal Congresso Distrettuale o Nazionale.
Di questa autonomia si deve far carico anche il Distretto per la scelta degli Officers Distrettuali; se necessario il Governatore in carica dovrà essere pronto a sacrificare anche la propria autonomia decisionale per il rispetto dei Clubs.
E’ fuori dagli usi e dalle consuetudini l’eventuale decisione di un Governatore di procedere alla nomina di Officers Distrettuali senza prestare attenzione e tenere nella giusta considerazione i candidati dei Clubs. Se ciò si verificasse si realizzerebbe la prevaricazione del Distretto sui Clubs, non prevista da alcuna norma e completamente al di fuori della funzione che deve svolgere il Governatore, il quale – ricorda Gustavo – non è un monarca, ma solo un D.G..
Il DG, come lo chiama la Sede Centrale, - dice Gustavo - non è altro che il “Direttore degli affari del Distretto e lo rappresenta, osserva e fa osservare…..(omissis)…. le norme per l’organizzazione ed il funzionamento del Distretto ….(omissis)…”. Quindi rispetta i regolamenti e non cambia gli usi e le consuetudini tanto più quando questi hanno dimostrato di essere efficienti ed efficaci e di garantire l’ottimo funzionamento del Distretto nel rispetto della tanto osannata autonomia dei Clubs.
L’Officer non indicato dal Club ma nominato, ad-libitum, dal Governatore potrebbe non avere la giusta anzianità e, o, le giuste esperienze lionistiche o le performances necessarie a svolgere incarichi superiori come quelli Distrettuali; potrebbe non essere interessato a proseguire l’impegno lionistico oltre quello svolto come Officer di Club, che a volte viene svolto per coercizione. Inoltre la scelta scrupolosa degli Officers Distrettuali solo tra i candidati dei Clubs favorisce il giusto “tourn-over” tra i vari leaders di clubs.
Occorre evitare che i Clubs propongano ed i Governatori in carica cestinino le proposte scegliendo gli O.D. in base a segnalazioni provenienti loro dai Past Governatori. Questo atteggiamento potrebbe determinare nei Clubs malcontento ed insofferenza verso il Distretto.
Alcuni amici PDG devono ben capire che, una volta svolto il ruolo per il quale sono stati eletti, devono fare un passo indietro e porsi al servizio dei Clubs, unico organismo fondante l’Associazione, per offrire, se richiesta, la loro saggezza e, o, esperienza, senza invadere il campo di competenza dei Clubs e degli Officers di Clubs.
Care amiche ed amici Lions, le espressioni sopra riportate non devono risuonare come note polemiche, ma, piuttosto, come campanelli d’allarme per risvegliare le coscienze lionistiche e riaffermare l’essere umano LIONS, con le lettere maiuscole. (Francesco Lomonaco)

Roma 28 ottobre 2005