Diario 2004 - 2005

Copertina - Fronte

 

Anno 2004 - 2005


Presentazione

                Il lavoro del Presidente di un Club Lions, sebbene il suo mandato duri solo un anno, è particolarmente impegnativo per i diversi compiti che è chiamato a svolgere: partecipare agli incontri e alle manifestazioni promosse dal Distretto, curare i rapporti con le autorità del territorio e con gli altri club al fine di unire sinergicamente i propri sforzi per iniziative comuni, preparare e realizzare un programma con elementi di novità, che caratterizzino il suo operato, ricco di attività rispettose della missione lionistica.
                Alla fine della mia annata, volgendo lo sguardo indietro e ripercorrendo il cammino fatto, mi accorgo di non aver dato al Club, per intero, quel contributo personale che mi ero prefissato; sbiadito è, comunque, il ricordo delle difficoltà che non lo hanno permesso, netta, invece, è la certezza di aver vissuto, insieme con tanti amici, una bella e indimenticabile avventura.
                Perché anche i particolari possano essere ricordati da qualcosa che un giorno capiti tra le mani mentre si mette ordine nella libreria di casa, ho pensato che sarebbe stato utile lasciare una traccia, una sorta di diario con la cronaca di cosa si è fatto, che desse visibilità all’azione del nostro Club, non solo all’interno ma anche all’esterno dell’Associazione: una documentazione organica delle attività svolte da tutti noi e da tutti coloro che, tramite noi, hanno voluto contribuire, dando prestigio alle nostre iniziative e al nostro Club; un esempio concreto dell’operato di un anno per chi non conosce il Lionismo o per chi ad esso si avvicina, con l’intenzione di far parte di un Club.
                Non sarei stato in grado di farlo da solo se il carissimo amico Enzo Maggi, al quale va il mio grazie incondizionato, non avesse condiviso fin dall’inizio l’idea di questo progetto e non si fosse mostrato disponibile, come sempre, non solo a scriverne la quasi totalità dei testi, quanto ad arricchirli con notizie di più ampio respiro, collegamenti storici e spunti di riflessione.
                Mi auguro che questo lavoro raggiunga lo scopo desiderato.

D. Manzaro

Roma, giugno 2005

 

Anno 2004 - 2005


 

Anno 2004 - 2005


DIARIO

 

 

 

 

 

 

Anno 2004 - 2005
Indice
Conviviale: Il passaggio della campana
Consiglio Direttivo congiunto
Consiglio Direttivo
I Assemblea Ordinaria
Convegno: 50° Forum Europeo
Gita a Villa Lante e Palazzo Farnese
Convegno: No al doping …….. (Service Distrettuale)
Conviviale: L’Europa nella storia: un profilo istituzionale
Consiglio Direttivo
Gita: Visita alla “A. Vespucci” e alle Terme Taurine
Consiglio Direttivo con il DG
Conviviale: 39^ Charter Night e visita del Governatore
Messa di Natale in S. Maria Maggiore
Consiglio Direttivo
Assemblea Straordinaria
Conviviale: Festa degli auguri – Services: “Valle dei Fiori”e “Bimbo”
Service: Iniziativa umanitaria a favore del Sud-Est asiatico
Service: Prevenzione primaria delle droghe ……(Service Nazionale)
Conviviale: La pari dignità come prevenzione e cura …….
Consiglio Direttivo
3° torneo di Burraco “Lions Club Roma Aurelium”
Conviviale: Procreazione assistita: problemi e prospettive
Convegno:Alzheimer: diagnosi, …… (tema di studio nazionale)
Consiglio Direttivo
II Assemblea Ordinaria: elezioni cariche 2005/06
Convegno: Cinquantenario del Distretto 108L
Gita a Vigna di Valle: Museo storico dell’Aeronautica
Convegno: Un tema per la pace (Service Internazionale)
Convegno: Un poster per la pace (Service Internazionale)

Convegno: Il significato di essere genitori
Viaggio a Budapest
Consiglio Direttivo – Targa Stradale.
Conviviale: L’etica nel lavoro e la ……..(Tema Distrettuale)
Convegno: Impegno ed opportunità per i giovani (Questionario)
4° torneo di Burraco “Lions Club Roma Aurelium”
Visita del Presidente Distrettuale Leo al Leo Club Roma Aurelium
Conviviale a casa Pirro: La sanità in Italia e in Europa
Gita ad Anagni con il L.C. gemellato Matera Host
Conviviale: Passaggio della Campana
02.07.04
05.07.04
21.09.04

21.09.04
30.09.04
09.10.04
17.10.04
22.10.04
12.11.04
20.11.04
26.11.04
26.11.04
12.12.04
14.12.04
17.12.04
17.12.04
03.01.05
24.01.05
28.01.05
04.02.05
12.02.05
18.02.05
19.02.05
17.03.05
17.03.05
18.03.05
09.04.05
13.04.05
14.04.05
15.04.05
23.04.05
28.04.05
06.05.05
21.05.05
21.05.05
26.05.05
28.05.05
05.06.05
24.06.05

 

Conviviale
2 luglio 2004

Il passaggio della campana: Giorgio Gallone a Donato Manzaro

 E’ trascorso un anno.
E’ trascorso un anno da quella sera in cui, con mani tremanti e tanta emozione, ricevevi dal Presidente uscente la Campana e il Martelletto, i simboli tangibili di una carica che ti poneva al vertice di un gruppo di persone animate, come te, da spirito di servizio nei confronti del prossimo. Quello stesso gruppo di persone amiche che ti aveva scelto per affidarti il compito di interpretare al meglio le finalità che le tiene unite, disegnando proposte e iniziative, indicando concrete realizzazioni, per dare ancora più prestigio ad un Club che di prestigio ne ha da vendere.
Adesso questi stessi oggetti pieni di simbolismo stanno per lasciare le tue mani per essere raccolti da altre mani, altrettanto tremanti, di un amico che ti succederà nelle tue attribuzioni e animato dagli stessi propositi che albergavano nella tua mente.
Questo è il punto: sei riuscito ad operare in maniera tale da essere soddisfatto di te stesso ed aver risposto alla fiducia che ti era stata accordata un anno prima?
Nei pochi secondi che il Cerimoniere dedica alla formula di rito che preannuncia lo scambio delle consegne, l’intera annata si srotola nella tua mente e la rivivi totalmente e con partecipazione piena, come un film velocissimo del quale riesci però a bloccare alcuni “ferma immagine” riferiti agli episodi più salienti e importanti della tua annata. Episodi talvolta anche non positivi perché, lo devi riconoscere, non sono mancate incomprensioni e critiche che ti hanno fatto male, specialmente se erano da ricollegare a tuoi momenti di stanchezza, e che ti hanno fatto temere di vedere scossa la fiducia che il Club aveva riposto in te.
Qualche ora addietro ti stavi allacciando la cravatta nera e, davanti allo specchio, già stavi pensando a questo momento e non eri sicuro che saresti riuscito a tener ferma la voce quando dal microfono avresti pronunciato il tuo saluto di congedo. Ma a far tremare la tua voce non sarebbe stato il giusto orgoglio con il quale avresti elencato le tappe più importanti e significative della tua annata: in definitiva questo è quanto ci si aspettava da te.
Sarebbe stata un’altra cosa: cercare e trovare negli occhi che tutti i presenti avranno fissi verso di te lo stesso affetto che un anno prima si rivestiva di incoraggiamento e di augurio e che oggi vorresti assumesse l’aspetto del consenso e del ringraziamento.
E’ andata proprio così. E per questo ti sei commosso.
Ma ora che stai consegnando al nuovo Presidente i simboli dell’autorità le tue mani non tremano. Sono ferme e lo sono perché debbono infondere coraggio e fiducia all’amico che dovrà percorrere lo stesso tragitto al quale tu stasera hai posto fine.
E di cui devi essere orgoglioso, perché anche se esso rappresenta soltanto un breve tratto del lungo cammino di una Associazione che si è messa in marcia nel lontano 1917, nella galleria dei Presidenti dei Lions Club rimarrà vivo il ricordo del tuo contributo, così come accadrà per il nuovo Presidente, al quale stai per consegnare la Campana.
Non molto spesso ci si sofferma a riflettere sulla natura e la funzione di un Lions Club. Esso è la base, la cellula fondamentale dell’organizzazione lionistica e, quindi, nella sua articolazione territoriale la spina dorsale dell’Associazione. L’asse portante, la vita stessa dell’Associazione sono i Clubs, dove si realizza il contatto con la società con la quale e nella quale intende servire, percependone le esigenze, le aspirazioni, i bisogni attraverso il dipanarsi della vita quotidiana, concretamente, così come può accadere soltanto grazie alla sensibilità di persone che, volontariamente, proponendosi come Lions, hanno voluto porre a disposizione della società tempo e denaro, ma soprattutto intelletto e amore. Persone che, raggiunti altissimi traguardi sul piano professionale, privato o pubblico, e gratificate da non pochi riconoscimenti, non rincorrono attestati e promozioni, ma unicamente la gioia di alleviare un dolore, di suscitare un sorriso, di infondere una speranza.
Se questo è un Club Lions, ne consegue che il suo Presidente ne è l’organo sia di propulsione ed iniziativa che di coordinamento dei contributi di idee e proposte che via via vengono rappresentate.
Caro neo Presidente, sono trascorsi pochi mesi dalla tua elezione e, poiché conosciamo la tua preparazione lionistica, quanto affermato prima non ti sorprende. Per questo il tempo trascorso fino a oggi ti ha visto impegnato nel disegnare quello che ritieni possa essere il programma delle attività del nostro Club, nel solco della tradizione che lo contraddistingue, per la cui realizzazione chiamerai a collaborare tutti i soci e le loro Signore con contributi di idee, di pareri e, soprattutto, di partecipazione alla vita associativa. Quali collaboratori più vicini potrai, come i tuoi predecessori, contare sul totale impegno professionale dei tre soci che l’Assemblea, accogliendo i tuoi desideri, ti ha voluto affiancare.
Ma, soprattutto, potrai fare affidamento sulla tua dolce consorte, la quale ti accompagnerà passo passo in questo impegno che si presenta come un percorso foriero di gradite soddisfazioni ma, perché nasconderlo, anche di qualche contrarietà. E allora troverai accanto a te la pazienza, l’intuito, la riflessività, i consigli della compagna della tua vita e vedrai che l’ostacolo non ti sembrerà più insormontabile.
Il tuo discorso programmatico costituirà l’impegno non soltanto tuo, ma di tutto il Club, poiché sei assolutamente convinto che, indicando i temi da trattare, gli incontri da svolgere, i services da realizzare, hai interpretato fedelmente le aspettative dei soci che hanno riposto in te fiducia e affetto. L’attenzione verso quella parte di umanità che soffre, la riflessione su temi che appassionano la società nella quale viviamo, l’ampliamento del nostro bagaglio di conoscenze in campi normalmente non praticati nella nostra vita professionale, la migliore visibilità possibile del Club sul territorio collaborando con le istituzioni (in particolar con il 18° Municipio), nella loro attività di servizio rivolta al sociale e alla popolazione più bisognosa, la cura ed il sostegno al nostro Leo Club: saranno questi i cardini sui quali chiamerai il Club a muoversi.
E non mancheranno anche momenti di vita spensierata, che forniranno a ciascuno di noi l’occasione di consolidare la nostra amicizia e di conoscerci anche in maglietta e jeans e non soltanto in cravatta nera!
Buon lavoro a te, Presidente!
E anche a ciascuno di noi.

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Consiglio Direttivo Congiunto
5 luglio 2004

                Come è ormai consuetudine, agli inizi del nuovo anno sociale si tiene una riunione congiunta dei due Consigli Direttivi, uscente ed entrante, dedicata al passaggio delle consegne tra le due gestioni. Anche questa volta l’incontro si è svolto in una atmosfera assolutamente cordiale, grazie a quella amichevole continuità che rappresenta il prezioso patrimonio del nostro Club.
                Il Presidente uscente Prof. Avv. Giorgio Gallone legge la lettera di ringraziamento pervenuta dai Padri Bianchi - Missionari d’Africa - per il contributo che il Club ha inviato a Padre Rovelli per la costruzione dell’invaso nel villaggio Djiombolo in Mali.
                Si approva, quindi, il bilancio consuntivo 2003/2004, presentato ed illustrato dal Tesoriere uscente avv. Giorgio Cassano, e si formalizzano le consegne della documentazione da parte dei Segretari e delle dotazioni da parte dei Cerimonieri.
                Il Consiglio Direttivo, infine, delibera di accettare le dimissioni di due soci del Club, la prima presentata in marzo 2004 e la seconda, conseguenza della prima, presentata in giugno 2004.

Consiglio Direttivo
21 settembre 2004

                Dal Presidente vengono fatte alcune considerazioni sul contenimento delle spese di gestione e avanzate proposte per le quote sociali, per il bilancio preventivo dell’annata 2004/2005 e per il programma di attività da realizzare per l’anno 2004. Il Consiglio approva tali proposte, che potranno, quindi, essere sottoposte all’Assemblea Ordinaria dei soci, convocata per lo stesso giorno. Viene inoltre accettata la proposta di nomina a “Socio Onorario” del Prof. Adolfo Salvatori, già socio del Club.
                Il Presidente Leo presenta una bozza di programma per la sua annata.

I Assemblea Ordinaria
21 settembre 2004

                Nello stesso giorno, si è svolta la prima Assemblea Ordinaria dei soci. Il Presidente inizia tracciando le linee guida della sua gestione:

  • cura e valorizzazione dei soci;
  • coinvolgimento delle Signore e dei sostenitori del Club per la raccolta fondi destinati ai services;
  • contrazione del numero dei services con aumento dei contributi per interventi di maggiore impatto;
  • consolidamento dei rapporti con il 18° Municipio;
  • ricerca di maggiore visibilità per il Club;
  • collaborazione con il Governatore anche in ordine ai temi di studio ed ai services distrettuale e nazionale;
  • sostegno del Leo Club nella campagna nuovi soci.

                Si passa quindi all’approvazione del bilancio consuntivo 2003/2004, illustrato dal Tesoriere uscente Avv. Giorgio Cassano, e delle proposte deliberate in precedenza dal Consiglio Direttivo (quote associative e bilancio preventivo 2004/2005, programma per l’anno 2004).
                A proposito del programma distribuito, l’ing. Manzaro evidenzia che è suo desiderio sviluppare più “vita di club”, ossia creare maggiori occasioni per stare insieme con il fine di aumentare lo “spirito di corpo”. Sono state, pertanto, programmate conviviali con trattazione di temi di attualità e di interesse generale, gite brevi con visite guidate. L’Assemblea approva e indica Budapest come meta per il viaggio annuale da tenersi dal 23 al 26 Aprile 2005; dà quindi incarico ai soci F. Lucibelli e G. Carpi di provvedere all’organizzazione della gita.
                Si attribuiscono, infine, gli incarichi per il tema di studio nazionale, per il service distrettuale e il service nazionale.
                Il Consiglio si conclude con il Presidente Leo che presenta e illustra il programma per la sua annata.

Convegno
30 settembre 2004

50° Forum Europeo

                Nel 1953 ad Aix Les Bains ebbe luogo il 1° Forum Europeo.
Cosa è un Forum Europeo? Riprendendo un citazione riportata nel numero 38b dei “Quaderni del Lionismo”, il Direttore internazionale H. Sturm lo definiva così: Un grande, amicale, cordialissimo mercato d’idee tra i Lions operanti in Europa.”. Ed infatti da cinquant’anni i Lions dei paesi d’Europa si incontrano per ribadire solennemente, prescindendo dalle diverse nazionalità e culture, i principi fondamentali degli scopi del Lionismo e per offrire occasione di discussione sulle possibilità di realizzare in Europa comuni attività di servizio. Il Forum opera per raggiungere questi scopi unicamente a mezzo di raccomandazioni a tutti i Multidistretti, Distretti e Club, senza alcun potere di sovraimporre o creare qualsivoglia ulteriore struttura di governo.
                Non si può negare la presenza, nell’ambito della manifestazione, di tematiche che risentono delle iniziative sperimentate nell’interno delle singole comunità nazionali. Comunque, lo spirito lionistico ha consentito sempre di sottoporre di volta in volta all’attenzione dei Club europei quegli argomenti di ampio respiro denominati “grandi dossier”, dedicati allo studio di situazioni critiche emergenti nella comunità internazionale. E oggi, dopo la firma del Trattato Europeo, è da ritenere che il desiderio di una ancora maggiore condivisione di idee e di progetti comunitari debba essere facilitato.
                Il “Forum” si tiene normalmente nei mesi autunnali ed è stato ospitato in Italia molte volte. L’ultima, a Roma, dal 30 settembre al 2 ottobre 2004 e ha visto la partecipazione di numerosi Lions, i quali sono stati accolti, oltre che dal benvenuto delle autorità lionistiche, dal messaggio del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, del Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e dal saluto del Sindaco Walter Veltroni, il quale ha voluto sottolineare la vocazione alla cordiale ospitalità della Città Eterna.
                Il nostro Club ha fattivamente contribuito alla buona riuscita della manifestazione ed alcuni soci, per l’opera prestata, sono stati destinatari di riconoscimenti del Presidente Internazionale Clement F. Kusiak e del Presidente Europa Forum PID Fabio Massimo.

Gita
9 ottobre 2004

Gita a Villa Lante (Bagnaia) e Palazzo Farnese (Caprarola)

          “Secondo l’ormai consolidata abitudine…” recita la lettera con la quale il Presidente Manzaro invitava i Soci dell’Aurelium alla gita a Villa Lante di Bagnaia e a Palazzo Farnese di Caprarola. Infatti, l’avvenimento rappresenta, ormai da moltissimi anni, la prima presa di contatto fra i Soci all’indomani della fine del periodo feriale, in maniera del tutto informale e disinvolta, prima di tornare a lavorare per un anno intero.
Questa volta i luoghi prescelti, a poca distanza da Roma, rappresentano due splendidi esempi dell’architettura rinascimentale e sono incastonati in quella stupenda corona di gioielli che circonda la Capitale.
La mattina del 9 ottobre, in un orario più che accettabile, si parte e, come sempre accade in simili circostanze, l’atmosfera è subito piena di grande familiarità e non mancano le battute che sottolineano l’abbigliamento, più disinvolto del solito, di tizio e di caio. L’amicizia sembra trovare maggiore spazio quando si è in jeans!
Ci affidiamo quasi subito alla insostituibile dotta parola dell’amico Domenico Giglio il quale, mentre percorriamo l’autostrada verso Orte, ci illustra, anche con ampi riferimenti storici, le località che vediamo sfilare a destra e a sinistra: Lucus Feroniae, Mazzano Romano, il Monte Soratte e via navigando. E mentre ancora una volta restiamo stupiti per quanto materiale culturale e storico alberghi in quella “capoccia”, l’attenzione viene attirata dall’ormai tradizionale trionfo di dolcetti e biscotti, bagnati da bevande gradevolmente calde e offerte con dovizia e grazia che neppure la più esperta e raffinata hostess, di terra o di cielo, potrebbe vantare.
Raggiunta Orte, usciamo dall’autostrada e ci dirigiamo verso Viterbo. Superando il bivio per Bomarzo, qualche mala lingua insinua che una visita al famoso Parco dei Mostri sarebbe del tutto inutile, visto che in pullman…!
Finalmente ecco Bagnaia e la stupenda Villa Lante. Scaturita dal genio incomparabile di Jacopo Barozzi, detto il Vignola, e commissionata dal Cardinale Gian Francesco De Gambara, per la sua complessa ma organica disposizione raggiunse una tale armonia nel rapporto tra il verde naturale, le costruzioni e il verde dei giardini da elevarsi a prototipo del giardino all’italiana. Realizzata nella seconda metà del Cinquecento, dopo una lunga serie di passaggi che videro per protagonisti papi e cardinali, dal 1973 è diventata proprietà dello Stato italiano e data in uso alla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Lazio.
Guidati con pazienza e perizia dall’architetto Giovannino Fatica, curatore del complesso monumentale, possiamo ammirare le due simmetriche palazzine, fiancheggiate da un grande parco di 18 ettari nel quale spiccano il Casino di Caccia e una splendida fontana dedicata a Pegaso, una grande vasca che raccoglie l’acqua che alimenta tutte le fontane e una costruzione che fu realizzata anche per accumulare la neve che sarebbe servita a conservare i cibi durante il periodo estivo. Davanti e dietro le palazzine si estende il giardino vero e proprio, realizzato su terreno declinante e che presenta nella parte superiore una serie di stupende costruzioni, arricchite da statue e fontane. Il Giardino che invece guarda l’ingresso delle palazzine è dominato da una grande fontana detta dei Mori, ripartita in quattro vasche. Il tutto circondato da siepi di bosso che disegnano fantasiosi sentieri alla stregua di un labirinto.
Usciamo da Villa Lante frastornati da tanta bellezza, ma anche sufficientemente affamati da proiettare i nostri interessi su terreni meno aulici e più prosaici: la tanto agognata mèta dedicata al pascolo! Ci attendeva un caratteristico ristorante in riva al Lago di Vico dove arriviamo dopo una serie di spericolate acrobazie compiute dal nostro autista alla guida di un “Granturismo” e che ha visto ancora una volta i Lions tener fede alla propria….fama, di nome e di fatto!
Risaliti in pullman, ci dirigiamo verso Caprarola, centro di grande interesse artistico per il suo aspetto rinascimentale, per la presenza del Palazzo Farnese e….per le sue nocciole. Il Palazzo, uno dei più riusciti esempi di manierismo tardo-cinquecentesco, nasce tra il 1547 e il 1549 da una idea di Antonio da Sangallo che ne iniziò i lavori, ma la sua realizzazione appartiene per la quasi totalità al Vignola. Fortezza pentagonale con cortile circolare, il Palazzo è caratterizzato dalla decorazione pittorica di Taddeo Zuccari e della foltissima schiera dei suoi aiuti e collaboratori, che hanno infoltito una superficie di incalcolabile estensione di motivi di ogni genere: candelabri, maschere, fiori, uccelli, piccoli paesaggi che hanno poi una loro origine nelle grottesche raffaellesche delle Logge Vaticane. Caprarola, centro fortificato fin dal 1275, nel 1504 passò sotto i Farnese e divenne una fastosa corte sotto il papa Alessandro Farnese. Nel 1649 venne incorporata nello Stato Pontificio. Ultima nota dei nostri giorni: fu scelta come residenza estiva dal nostro Presidente della Repubblica Luigi Einaudi.
La gita volge al termine. Il 9 ottobre è tempo di castagne e Vignanello, Canepina e Vallerano, luoghi famosissimi per questo frutto, non sono poi così lontani. E allora i gitanti, senza lasciarsi molto pregare, ne fanno incetta ripromettendosi di accompagnarle, una volta arrostite, con buon vino rosso.

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Convegno
17 ottobre 2004

“No al Doping” per uno sport sano – istruzioni per l’uso.

(Service distrettuale)

               La stampa, sportiva e non, da ormai lungo tempo e sempre più frequentemente, dedica ampio spazio ad un problema che interessa l’opinione pubblica e che talvolta appassiona, specialmente quando la fede sportiva si fa sentire più forte: il doping nello sport.
Alcuni giorni orsono, nel corso di una trasmissione televisiva a quiz, fu ricordato che nel lontano 1926 il famoso Alfredo Binda vinse una tappa di montagna dando un distacco di trenta minuti al secondo arrivato consumando durante il percorso ben trenta uova crude! A parte lo stupore circa le modalità di approvvigionamento, considerato che, all’epoca, le macchine al seguito erano una rarità, e per il fegato di ferro di cui, certamente, era dotato il Campione, forse ci si era trovati di fronte al primo esempio di doping, senza dubbio casereccio ma efficace.
Abbandoniamo le curiosità e, tornando ai giorni nostri, dobbiamo riconoscere che il fenomeno del doping nello sport, in alcuni casi favorito anche a livello internazionale per evidenti fini politici oppure sospinto dalla esasperata monetizzazione della pratica sportiva, è sotto gli occhi di tutti e bene ha fatto il nostro Governatore Tarantino, con la sua sensibilità resa più acuta dalla sua professione di medico, a farne oggetto di un service distrettuale. E i Lions Clubs di Roma hanno dedicato al tema un riuscito convegno che si è svolto presso l’Aula Magna dell’Accademia di Stato dell’Arte Sanitaria, promosso dal Lions Club Roma Colosseum e con la partecipazione di ben 16 Clubs Lions, compreso il nostro, di un discreto numero di Leos e l’intervento di personalità lionistiche, del mondo scientifico e sportivo.
Nel corso dei lavori si è potuto apprendere con molta preoccupazione la vastità del fenomeno, che coinvolge addirittura anche molti giovani, ansiosi di emergere con rapidità, e strutture frequentate anche soltanto amatorialmente. Si è pure parlato dei difficili rapporti tra la Procura del Coni da una parte e le Procure delle singole federazioni dall’altro, nell’accertamento dei casi e la loro sanzione, i diversi tempi che scandiscono le indagini della giustizia ordinaria e quella sportiva, e di altro ancora; purtroppo anche della incredibile, criminale gara che assomiglia a quella tra “il cannone e la corazza”: lo studio e la realizzazione di altre sostanze dopanti sempre più sofisticate, per poter neutralizzare o quanto meno rendere più difficoltose le indagini tese ad individuarle. Di fronte all’amara considerazione, emersa nel corso del convegno, che sconfiggere il doping è forse impossibile, non si può tuttavia rinunciare a fare l’impossibile per contenere il fenomeno e denunziarne la portata all’opinione pubblica. Questo deve essere l’impegno dei Lions e questo era l’obiettivo dell’incontro.


 

Conviviale
22 ottobre 2004


L’Europa nella storia: un profilo istituzionale

A pochi giorni dalla solenne cerimonia in Campidoglio, durante la quale venticinque stati europei hanno firmato uno storico Patto costituzionale, il nostro Club ha ospitato il Vice Presidente del Senato Prof. Domenico Fisichella, socio onorario del Club, il quale ha trattato il tema “L’Europa nella storia: un profilo istituzionale”, argomento di grande attualità e interesse.
L’illustre oratore, prendendo le mosse dall’antica Grecia, ha percorso i venticinque secoli che portano ai nostri tempi, evidenziando con chiarezza ed efficacia l’evoluzione dei rapporti che di volta in volta hanno posto in relazione il singolo con le istituzioni, dal cittadino della “polis” greca alla persona del cristianesimo, fino alla formazione di organismi statuali con propria identità territoriale e istituzionale, variamente retti come forma di governo.
Premesso che la nazione è costituita da una entità con caratteristiche proprie quali il sangue, il territorio e la lingua che la distinguono da altre e che lo Stato a questi tre aspetti ne aggiunge un altro fondamentale e cioè la sovranità, ci chiediamo come in Europa avvenne la formazione degli stati nazionali.
Essi si costituirono sulle rovine dell’Impero Carolingio il quale era riuscito per qualche tempo a riunificare alcune parti dell’Impero Romano d’occidente, devastato per secoli dalle invasioni barbariche. E ciò avvenne in epoche diverse e con modalità differenti, talvolta anche senza percezione da parte dei protagonisti. Ne è un esempio il compromesso di Verdun che sancì, nell’843, la spartizione dei territori carolingi tra Lotario e i suoi fratelli: infatti, è stata soltanto la storia che attribuì all’accordo, successivamente, il rango di primo grande trattato della storia europea. Comunque da quella data muovono sul continente i primi passi, anche se inconsapevoli, due realtà territoriali che si identificheranno poi come regni di Francia e di Germania senza che, all’inizio, le singole nazionalità vi abbiano minimamente contribuito o ne abbiano avuto coscienza.
Solamente quando questa presa di coscienza si maturerà e il re riuscirà ad accrescere il proprio potere, togliendolo ai prìncipi feudatari e realizzando la ereditarietà della dinastia, si potrà parlare di nazione che si costituisce in stato. E’ il caso della Francia e della Germania. L’Inghilterra percorrerà, invece, un cammino diverso: sarà l’autorità regia, solida sin dall’inizio, a trovarsi di fronte una nazione come corpo compatto che riuscirà, unificando tutte le forze, ad imporle la propria partecipazione al governo e a strapparle le garanzie. E Giovanni senza Terra fu costretto nel 1215 a dettare la Magna Charta, che si può ben definire la prima dichiarazione dei diritti della nazione inglese.
Anche nella penisola iberica, dominata fino ai primi anni del 1200 dall’Islam, si creeranno le condizioni favorevoli alla costituzione dei due stati della Spagna e del Portogallo. Come pure nell’Europa orientale si affacciano sulla scena politica gli stati slavi della Boemia e dell’Ungheria, in costante conflitto con la vicina Germania. La costituzione di stati nazionali, con le loro beghe dinastiche incrociate che avrebbero dato occasione a rivendicazioni territoriali e di corona, alimentò per secoli discordie e conflitti ininterrotti, sanguinosi, crudeli e così infiniti tanto che alcuni di essi sono ricordati addirittura per la loro durata: la “Guerra dei cent’anni” e la “Guerra dei trent’anni”.
La nascita del protestantesimo acuì e alimentò i contrasti, aggiungendo ai motivi dinastici e di rivendicazione territoriale anche quello religioso. E appunto a quest’ultimo è da attribuire l’origine della “Guerra dei trent’anni” che, iniziata nel 1618 con la famosa “defenestrazione di Praga”, vide coinvolte praticamente tutte le popolazioni europee. Trent’anni dopo, nel 1648, la pace di Westfalia pose fine al conflitto e, ridisegnando nuovi confini e riconoscendo l’indipendenza a nuovi stati come la Svizzera e l’Olanda, può considerarsi la vera data di nascita degli stati nazionali europei.
Ma, anche dopo Westfalia, la pace non ha mai regnato a lungo; però finalmente le varie vicende storiche, purtroppo spesso caratterizzate da contrasti e conflitti di catastrofiche proporzioni che hanno coinvolto, come nel passato, non soltanto l’Europa ma il mondo intero, hanno creato una situazione che, favorita anche dal venir meno di ideologie di forte contrapposizione, non poteva non agevolare un desiderio e una necessità di studiare e realizzare un patto costituzionale, impropriamente chiamato “Costituzione europea”, grazie al quale regolamentare rapporti interstatuali all’interno e all’esterno del continente europeo.
Tuttavia, anche nel pieno di contrasti e guerre, non mancarono spiriti illuminati che prefigurarono quasi utopicamente un’Europa unita: basti pensare a Carlo Cattaneo il quale, nel lontano 1848, lanciò la formula “Stati Uniti d’Europa”, intesa come frutto di autonomie collaboranti nel quadro di legami internazionali, imposti da esigenze di sviluppo industriale e scientifico. E, a ben guardare, oggi sembra concretizzarsi proprio il sogno di Cattaneo: infatti, con la Costituzione europea, che sembra cancellare l’Europa di Westfalia con i suoi Stati nazionali, ciascuno con una propria Costituzione – e non è così - non nasce un super-stato, bensì una unione di Costituzioni, una Costituzione con molti Stati, una Costituzione con molti popoli, legittimata dalla partecipazione delle Costituzioni nazionali.

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Consiglio Direttivo
12 novembre 2004

Si discutono e si definiscono i contenuti e le modalità di svolgimento della prossima visita del Governatore, del Consiglio Direttivo con la sua partecipazione e della celebrazione della 39° anniversario Charter, fissate per il 26 novembre.
Si procede quindi all’ascolto delle relazioni dei soci Presidenti delle Commissioni: Rodolfo Ricottini per il tema di studio nazionale sull’”Alzheimer”; Filippo Lucibelli sul tema di studio distrettuale “Il lavoro etico e la responsabilità sociale d’impresa”; Paolo Ricciardi sull’esame degli statuti; Riccardo Rossi sul service nazionale “Prevenzione primaria delle droghe nelle scuole medie inferiori”.
Si prende atto, inoltre, che i soci Maggi, Lucibelli, Dori e Rossi con il coordinamento del Presidente, si sono riuniti in commissione per mettere a punto l’iter per il funzionamento del sito Web, stabilire il flusso delle informazioni e le responsabilità della gestione, nonché le variazioni da apportare allo stesso. Il Consiglio Direttivo approva l’operato della Commissione e conferisce incarico al socio Riccardo Rossi di affidare ad un informatico esterno quanto stabilito e prevedere la creazione di un link del nostro sito con il sito del 18° Municipio e viceversa.
Si passa quindi a discutere la proposta del Presidente di presentare, al prossimo Congresso Distrettuale, il socio Francesco Lomonaco quale candidato alla carica di Vice Governatore per l’annata 2005/2006. La proposta, accolta all’unanimità, è stata accompagnata da espressioni di stima e di augurio da parte di tutti i presenti.

 

Gita
20 novembre 2005

Visita alla A. Vespucci e alle Terme Taurine

A chi aveva trascorso la propria adolescenza nutrendosi, tra l’altro, delle avventure sciorinate a piene mani dal fantasioso scrittore veronese Emilio Salgari, l’appuntamento del 20 novembre a Civitavecchia certamente avrebbe procurato un piccolo batticuore.
Quanti pirati della Malesia, quante Corsare nere con relativa figlia, quanti Tigrotti di Mompracem, quante Regine dei Caraibi avevano affollato le letture giovanili, piene di sogni e partecipazione emotiva, allorquando si tifava per l’eroico Sandokan e la sua ciurma e si invidiavano le mille sigarette accese di Yanez! Ma anche Louis Stevenson, con la sua “Isola del tesoro”, aveva contribuito ad affollare la fantasia giovanile di più generazioni di immagini di navi spinte dal vento che soffiava impetuoso su infinite bianche vele, tese fino allo schianto, ma che spesso restavano tristemente flosce a rimirare una drammatica bonaccia.
Attrezzature e linguaggio marinareschi scorrevano sotto gli occhi avidi di coloro per i quali il mare aveva, a quei tempi, le sembianze di Ostia o poco più. E allora galee, galeoni, vascelli, cassero, castello, sartie, fiocco, randa e cannoni, tanti cannoni che ad ogni colpo se ne andavano a spasso per il ponte. E poi arrembaggi, sciabole, pugnali fra i denti, archibugi, pistolacce ad un solo colpo, barili di rum affollavano tumultuosamente la lettura del giovane sedentario dissetato a gassosa.
E il carattere avventuroso e favolistico delle vicende del mare, nutrito dalle letture di Salgari e Stevenson ed altri epigoni, riusciva ad influenzare anche episodi di autentica tragicità quali la battaglia di Lepanto e di Trafalgar, tappe importanti del sapere storico da apprendere e studiare a scuola. E questi episodi, che costituiscono lo spartiacque di epoche storiche lontane nel tempo sino a quasi quattro secoli, assumevano una epicità più avventurosa che documentata.
Finalmente si sarebbe saliti su di un veliero autentico dove sicuramente non si sarebbero incontrati truci corsari e scoperti minacciosi cannoni, ma dove si sarebbe respirata l’atmosfera romantica di un mezzo che, per muoversi sull’acqua, l’uomo aveva affidato al vento fin dalla notte dei tempi. E l’aspettativa non è andata delusa perché il romanticismo marinaro di un veliero non può essere oscurato da tutta quella serie di innovazioni tecnologiche indispensabili per la sicurezza del mezzo e degli uomini che se ne servono. E così è stato.
L’”Amerigo Vespucci”, nave scuola per eccellenza, fu costruita presso i Cantieri Navali di Castellammare di Stabia e varata il 22 febbraio 1931, tre anni dopo la gemella “Cristoforo Colombo” e anch’essa progettata dal Tenente Colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi, ispiratosi alle forme del vascello della fine del diciottesimo secolo. La “C. Colombo” svolse la sua attività di nave scuola fino al 1943 e alla fine della guerra fu ceduta all’URSS in conto di risarcimento danni di guerra. Come detto poc’anzi, l’“A.Vespucci” ha conservato alcune tradizioni marinare come, ad esempio, il materiale con il quale sono stati realizzati gli oltre sessanta chilometri di cavi operanti per manovrare i 2864 metri quadrati di vele e cioè la canapa. Dall’alto dei suoi 52 metri, l’albero centrale domina uno scafo lungo 101 metri e largo 16, con tre ponti principali: coperta, batteria e corridoio con castello a prora e cassero a poppa. La nave fin dall’inizio fu dipinta nel caratteristico colore bianco e nero e le fasce bianche che corrono lungo le fiancate stanno a ricordare le linee di cannoni del vascello cui si era ispirato il progettista.
L’equipaggio è composto di 16 ufficiali, di 70 sottufficiali e di circa 200 marinai e nei mesi estivi, quando imbarca gli allievi del primo anno dell’Accademia Navale di Livorno, le persone presenti aumentano di 450 unità. La nave è dotata dei più moderni sistemi di radionavigazione e si avvale, per facilitare le manovre in porto e quando, durante la navigazione, viene a mancare completamente il vento, di due motori diesel elettrici. Non manca un efficiente settore sanitario, completo di sala operatoria e sala dentistica.
Le campagne addestrative dell’”A.Vespucci” finora effettuate hanno visto prevalere il Nord Europa; seguono, poi, il Mediterraneo, il Nord America e l’Oceano Pacifico. Ha partecipato anche, nel 2000, alla competizione navale “Tall Ship’s Race” che mette a confronto i velieri delle Marine Militari di tutto il mondo, arrivando seconda. La sua presenza al porto di Civitavecchia avveniva all’indomani della sua partecipazione a Trieste alle celebrazioni del 50° anniversario del ritorno della Città all’Italia.
La signorile accoglienza riservata ai visitatori dal Comandante Mario Billardello, la perizia e la chiarezza dell’ufficiale che ha fatto da guida e la tipica eleganza dell’ambiente marinaro hanno reso gradevolissima la visita del gruppo dei Lions Aurelium, il quale ha potuto avvicinarsi con curiosità e stupore ad un mondo sconosciuto ai più e, proprio per questo, affascinante. Lo scambio dei ricordi di rito ha concluso una mattinata che difficilmente potrà essere dimenticata.
Con ancora negli occhi la meravigliosa eleganza dell’”Amerigo Vespucci”, i gitanti, saziati nel corpo e di buona lena, a pochi chilometri da Civitavecchia troveranno un’altra occasione di stupirsi, visitando uno dei più importanti ed interessanti complessi di costruzioni romane del Lazio, chiamate ora “Terme Taurine” e che rappresentano i resti di una grande villa imperiale. Plinio il Giovane ne fa cenno parlando di una villa pulcherrima di Traiano, dalle cui terrazze l’imperatore poteva seguire i lavori di costruzione del porto di Centumcellae. Gran parte dell’imponente edificio era destinato ad ospitare un complesso termale, reso possibile dall’esistenza di ricche sorgenti di acque termali, famose per la loro salubrità.
Ma già nella precedente era repubblicana, prima dell’intervento traianeo, sul posto sorgeva una costruzione sempre destinata allo sfruttamento di acque termali. E questa costruzione è ancora oggi visibile, con il suo vestibolo, i suoi spogliatoi, il sudatorio per bagni che oggi si chiamano “turchi”, ma che potrebbero benissimo chiamarsi “romani” considerata la primogenitura, completo di forni per la produzione di aria calda, destinata a riscaldare anche il vicino tepidario. Non mancavano piccole stanze utilizzate per massaggi. Il tutto arricchito da raffinati mosaici pavimentali e motivi ornamentali.
Accanto a questo complesso, così sommariamente descritto, sorgerà in epoca imperiale un’altra costruzione in laterizio più grandiosa, con un imponente calidarium, composto da una grandissima vasca ricavata in una enorme sala rettangolare, dotata di tutte le altre strutture tradizionali in un complesso termale romano. Al piano superiore si estendeva una terrazza adibita a solarium, completa anche di ambienti di soggiorno.
Recenti studi, accompagnati da accurati lavori di sistemazione e di restauro, hanno consentito un ampliamento notevole dell’antico sito creando, su di una superficie più ampia, il “Parco Archeologico-Botanico delle Terme Taurine”, con una parte botanica impreziosita dal roseto, dall’agrumeto e dalla macchia mediterranea.

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Consiglio Direttivo con il DG
26 novembre 2004

Presso l’Hotel Parco dei Principi, si dà corso al Consiglio Direttivo del Club Aurelium con il Governatore del Distretto Dott. Alberto Maria Tarantino.
Prende la parola il Presidente Manzaro per relazionare al Governatore sull’attività che il Club ha già svolto e quella in programma. Il Governatore, al termine dell’esposizione, esprime il più ampio e sentito compiacimento e non tralascia di lodare l’apporto delle mogli dei Soci, la loro partecipazione alle attività del Club e le loro iniziative volte alla raccolta di fondi da destinare ai services in programma.

 

Conviviale
26 novembre 2004

Charter Night e visita del Governatore

Anniversario della Charter Night e visita del Governatore Distrettuale insieme: felicissimo e tradizionale avvenimento che da ormai moltissimi anni caratterizza il primo semestre di ogni anno sociale del nostro Club.
Festeggiare la ricorrenza della Charter Night vuol dire ricordare quella magica serata nel corso della quale il Governatore Distrettuale in carica consegnò al Club la Carta di Costituzione, CHARTER, rilasciata dall’Associazione Internazionale e recante la firma del Presidente e del Segretario Internazionali, sancendo così la nascita di un nuovo Lions Club.
Affidato ad un Lion esperto, il Charter Member, che ne ha curato la formazione per un periodo di tempo che si può definire come gestazione, il nuovo Club vede la luce nel corso di una solenne cerimonia che coloro i quali avranno la fortuna di viverla difficilmente potranno dimenticare. L’entrata delle Bandiere, l’ascolto degli Inni Nazionali, la lettura del Codice dell’Etica lionistica, degli Scopi del Lionismo e del testo della Charter, la firma della Carta, l’apposizione del Distintivo, la consegna della Campana e del Martello al Presidente e, infine, la consegna della bandiera al neonato Lions Club: questo lo sgranarsi di un cerimoniale denso di forti emozioni.
E ogni anno, come un individuo che vive ed opera, il Club ricorda con affetto quella stupenda lontana serata del 30 novembre 1965; ma altresì, con orgoglio, tutta l’attività che nel corso degli anni ne ha caratterizzato l’esistenza. E anche quest’anno, la sera del 26 novembre 2004, l’immediato P.P. Gallone, nel celebrare il 39° anniversario della Charter Night, spegnendo l’ennesima candelina simbolicamente inserita in una enorme torta composta di ingredienti che si chiamano SERVICES, ha ricordato l’operatività del nostro Club Aurelium, svolta anno dopo anno a favore della cultura e della società, riconosciuta ovunque e sempre e testimoniata dalla presenza nel proprio seno di molti “Melvin Jones Fellow” e mai dimentica del principio che si va lontano se si fa qualcosa per gli altri.
Anche quest’anno l’Aurelium avrà come obiettivo la realizzazione di un programma denso di incontri e services, programma che, studiato e proposto dal Presidente Manzaro, impegnerà tutti i Soci in una costante attiva collaborazione. Programma che lo stesso Presidente Manzaro ha avuto modo di illustrare al Governatore Distrettuale Dott. Alberto Maria Tarantino durante la riunione del Consiglio Direttivo che ha preceduto la conviviale, ricevendone approvazione e complimenti, apprezzamenti ripetuti successivamente davanti al folto gruppo di Soci e amici che affollava la sala della conviviale.
Il Governatore Distrettuale: la più elevata carica che un Distretto esprime nel corso del Congresso che annualmente si celebra alla presenza dei Delegati di tutti i Club e che individua e sceglie un Lions di lunga milizia lionistica e di grande esperienza, che ha percorso i vari gradini della scala gerarchica. La sua elezione, ratificata dal Consiglio di Amministrazione Internazionale, si concretizza, per lui e per tutti gli altri Governatori eletti nel resto del mondo, il giorno della chiusura della Convention. Da quel momento e per un intero anno assume la Direzione e la rappresentanza del Distretto e, per la realizzazione delle finalità del Lionismo, stimola la operatività dei Clubs del Distretto sia nella gestione amministrativa che nella promozione di attività di servizio. Nomina i suoi più diretti collaboratori e cioè il Segretario, il Tesoriere, il Cerimoniere, i Presidenti di Circoscrizione e i Delegati di Zona i quali tutti, insieme all’immediato Past Governatore, costituiscono il Gabinetto Distrettuale.
Proprio in omaggio a quanto detto prima e cioè al compito di operare per la realizzazione delle finalità del Lionismo nell’ambito territoriale di sua competenza, stimolando l’operosità e l’attività dei Club, il Governatore dovrà nel più breve tempo possibile visitare tutti i Club del Distretto, verificandone le condizioni e intervenendo per risolvere eventuali stati di disagio. E ogni Governatore, alla chiusura del Congresso che lo ha visto raccogliere il maggior numero dei consensi e, successivamente, a mezzo della stampa ufficiale, rende noto il suo programma, sottoponendolo all’attenzione di tutti i Lions del Distretto e accompagnandolo con l’invito alla riflessione e all’applicazione.
La lettura dell’editoriale del Governatore Tarantino con il quale si apre il primo numero dell’annata 2004-2005 della rivista “Lionismo” ha costituito per l’Aurelium una piacevolissima sorpresa, rappresentata dal poter constatare che il nostro Club, senza voler assolutamente peccare di presunzione e men che mai rivendicare primogeniture, da tempo si muove, nella sua attività interna ed esterna, in piena sintonia con quelle che il Governatore indica come linee direttrici sulle quali indirizzare l’attività del Distretto: partecipazione, che si esprime prendendo parte attiva agli interessi della comunità; promozione del dialogo all’interno e all’esterno del Club, in un confronto aperto e leale; sinergismo operativo per una maggiore spinta al nostro lavoro, attraverso azioni comuni; sostegno al Distretto per un miglioramento della sua immagine; e, infine, bandire ogni manifestazione di politica di parte.
Le parole del Governatore, che risentono della concretezza che gli deriva dalla sua professione di medico, ma che non sono immuni da quella vena di sognatore che alberga nel suo animo di amante del teatro e della poesia - anche recentemente sulla stampa ufficiale sono comparse sue composizioni dolci e struggenti - hanno risvegliato nei Soci dell’Aurelium ricordi legati a quanto il Club ha realizzato e continua a realizzare in collaborazione con il XVIII Municipio di Roma; alla concordia e all’affetto che da sempre legano i Soci, affiancati, come ha ricordato il Presidente Manzaro nel suo indirizzo di saluto, dalle loro attive ed instancabili signore; alla collaborazione continuamente offerta e ricevuta nell’ambito della Zona e della Circoscrizione; alla partecipazione alla vita del Distretto con un impegno che ha visto l’Aurelium presente sino ai massimi livelli delle cariche – Governatore, Segretario e Tesoriere Distrettuali -; e, infine, alla coesistenza all’interno del Club di princìpi e idee che, seppure non sempre necessariamente coincidenti, giammai hanno creato screzi e dissapori.
Non si può non accettare l’invito del Governatore Tarantino a che l’attività del Club sia sempre tesa a promuovere iniziative per creare ancora qualcosa a favore dei meno fortunati, agendo in sintonia all’interno e all’esterno, “passando di speranza in speranza” e ricordando l’affermazione del P.P. Gallone che si va lontano se si fa qualcosa per gli altri.

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Altre iniziative
12 dicembre 2004

Messa di Natale in S. Maria Maggiore

La mattina di domenica 12 dicembre il Club ha partecipato alla Messa celebrata da Monsignor don Marco Cocuzza, beneficiario della Basilica Patriarcale di Santa Maria Maggiore, che, con la Cattedrale di Roma (San Giovanni in Laterano), San Pietro e San Paolo, è una delle quattro Basiliche Patriarcali presso le quali si può osservare l’Anno Giubilare.
Infatti nella stessa Basilica, già in occasione dell’Anno Santo del 2000, il nostro Club aveva adempiuto al doveroso precetto, partecipando alla Santa Messa che fu allora celebrata nella Cappella detta Borghese (perché di proprietà dei Principi Borghese) o anche Paolina (dal nome del Papa Paolo V); in essa si venera Maria con il Titolo di Salus Populi Romani.
Continuando questa ormai consolidata tradizione, quest’anno Monsignor Cucuzza ha voluto aprirci la Cappella Cesi, che si trova sulla navata sinistra, la stessa di quella Borghese, ed è così chiamata, perché voluta dalla Famiglia dei Principi Cesi per i loro due più insigni componenti: il Cardinale Paolo Emilio e il di lui fratello Federico, fondatore dell’Accademia dei Lincei; di loro si possono ammirare i monumenti funerari: quello dedicato al Cardinale è situato a destra, mentre l’altro a Federico Cesi è posto a sinistra.
La Cappella è anche detta di Santa Caterina d’Alessandria, perché al suo interno sono raffigurate le più significative scene della vita della Santa, che, messa a morte per la sua fede mediante il supplizio della ruota, essendosi questa spezzata, avrebbe subito il martirio mediante decapitazione.
La celebrazione della Santa Messa ha avuto un particolare significato sia per il luogo in cui è stata celebrata, sia per l’approssimarsi del Santo Natale. Infatti la Basilica ha un ruolo speciale nel culto della Madre di Cristo ed è il più celebre tempio cattolico a Lei dedicato anche per le prodigiose circostanze in cui avvenne la costruzione del suo primo nucleo. Si narra che, apparsa in sogno, sia al Papa Liberio che al nobile Giovanni e alla di lui moglie, la Beata Vergine espresse il desiderio che fosse eretta una Chiesa in Suo onore. Il punto fu manifesto a tutti allorché l’indomani mattina, il 5 agosto 358, un tratto del Colle Esquilino fu trovato ricoperto di neve (da qui il Titolo di Madonna della neve) ed in quel luogo fu iniziata la costruzione della Chiesa.
Inoltre, l’occasione è stata propizia per favorire nei partecipanti alla Santa Messa una degna preparazione all’avvento del Salvatore attraverso le profonde riflessioni proposte dal celebrante durante l’omelia.
Al termine della funzione Monsignor Cocuzza, con la sua solita sensibilità, ha voluto fare omaggio alle signore presenti di un piccolo, delicato presepio in vetro soffiato da custodire come segno di carità e benedizione.


 

Consiglio Direttivo
14 dicembre 2004

Il Presidente illustra, servendosi di slides cartacee, il programma di intervento per la costruzione di un pozzo di circa 50 mt. di profondità da realizzare nel villaggio “Bimbo” alla periferia di Bangui, capitale della Repubblica Centro Africana; lo propone come il service più importante dell’anno, al quale destinare le somme ricavate dalla vendita dei biglietti della lotteria, prevista per la “Festa degli auguri”; riferisce inoltre al Consiglio la disponibilità della sig.ra Maura Sidoni, amica del club, e dei soci ing. Aldo Ricci e ing. Domenico Giglio di porre, quali sponsor, premi a disposizione del Club per la stessa lotteria. Il Consiglio Direttivo approva quanto proposto dal Presidente.
Si discute il contenuto di una lettera dei soci dott. Filippo Lucibelli e avv. Paolo Ricciardi e di una lettera del Presidente del Comitato Soci dott. Antonino Iudice. A tal proposito si conviene che occorrono risposte tempestive a proposte avanzate dai soci e si richiamano alcuni punti essenziali della procedura per la acquisizione di nuovi soci.

 

Assemblea Straordinaria
17 dicembre 2004

Presso l’Hotel Parco dei Principi, si svolge una Assemblea Straordinaria del Club con all’ordine del giorno la proposta di candidatura a Vice Governatore per l’annata 2005/2006.
Il Presidente Manzaro comunica di aver ricevuto una lettera, sottoscritta da undici soci, con la richiesta di presentare al prossimo Congresso Distrettuale il socio Francesco Lomonaco quale candidato alla carica di Vice Governatore per l’annata 2005/2006. Dopo un appassionato e incisivo intervento del PDG Umberto Manucci, la proposta, già positivamente deliberata nel Consiglio Direttivo del 12 novembre u.s., viene approvata all’unanimità.

 

Conviviale
17 dicembre 2004

Festa degli auguri – Services “Valle dei Fiori” e “Bimbo”

Anche quest’anno, nella raffinata, elegante atmosfera dell’Hotel Parco dei Principi, il Club Aurelium ha festeggiato il Natale e l’approssimarsi del Nuovo Anno con una conviviale che ha visto la partecipazione di oltre centoventi persone tra Soci e amici. Ma questa volta si è anche colta l’occasione per comunicare ed illustrare a tutti i convenuti le decisioni assunte dal Consiglio Direttivo del 14 dicembre in tema di services.
In particolare: la fornitura mensile di generi alimentari di prima necessità alla Casa famiglia “Valle dei Fiori” di Valle Aurelia, da ormai molto tempo destinataria di benefiche iniziative del nostro Club, e il finanziamento per la realizzazione di un pozzo per la fornitura di acqua potabile in una comunità residenziale con attività educative e ricreative per l’accoglienza di minori orfani o abbandonati nella Repubblica Centroafricana (a sud ovest del Sudan), nelle vicinanze della capitale Bangui, gestita da religiose della Congregazione del Sacro Cuore e laici in qualità di educatori e animatori.
Prima di passare a parlare più diffusamente delle due iniziative, piace sottolineare che i due services avevano ricevuto la piena e ammirata approvazione del Governatore Distrettuale Dott. Tarantino, al quale erano stati comunicati nel corso della sua visita al Club del 26 novembre 2004.
La Casa famiglia “Valle dei Fiori” di Valle Aurelia è una benefica istituzione privata alla quale vengono affidati minori in tenera età i cui genitori, per motivi di varia natura (giudiziaria, conflittuale e così via), non possono garantire loro un ambiente sereno e rispondente alle necessità proprie di un bambino piccolo. La fornitura periodica di generi alimentari servirà a soddisfare i bisogni dei bambini ospiti della casa e dei poveri che si rivolgono ad essa. Il Club Aurelium, fin dalla presidenza di Giorgio Dori, si è preso costantemente cura dell’istituzione con interventi di varia natura, volti a renderne più agevole il delicato e gravoso compito cui attende, contribuendo anche alla realizzazione di una tensiostruttura che ha ampliato la superficie dei locali utilizzati. Più volte i Soci del Club hanno avuto occasione, in tutti gli anni che si sono succeduti al 2000, di visitare la “Casa famiglia”, esprimendo apprezzamenti nei confronti delle persone che lì operano e compiacendosi con il Club per la concretezza e la generosità dimostrate.
Ma questa volta l’Aurelium veniva chiamato a risolvere un problema i cui risvolti drammatici, analoghi a quelli che quotidianamente ci vengono resi noti da tutti i mezzi di informazione, non possono non lasciarci sconcertati, specialmente se poniamo attenzione alla pessima utilizzazione di risorse finanziarie e di beni che avvengono nel cosiddetto mondo civile. Seguendo, infatti, l’illustrazione che del service ha fatto il Presidente Manzaro con l’ausilio di proiezioni, abbiamo potuto ancora una volta prendere atto delle condizioni di estremo disagio in cui vivono intere popolazioni del Centro Africa, alle quali manca tutto, anche il bene più semplice ma indispensabile quale è “…sor aqua, la quale è multo utile et humile, et pretiosa et casta”.
Il Centro di accoglienza “Da ti Nzoni be ti Jesus” (“Casa del buon cuore di Gesù” in lingua locale), situato a Bimbo, periferia di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, con le sue attività si propone di offrire a ciascun bambino accolto la possibilità di crescere in un ambiente che gli garantisca dignità e un’integrazione sociale, stimolando nei ragazzi il rispetto reciproco e delle regole della comunità e della società. A tal fine si adopera per la maturazione della loro autonomia e responsabilità, sviluppando capacità e orientamenti professionali, fino al possibile graduale reinserimento nelle famiglie di appartenenza. Ma il paese nel quale vivono queste persone, pur essendo ricco di risorse naturali, come legname, diamanti, oro e metalli preziosi e con una potenziale produzione agricola di tutto rispetto come caffè, zucchero, cotone, tabacco, mais e olio di palma, purtroppo non si sottrae al destino che accomuna tanta parte del continente africano, retaggio di un lungo e crudele periodo coloniale, caratterizzato da oppressione e sfruttamento: una cattiva gestione della cosa pubblica che vede frequenti avvicendamenti alla guida del paese con crisi politico militari senza fine. Attualmente i poco più di tre milioni di abitanti, con un PIL annuo per abitante di meno di 1.200 dollari, ha una speranza di vita di neppure 40 anni, un tasso di alfabetizzazione che non raggiunge il 50 per cento e soltanto il 30 per cento ha accesso all’acqua potabile.
Il Club Aurelium, accogliendo la proposta del Presidente Manzaro, la cui sensibilità era rimasta colpita dalle condizioni disumane in cui versa il Centro di accoglienza di Bangui in tema di disponibilità di acqua potabile, ha deciso di intervenire concretamente per risolvere il problema, finanziando un progetto del costo di 13.000 euro per realizzare lo scavo e l’attivazione di un pozzo che garantisca sufficiente acqua potabile, per evitare la diffusione di malattie fra i bambini ed il personale e la possibilità di una regolare irrigazione del terreno per la produzione agricola di auto sostentamento. E tutti i presenti alla serata dedicata alla Festa degli Auguri hanno fin da subito concretamente contribuito all’iniziativa, partecipando in massa ad una lotteria arricchita da splendidi premi offerti da Soci e amici e, soprattutto, dalla Signora Maura Sidoni, titolare della gioielleria Bersani, lotteria che ha registrato un incasso di circa tremila euro.
Riteniamo che non poteva esserci approccio migliore all’Anno Nuovo che fra qualche giorno si sarebbe affacciato all’orizzonte dell’umanità.

2002: Melkie appena accolto
Melkie oggi

 

Service
3 gennaio 2005

Iniziativa umanitaria a favore del Sud-Est asiatico

Si erano da poco conclusi i festeggiamenti per il Natale e ci si preparava ad accogliere il nuovo anno, quando il mondo intero ha trattenuto il respiro per le notizie e le immagini che giungevano da quei lontani paradisi terrestri, inghiottiti da un oceano impazzito, che li ha trasformati in poche ore in lande desolate, distruggendo i modesti averi di quelle popolazioni, travolgendo interi villaggi e strutture produttive faticosamente costruite in tanti anni di lavoro e provocando centinaia di migliaia di morti.
Ancora una volta, e nel peggiore dei modi, la natura aveva richiamato energicamente la nostra attenzione distratta sulla condizione di questi popoli dignitosi, discreti e ospitali, che vivono tuttora nell’indigenza e che affrontano le violente manifestazioni della natura, di cui spesso sono oggetto, con le loro case di canne e fango, quali vittime tanto inermi quanto incolpevoli.
Mentre essi piangevano i loro morti e cercavano cibo e un tetto sotto cui ripararsi, noi in occidente pensavamo a riprogrammare le nostre vacanze e farci risarcire per quelle non andate a buon fine per colpa degli eventi.
Gli aiuti, giunti da ogni angolo del mondo, potranno restituire a quelle popolazioni solo parte delle loro cose, ma non certo i cari scomparsi e, soprattutto, i genitori alle migliaia di bambini rimasti orfani.
Il nostro Club, rispondendo con tempestività all’iniziativa posta in atto dall’Associazione Internazionale, ha versato, il 3 gennaio, un contributo di 1.000 euro al nostro Distretto, ben conscio che, facendo confluire gli aiuti di tanti Clubs in un’azione comune, si possano pianificare interventi più consistenti e di più ampio respiro.

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Service
24-25-27 gennaio 2005

Prevenzione primaria delle droghe nelle scuole medie inferiori
(Service nazionale)

Il Lions Club di Roma Aurelium, sempre sensibile alle problematiche che riguardano i giovani, ha accolto con favore quanto proposto in sede congressuale nazionale come service e cioè “I Lions e il mondo dei giovani - Young First” e quindi, per il progetto distrettuale “Prevenzione primaria delle droghe nelle scuole medie inferiori”, ha interessato tre scuole medie inferiori di Roma (Rosmini, Leopardi e Villoresi), alle quali era stato suggerito di inserire un intervento del Club Aurelium nel Piano di Offerta Formativa annuale (P.O.F.).
Gli incontri si sono tenuti nei giorni 24, 25 e 27 gennaio 2005, formando due gruppi di ascolto per ogni Istituto e coinvolgendo 22 terze classi, 508 alunni e 40 docenti. Un incontro a parte, nella scuola “Rosmini”, ha visto la partecipazione di un nutrito numero di docenti e genitori. La relazione, tenuta dal Dott. Giulio Solinas del Lions Club di Quartu S.Elena, coordinatore del progetto distrettuale “Tossicodipendenza e droga”, ha suscitato notevole interesse sia nei ragazzi che nei genitori. Numerose le domande poste e gli interventi registrati, che hanno protratto gli incontri oltre il tempo previsto. I prèsidi si sono mostrati disponibili a continuare l’opera di sensibilizzazione, programmando ricerche ed elaborati mirati a far meglio assimilare ed approfondire i concetti espressi.
Del Dott. Solinas, autore di molte pubblicazioni nel campo della Igiene ed Educazione sanitaria e nella Prevenzione delle droghe, è il caso di citare la sua ultima opera “Alcol e altre droghe. Prevenzione primaria. Un progetto per l’adolescenza”, un libro nel quale affronta in maniera diretta e convinta una problematica che, malgrado i molti silenzi, ha una sua nefasta diffusione su gran parte della popolazione, anche minorile, e che suggerisce di affrontare, in quest’ultima circostanza, con colloqui semplici ed aperti, rifuggendo da minacce di castighi che servono soltanto a creare trasgressioni nascoste e più deleterie.
Hanno partecipato agli incontri il Presidente Manzaro e il socio Riccardo Rossi, referente del progetto per l’Aurelium, i quali hanno colto l’occasione per presentare il Club Aurelium e per informare i presenti sulle attività dei Lions e sulle finalità dell’Associazione.

 

Conviviale
28 gennaio 2005

La pari dignità come prevenzione e cura dei mali del mondo

“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità…”
Così esordisce l’art. 1 della “Dichiarazione dei diritti dell’Uomo” e con questa citazione il Presidente Manzaro ha voluto richiamare i Soci dell’Aurelium ad una riflessione e ad una presa di coscienza che la “pari dignità” è il valore della vita, è premessa indispensabile per il rispetto dei diritti umani ed elemento determinante per favorire una convivenza civile e senza conflittualità tra persone, comunità, popoli.
La profondità e la vastità del tema - riassumibile nell’affermazione che si nasce tutti con lo stesso genoma (uguali) e che si diventa diversi per i condizionamenti che provengono dall’esterno con impulsi che accorciano la vita, fatta per durare tanto di più - trattato ampiamente e con estrema lucidità dal Prof. Michele Trimarchi, Presidente del C.E.U. (Centro studi per l’Evoluzione Umana) e di Ius Primi Viri, e dalla Prof.ssa Luciana Papeschi, vice Presidente del C.E.U. e Copresidente del Ius Primi Viri, entrambi studiosi di fama internazionale, è apparso affascinante e coinvolgente. Tuttavia ha lasciato in tutti i presenti un senso di insoddisfazione da attribuire non a relazioni oscure o troppo tecnicistiche, bensì proprio alla profondità e vastità di cui si è detto prima, che avrebbero richiesto i tempi non di una conviviale ma di un vero e proprio seminario.
Che tutti gli esseri umani nascano liberi ed eguali in dignità è una affermazione di principio sulla quale tutti sono d’accordo. Almeno in teoria, perché poi la pratica conoscenza quotidiana ci mostra qualcosa di diverso. La piena, totale, massima presa di coscienza della pari dignità è auspicabile perché potrebbe costituire la prevenzione e la cura di quei mali nel mondo come il razzismo, la schiavitù, la povertà, la sete di potere, l’autoritarismo che, in definitiva, originano, favoriscono e perpetuano conflitti senza fine.
La massima fondamentale e fondante del Cristianesimo, nella visione religiosa di un premio futuro, “Ama il prossimo tuo come te stesso”, tradotta laicamente nell’alterità, che invita a vedere nell’altro noi stessi e quindi al massimo rispetto e solidarietà, può trovare concreta esplicazione soltanto se si è davvero convinti che tutti gli esseri umani vengono al mondo dotati degli stessi diritti e traduciamo questa affermazione in stile di vita. Il riconoscimento della pari dignità, quale fondamenta genetiche della personalità identiche in tutti i popoli della terra, comporta come conseguenza la piena libertà di qualsiasi individuo, il suo diritto alla giustizia, al lavoro, alla cultura, all’amore. In una sola parola: alla vita in tutte le sue manifestazioni.
Accanto alla pari dignità quale diritto naturale innato, possiamo riscontrare in tutti gli individui appena nati identica situazione di totale disponibilità alla percezione e alla acquisizione di stimoli esterni che contribuiranno alla formazione delle singole personalità. Sembrerebbe qui richiamata la teoria della “tabula rasa” che varie dottrine filosofiche attribuivano alla condizione della mente umana prima dell’acquisto di ogni conoscenza. L’inglese Locke, nel contesto del dibattito aperto dal razionalista e innatista Cartesio sull’origine delle idee, quale contenuto mentale o oggetto empirico, definisce la mente umana un “foglio bianco”, se non interviene l’esperienza ad incidervi i propri segni. Ed è dall’ambiente, dalla famiglia, dalla società, dalla cultura che l’individuo bambino inizia ad apprendere il significato di tutte le componenti che insieme formano quella che si chiama pari dignità.
Perciò si deve ad un utilizzo distorto di quegli impulsi esterni che si usa chiamare “educazione” il risultato di una personalità formata in non perfetta sintonia con quelli che sono i diritti fondamentali dell’individuo, il quale subisce tutta una serie di violenze da parte di persone (genitori e familiari in genere) o istituzioni (scuola e società in genere) che, iniziando da bambino, attraverserà tutte le età, identificandosi nei media, nelle TV, nei giornali, nei libri.
A questo punto ci si potrebbe chiedere: ma la società che violenta il singolo (rectius: che incide sul “foglio bianco”) non è la sommatoria di tutti gli individui, che a sua volta si atteggia così come è stata influenzata a suo tempo? Pertanto, ogni generazione dovrebbe tendere a formare la successiva in maniera identica a se stessa, senza alcun progresso o regresso in qualsiasi campo.
Però così non è. Evidentemente ci deve essere un momento di rottura che si inserisce nel processo di identificazione pedissequa e offre lo spunto a che il progredire dell’umanità assomigli ad una specie di spirale a molla che è vero che tende a tornare su se stessa, ma nello stesso tempo se ne allontana, modificando usi, costumi, desideri ma anche conoscenze che servono a realizzare quei progressi scientifici che comportano miglioramenti del vivere quotidiano. Il momento di rottura è rappresentato da qualcosa di esterno e cioè dall’osservazione di tutti quei processi naturali, fisici, chimici e biologici, che costituiscono, nell’insieme, l’ecosistema, osservando il quale viene stimolato e modulato lo sviluppo emozionale, razionale e creativo dell’individuo e crea, così, quello che si può definire la fisiologia dello sviluppo della coscienza.
Comunque le modifiche non sempre avvengono in meglio. Basti pensare a quello che si usa definire il comune senso del pudore: appena qualche decennio addietro alle sorelle Kessler si facevano indossare i mutandoni fino alla caviglia. Oggi, su tutte le TV e in qualsiasi ora è un’orgia continua di tette e…! Ma se abbandoniamo le futilità del piccolo schermo e volgiamo lo sguardo sull’umanità intera, possiamo allora constatare la tragicità di certi scostamenti che non si azzerano al momento del ritorno della spirale, anzi li amplificano.
Guerre, fame, miseria, malattie devastano a tutt’oggi popolazioni intere! E l’umanità intera, grazie ai progressi nel campo delle comunicazioni, oggi ne viene a conoscenza in tempo reale. Ma ne prende coscienza?
Quanto lavoro ancora c’è da fare prima che affermazioni come “pari dignità”, esortazioni come “ama il prossimo tuo come te stesso”, utopie come “alterità” trovino terreno fertile e producano frutti buoni e in abbondanza, tanto da far dimenticare tutte le carestie vissute e, purtroppo, ancora da vivere!

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Consiglio Direttivo
4 febbraio 2005

Il Presidente legge il testo della lettera di condoglianze ricevuta dal Governatore Alberto Maria Tarantino per il decesso del socio Past Presidente Giovanni Accetta.
Si procede ad un esame sullo stato dei services e il 1° Vicepresidente dott. Francesco Alicicco comunica che la Casa famiglia “Valle dei fiori” ha già ricevuto la prima fornitura di 240 kg di alimenti (riso, pasta, formaggio, burro e biscotti).
Si prende atto della richiesta dell’AILD (Associazione Italiana Lions per il Diabete) e si delibera all’unanimità di versare un contributo all’Associazione.
Il Presidente comunica che per aiutare le popolazioni del Sud-Est asiatico, colpite dal maremoto, ha tempestivamente disposto un versamento di € 1.000,00 da parte del club alla Tesoreria Distrettuale. Il C.D. approva e ratifica l’operato del Presidente.
Il Presidente invita tutti i presenti a visitare e far visitare il Sito informatico del Club “www.lionsclubaurelium.org” che è stato completato con tutte le notizie e la documentazione, disponibile o reperita, relativa agli anni scorsi; è stato ampliato con dati istituzionali riguardanti l’Associazione Internazionale e la storia del Club; viene continuamente aggiornato con gli eventi e i services dell’anno; ha contato già un discreto numero di visitatori.
Infine, viene distribuito ai presenti il programma della gita a Budapest, che si svolgerà nei giorni dal 23 al 26 del mese di aprile, come richiesto.

 

Altre iniziative
12 febbraio 2005

3° Torneo di Burraco “Lions Club Roma Aurelium”


Ha impiegato trent’anni, da quando nel lontano 1960 era sbarcato sulle coste della Puglia, ad affermarsi con decisione. Proveniente dall’Uruguay, il Burraco è un gioco di carte che rappresenta un mix tra la classica canasta, la scala quaranta e il ramino e che nel 1990, e cioè dopo trent’anni dalla sua prima apparizione in Italia, registra la sua maggiore diffusione.
Nella lingua portoghese “buraco” vuol dire “setaccio”e, quindi, nel praticarlo i giocatori raccolgono, scelgono e selezionano le varie carte al fine di costruire e completare le giocate. Come nella canasta e nella scala 40, vi figurano pinelle e jolly e il loro possesso, determinato dalla fortuna, contribuisce non poco alla vittoria: alla fine prevale chi riesce ad applicare meglio e con destrezza le regole. Oggi il Burraco può considerarsi un fenomeno sociale che attira molti appassionati, disposti a confrontarsi in affollatissimi tornei di circoli e associazioni. Dal 1997, con la istituzione della F.I.B.U.R., il Burraco ha assunto un carattere competitivo.
E un vero e proprio torneo si è svolto nel pomeriggio del 12 febbraio presso gli accoglienti locali di “Villa Savina”, organizzato dal Club Aurelium per desiderio del Presidente Manzaro e realizzato grazie alla preziosa collaborazione delle gentili signore Biancamaria Caringi Lucibelli e Andreina Moriconi Cassano, che ne hanno curato l’organizzazione, e alla magistrale conduzione del socio Giorgio Cassano, nel rispetto delle regole ufficiali, garantite dalla presenza del Presidente dell’”Associazione Burraco Roma 2000” Walter Farris e di due Consigliere.
La manifestazione, che ha visto la partecipazione di circa 120 persone ed aveva quale finalità la raccolta di fondi a favore di persone meno fortunate, si è risolta in un grande successo e si è conclusa con l’assegnazione di coppe del Club Aurelium ai primi classificati, di altri premi alle ulteriori sei coppie e di consolazione ad altre coppie estratte a sorte, premi offerti dalle Telerie Bassetti e dalla Argenteria Giovatore. Tutte le signore, inoltre, hanno ricevuto un piccolo omaggio offerto dal Club.

 

Conviviale
18 febbraio 2005

Procreazione assistita: problemi e prospettive

Sempre attento alle problematiche attuali della nostra società, il Club Aurelium non poteva ignorare un argomento che da qualche tempo attira l’attenzione degli italiani, sollecitandoli sia sul piano squisitamente giuridico sia su quello, forse più coinvolgente, etico: la procreazione medicalmente assistita. La legge istitutiva, approvata dal Parlamento e promulgata dal Capo dello Stato, è stata oggetto di richiesta di vari referendum che vanno dall’abrogazione totale alla eliminazione di alcuni articoli.
La Corte Costituzionale, con recente sentenza, ne ha respinto uno e accolti altri; pertanto, fra qualche mese verremo chiamati ad esprimere il nostro parere, sempreché il Parlamento non intervenga, modificando le norme oggetto di referendum in modo tale da vanificarlo.
Venerdì 18 febbraio l’Aurelium ha avuto il privilegio di ospitare il Prof. Massimo Vari, vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale, il quale ha intrattenuto l’attentissimo uditorio con una puntuale e chiarissima esposizione, affrontando il tema unicamente dal punto di vista giuridico-costituzionale, illustrando problemi e prospettive con un equilibrio ammirevole, considerata la estrema delicatezza di un argomento che implicando anche, e forse soprattutto, problematiche di ordine etico e religioso, poteva facilmente deviare dai limiti prefissati.
Nel lungo intervento hanno trovato spazio riferimenti a legislazioni di altri paesi europei, come la Germania, la Gran Bretagna e la Spagna, che hanno evidenziato la esistenza di un panorama variegato di soluzioni che vanno da una implicita negazione di una diagnostica pre-impianto, da parte della Germania, ad una, invece, consentita negli altri due paesi, sia pure limitatamente ai casi in cui il bambino rischia di essere portatore di un’anomalia cromosomica o genetica importante, distinguendo fra il pre-embrione, con meno di quattordici giorni e l’embrione propriamente detto.
Ed è proprio questo atteggiamento, che si ritrova nelle leggi spagnola e britannica e che consente in modo assai ampio la ricerca sull’embrione con meno di quattordici giorni, che ha visto scontrare nel Parlamento e nell’opinione pubblica italiani le tesi contrapposte embrione si, embrione no. Non è possibile, infatti, dimenticare che la scienza non è ancora in grado di indicare con esattezza il momento in cui nel processo riproduttivo fisiologico normale si può parlare di “persona” o, se vogliamo, più correttamente di “potenziale persona”, visto che gli esperti, per indicare l’embrione secondo i tempi della sua maturazione, utilizzano più vocaboli, da oolite a zigote, da morula a embrioblasto e inoltre avvertono che fra il concepimento e l’impianto nell’utero materno solo il 15-20 per cento dei concepiti vincerà la difficile sfida dell’annidamento nell’utero che apre la via alla sua nascita.
Una durissima logica selettiva!
Incidentalmente non si può non sottolineare il diverso comportamento assunto nella cattolicissima Spagna su questo problema rispetto alla legislazione italiana appena introdotta.
Le nostre antiche ascendenze in tema di diritti della persona recitano “conceptus iam pro nato habetur” e la centralità della persona umana ispira la nostra Costituzione. Ma proprio le incertezze della scienza sopra richiamate hanno offerto alle tesi contrapposte di assumere atteggiamenti fortemente divaricati, richiamando dubbi sperimentali e valori etici che hanno impegnato trasversalmente sia il mondo politico che l’opinione pubblica. E anche i vari consessi internazionali non sono da meno nel fornire indicazioni di segno opposto. Ad esempio, la convenzione di Oviedo del 1997 auspica che l’interesse e il bene dell’essere umano debbano prevalere sul solo interesse della società e della scienza e vieta la costituzione di embrioni umani a fini di ricerca e di clonazione. Ma il Parlamento Europeo, nel luglio del 2002, si è pronunciato a favore di un “aborto legale, sicuro e accessibile a tutti”, ponendo così implicitamente in dubbio che l’uomo e la sua inalienabile dignità debbano essere posti a fondamento dell’ordinamento dei valori di una società.
Da ultimo, anche in seno all’ONU è stata varata una risoluzione che esorta i paesi del mondo a muoversi sulla strada del bando totale alla clonazione umana. Ma a questa risoluzione, che non ha trovato la unanimità dei consensi e che quindi appare soltanto come una dichiarazione di intenti, alcuni paesi membri hanno già affermato di non volersi attenere, soprattutto per quanto riguarda i limiti di ricerca sulle cellule staminali embrionali. La circostanza che la risoluzione abbia ottenuto consensi che non raggiungono neppure la metà dei paesi rappresentati all’ONU (i contrari e le astensioni sfiorano il 60 per cento), lascia molti dubbi sulla sua cogenza, anche politica. E’ opportuno sottolineare che la Gran Bretagna ha motivato il proprio voto contrario con l’affermazione che “una dichiarazione politica nei termini proposti poteva essere interpretata come una chiamata al bando totale di ogni forma di clonazione”.
A questo punto non si può non essere d’accordo sulla conclusione che un tema che chiama in causa contemporaneamente l’empirismo sperimentale della scienza, la quale ci ha dimostrato molte volte la debolezza dei confini posti alla sua evoluzione, e la fedeltà dei credenti a valori etici e religiosi - posizioni che possono albergare nello stesso momento nella coscienza del medesimo individuo - sia destinato ad alimentare ancora per molto tempo contrasti difficilmente conciliabili, ma che, comunque, si spera non sfocino in guerre ideologiche né da una parte né dall’altra.

 

Convegno
19 febbraio 2005

Alzheimer: diagnosi, cura e risvolti sociali
(Tema di studio nazionale)


Nel discorso programmatico pronunciato in occasione del Passaggio della Campana, il Presidente non aveva mancato di sottolineare il proposito di sviluppare ancora di più i rapporti che da ormai qualche anno intercorrono con il 18° Municipio e il territorio ad esso associato, al fine di ampliare la nostra principale attività di servizio rivolta al sociale. E proprio nel filone di questa collaborazione il Club Aurelium, nel programmare la trattazione del tema nazionale di studio “Alzheimer: diagnosi, cura e risvolti sociali”, ha ritenuto di dover coinvolgere, in un convegno tenutosi presso l’accogliente teatro dell’Istituto ”Maestre Pie – Filippini” in Roma messo a disposizione del 18° Municipio, oltre ovviamente al mondo scientifico, i rappresentanti del Municipio e della Cooperativa sociale “Eureka”, associazione di volontariato già destinataria di services da parte del nostro Club.
Dopo le introduzioni curate dal Presidente Manzaro, dal Presidente del 18° Municipio Dott. Vincenzo Fratta, dal Presidente di ”Eureka” Dott. Marco Arena e, per la “Norman Academy”, dal nostro socio Prof. Rodolfo Ricottini, hanno svolto le relazioni, per la parte più strettamente scientifica: il Prof. Natale Santucci, Direttore UOC di neurochirurgia dell’Ospedale S. Spirito, docente di neurochirurgia nell’Univ. di Tor Vergata e membro del Consiglio Superiore della Sanità sul tema “La sfida alla scienza”; il Dott. Domenico Carratelli, Direttore UOC di neurologia dell’Ospedale S. Spirito e Direttore del Centro “Alzheimer e Parkinson” dell’ASL RME sul tema “Le manifestazioni cliniche della malattia di Alzheimer”; il Dott. Gabriele Marrone, psicologo clinico, dirigente ospedaliero e Ten. Col. Psicologo del Corpo militare E.I. ACISMOM sul tema “Aspetti psicologici del paziente col morbo di Alzheimer”; il Dott. Cassetta, assistente presso la cattedra di Neurologia dell’Università Campus Biomedico sul tema “Stato dell’arte della ricerca nella malattia di Alzheimer”.
Il linguaggio necessariamente tecnico dei relatori non ha assolutamente costituito un intralcio alla comprensione da parte di un uditorio di varia estrazione culturale. Infatti l’attenzione mostrata da tutti i presenti è stata talmente viva da consentire ad ognuno il formarsi o l’accrescere il proprio bagaglio di conoscenze nei confronti di una malattia che, quando colpisce un individuo, coinvolge in maniera drammatica anche il nucleo familiare del quale l’ammalato fa parte.
Alois Alzheimer, neuropsichiatra tedesco, nel 1906 descrisse una forma di demenza (approfondita successivamente in senso clinico e anatomico dal Perusini, tanto che fino a qualche tempo fa era indicata come malattia di Alzheimer-Perusini), caratterizzata da un’alterazione fibrillare dei neuroni cerebrali, che si manifesta con una diminuzione lenta ma progressiva delle capacità cognitive: perdita della memoria, cambiamenti della personalità, modificazioni dell’umore e del comportamento, disturbi del linguaggio. Ha una insorgenza precoce (tra i 40 e i 60 anni) e si distingue per un interessamento settoriale del lobo parietale. La patogenesi è oscura e viene ancora considerata una malattia degenerativa, anche se oggi si indaga sull’ipotesi della sua origine genetica. Il mondo scientifico osserva da ormai un secolo questa malattia e tenta di catturarne l’origine, studiando con attenzione tutta la sintomatologia che si presenta, modificando talora anche il proprio atteggiamento riguardo alla sua natura: qualche decennio addietro, su testi scientifici veniva ancora affermato che la malattia di Alzheimer era ereditaria. Oggi questa caratteristica è smentita: avere nella propria famiglia persone affette dal morbo non significa essere destinati ad ammalarsi.
Purtroppo oggi si è ancora lontani dal poter ragionevolmente individuare il momento in cui la malattia possa essere affrontata e debellata. Recentemente sono emersi alcuni dati che lasciano pensare che alcune patologie legate all'età, come l’arteriosclerosi, possano rappresentare dei fattori di rischio. Certamente, la sua insorgenza può essere diagnosticata abbastanza tempestivamente ricorrendo ad esami clinici o di laboratorio, come la Risonanza magnetica, la TAC, lo SPECT e l’assunzione di recenti farmaci, la cui efficacia è stata dimostrata in studi clinici, produce un miglioramento di alcuni sintomi della malattia, sia pure negli stadi leggeri e medi, come l’ansia, la depressione, la confusione. In qualche caso sono in grado di rallentarne la progressione.
Poco sopra si scriveva della non ereditarietà della malattia e, pertanto, la persona affetta dal morbo di Alzheimer non rappresenta, dal punto di vista sanitario, un pericolo per la famiglia. E questo ci tranquillizza. Ma non possiamo invece passare sotto silenzio il drammatico coinvolgimento del nucleo familiare del quale fa parte l’ammalato e, da questo stadio privato, passare a quello pubblico. Una esperienza, anche soltanto indiretta, del gravoso compito che ricade sui familiari nell’attendere alla cura e all’assistenza di un malato di Alzheimer, consente di affermare che di fronte ad una accettata non ereditarietà sanitaria, in quanto autorevolmente dichiarata, esiste purtroppo una immanente situazione di profondo disagio fisico e psichico che accompagnerà per sempre tutta la famiglia. Qualcuno, a chiusura del convegno, ha azzardato una sintetica conclusione, apprezzata dal coordinatore dei lavori: “Non si muore di Alzheimer, si muore con l’Alzheimer”.
Oggi la società appare più sensibile di fronte a queste situazioni estreme. Basti pensare che soltanto nella nostra città operano almeno una decina di organismi pubblici e privati preposti all’assistenza informativa e terapeutica a favore dei malati di morbo di Alzheimer. E piace ricordare che il Club Aurelium, anche nello svolgimento di un tema nazionale di studio dettato da istanze lionistiche, ponendosi al fianco della Cooperativa sociale “EUREKA”, che agisce nell’ambito della competenza territoriale del 18° Municipio nel gestire un servizio di assistenza domiciliare, ha dimostrato ancora una volta che il sostegno e la solidarietà anche nei confronti dei malati di Alzheimer rappresentano un esempio concreto di volontariato attivo che ben si concilia con le finalità della nostra Associazione di servizio.
L’evento è stato reso pubblico con la distribuzione dell’invito al convegno e l’affissione, da parte delle organizzazioni proponenti, di una locandina in Farmacie, Centri anziani, Ambulatori, ecc.; si è inoltre prodotto un documento (trittico, il cui contenuto è riprodotto di seguito), diffuso nel territorio del 18° Municipio, con brevi note sulla malattia, suggerimenti di tipo preventivo e informazioni su come raggiungere i centri di cura e di assistenza presenti nella città.

 


NORMAN
Academy

LIONS CLUB
Roma Aurelium

MUNICIPIO
Roma 18

 


Alzheimer: diagnosi, cura
e risvolti sociali

 

 

Con la collaborazione della
Cooperativa “EUREKA”

 

Febbraio 2005

 

La malattia di Alzheimer

La malattia di Alzheimer, dal nome del neurologo tedesco Alois Alzheimer (1864-1915) che la individuò e descrisse per la prima volta nel 1907, è un processo degenerativo che interessa il sistema nervoso centrale. Essa si manifesta con una diminuzione lenta, ma progressiva delle capacità cognitive: perdita della memoria, cambiamenti della personalità, modificazioni dell’umore e del comportamento, disturbi del linguaggio. Con il passare degli anni questi sintomi peggiorano al punto tale da compromettere in maniera irreparabile l’autonomia del malato.

Fattori di rischio

La malattia di Alzheimer non è ereditaria. Avere nella propria famiglia persone affette dal morbo non significa essere destinati ad ammalarsi. Sembra, comunque, che la probabilità di contrarre la malattia cresca proporzionalmente con il crescere dell’età. Se circa il 5% delle persone oltre i 65 anni vengono colpite dalla malattia, la percentuale cresce fino ad arrivare al 40% per gli anziani che hanno superato 80 anni. Da alcuni dati recenti, inoltre, sembra emergere che alcune patologie legate all’età, come l’arteriosclerosi, possono rappresentare dei fattori di rischio.

La diagnosi

E’ basata sull’osservazione dei sintomi clinici, in assenza di altre malattie, ossia sulla compromissione di due o più funzioni cognitive (memoria, linguaggio, capacità di compiere determinate azioni). Con il Mini Mental State (MMSE), un questionario che viene posto al paziente con semplici domande sulle attività di tutti i giorni, si verifica se esiste un declino delle funzioni cognitive. Gli esami clinici o di laboratorio maggiormente utilizzati sono: la Risonanza magnetica, la TAC, lo SPECT.

Il decorso

La malattia ha un decorso lento e progressivo. La durata media è di circa 10-20 anni, ma presenta una notevole variabilità individuale. L'esordio è insidioso e talvolta i primi segni sono sottovalutati anche perchè associabili al fenomeno dell’invecchiamento.
Nella maggior parte dei casi i segni iniziali sono rappresentati da deficit della memoria (84% dei casi) e da disturbi del linguaggio (76% dei casi).

La terapia medica

Da alcuni anni esistono farmaci, la cui efficacia è stata dimostrata in studi clinici, che sono indicati negli stadi leggeri e medi. Essi migliorano alcuni dei sintomi della malattia (l’ansia, la depressione, la confusione, le allucinazioni, l’insonnia) e sono in grado di rallentarne per qualche tempo la progressione.

Il sostegno

Per migliorare il livello di qualità della vita dei malati di Alzheimer e dei loro familiari è attivo nel Municipio 18, gestito dalla cooperativa sociale Eureka, un servizio di assistenza domiciliare con l’obiettivo di:
1. aiutare ed assistere il malato
2. favorirne la permanenza presso il domicilio abituale;
3. evitarne il ricovero in strutture sanitarie con un conseguente risparmio per il Servizio Sanitario;
4. sollevare i familiari da un compito gravoso.

Ci si può rivolgere inoltre ad associazioni del settore, costituite da familiari di pazienti, oltre che da medici e operatori socio-sanitari, distribuite su tutto il territorio nazionale.

 

 

Indirizzi utili

Federazione Alzheimer Italia
Via T. Marino, 7 – 20121 Milano - tel. 02.809767 – fax 02.875781

Associazione Alzheimer Roma
Via Montesanto, 54 - Tel./fax 06.37500354

Associazione Italiana Malattia di Alzheimer
Ripa di Porta Ticinese, 21 – 20143 Milano
Tel. 02.89406254 – fax 02.89404192

Associazione Italiana Malattia di Alzheimer Roma
Via Poerio, 100 - Tel.06.58899345

Call Center “Alzheimer oggi”
Comune di Roma - Numero verde 800915379

Dipartimento di Scienze neurologiche
Università di Roma “La Sapienza”
Viale Università, 30 – 00185 Roma - tel. 06.49914604

Unità Valutativa Alzheimer
Università Cattolica del Sacro Cuore
Largo Agostino Gemelli, 8 - Roma - Tel.06.35504660

Unità Valutativa Alzheimer RME
c/o Casa di riposo Roma 3
Via G. Ventura, 60 – Roma - Tel./fax 06.6279241

Centro Alzheimer RME
Via G. Ventura, 60 – Roma - Tel. 06.6147347

Centro Alzheimer Osp. S.Giovanni Calabita- Fatebenefratelli
Isola Tiberina – Roma - Tel. 06.6837250 06.6837224

 

Consiglio Direttivo
17 marzo 2005

Il Presidente del Comitato Soci, dott. Antonino Iudice sottopone al Consiglio le richieste di ammissione di due amici del Club, dott. Stefano Panke e dott. Franco Poggi, formulate dai padrini proponenti rispettivamente dott. Cesare Rotelli e il Presidente ing. Donato Manzaro; legge i curricula degli aspiranti ed illustra, infine, l’attività svolta dal Comitato, prevista dallo Statuto per l’immissione dei nuovi soci.
Il Presidente Manzaro illustra la scheda elettorale e si procede alla votazione segreta.
Visto l’esito della votazione, il Consiglio Direttivo delibera che i sigg. Stefano Panke e Franco Poggi siano invitati a far parte del Lions Club Roma Aurelium.

 
II Assemblea Ordinaria
17 marzo 2005

Il Presidente del Comitato Elettorale, dott. Filippo Lucibelli illustra i criteri che il Comitato ha seguito per scegliere i soci da proporre, tra coloro i quali si sono dichiarati disposti, a rivestire le cariche sociali per il prossimo anno. Dopo la nomina degli scrutatori, si dà luogo alle votazioni.
Vengono quindi assegnate le cariche del Lions Club Roma Aurelium nell’annata lionistica 2005/06:

Presidente: dott. Francesco Alicicco
Immediato Past Presidente: dott. ing. Donato Manzaro
1° Vice Presidente: prof. avv. Ernesto Liccardi
2°Vice Presidente: dott. Cesare Rotelli
3°Vice Presidente: dott. Carlo Carfagna
Segretario: dott. Enzo Maggi
Tesoriere: avv. Giorgio Cassano
Cerimoniere: dott. Filippo Lucibelli
Responsabile Informatico: dott. ing. Giorgio Dori
Censore: avv. Paolo Testi
Addetto Stampa e P.R.: cav. Giuseppe Torrebruno
Leo Advisor: rag. Riccardo Rossi
Consiglieri: dott. Gianfranco Carpi, prof. avv. Ernesto Liccardi, dott. Filippo Lucibelli, dott. Gennaro Saccone, dott. Francesco Lomonaco
Revisori dei conti: cav. Enrico Chiricotto, dott. Antonio Durantini, dott. Alberto Longo
Comitato Soci: p.a. Antonio Biancardi (Presidente), dott. Carlo Carfagna, avv. Paolo Ricciardi.

Si nominano, quindi, i delegati al Congresso Distrettuale di Ostia e al Congresso Nazionale di Taormina e si conferma l’impegno corale del Club a sostenere, al congresso di Ostia, la candidatura del socio Francesco Lomonaco a V. Governatore Distrettuale.

 

Convegno
18 marzo 2005

Cinquantenario del Distretto 108L

Presso L’Hotel Parco dei Prìncipi di Roma si è celebrato il 50° anniversario del Distretto 108L insieme con quello del L. C. Roma Host. Sono intervenuti il Presidente del L. C. Napoli Host (Sponsor di Roma Host) il Governatore del Distretto YA gemellato con il nostro Distretto, il Governatore del nostro Distretto con i suoi collaboratori, i Presidenti di Circoscrizione, i Delegati di Zona ed un nutrito gruppo di Clubs.
Il nostro Club, che era presente con il suo Presidente, lo Staff al completo e i suoi Officers Distrettuali, ha esposto in sala, insieme agli altri, il suo prestigioso Labaro.

 

Gita
9 aprile 2005

Vigna di Valle: Museo storico dell’Aeronautica

Incurante delle nuvole grigie che minacciose incombevano sopra una città ancora stordita e meravigliata dagli avvenimenti che si erano succeduti nei giorni appena trascorsi (la morte di Giovanni Paolo II e la enorme impensabile partecipazione di milioni di persone affluite da ogni parte del mondo e, senza voler essere irriguardosi, la tornata elettorale della domenica precedente), un nutrito gruppo di Soci dell’Aurelium la mattina del 9 Aprile, in un orario piuttosto comodo, si è messo in viaggio per raggiungere la vicina località di Vigna di Valle, presso Anguillara, per una visita al “Museo Storico dell’Aeronautica”.
Mentre il pullman percorreva strade quasi deserte, il pensiero, sollecitato dal ricordo di uno spettacolo che Roma aveva offerto ininterrottamente giorno e notte per una settimana intera, si lasciava andare all’indietro, verso tempi remotissimi, agli inizi del primo millennio allorquando folle di pellegrini, percorrendo un itinerario quasi identico al nostro odierno e cioè la Via Francigena, si muovevano con grande devozione per raggiungere i luoghi santi della religione cristiana, in particolare la Città Eterna. E come allora culture e linguaggi diversi si mescolarono sia sulle strade che negli ospizi, eredi delle romane “statio”, dove il viandante pellegrino poteva sostare, anche oggi questo è successo ma con una differenza: centinaia di anni si sono concentrati in pochi giorni, lasciando stupiti non soltanto i romani, ma il mondo intero. E anche questa volta, Roma ha vinto, stupendo il mondo intero.
L’arrivo nella località mèta del nostro viaggio ci ha distolto dalle riflessioni che avevano accompagnato il breve tragitto. Si scende dal pullman e si viene accolti dal lago di Bracciano che per l’occasione aveva indossato il vestito più grigio del suo guardaroba, emulando un cielo che nulla di buono prometteva. Due bellissimi cigni, con regale indifferenza, si muovevano elegantemente increspando lievemente l’acqua che li accoglieva e, di tanto in tanto, si degnavano di volgere uno sguardo annoiato verso la riva dove un gruppo di umani li additava con puerile eccitazione, fotografandoli senza posa.
Ed eccoci all’interno del Museo. Nato nel 1913 e collocato in Castel S. Angelo, trasferito nel 1939 nel Lungotevere delle Vittorie e successivamente nel Palazzo della Vela a Torino, è ammarato (sic!) nell’idroscalo di Vigna di Valle, sulle rive del lago di Bracciano che aveva visto realizzato, nel lontano 1907, il primo idroplano della storia e dove furono collaudati tutti i dirigibili italiani. Dopo aver attraversato un atrio in cui sono esposti, fra l’altro, vari emblemi dell’aeronautica e cimeli interessantissimi, si passa a visitare una serie di hangars estesi per una superficie di circa 12.000 metri quadrati, dove sono custoditi pezzi storici civili e bellici che suscitano nel visitatore una commovente e stupita curiosità, originata dal constatare con quanta fiducia, che oggi potrebbe sembrare incoscienza, alle soglie del secolo scorso arditi pionieri affidavano la propria vita a delle macchine che non si riesce a capire come riuscissero a vincere la forza di gravità. Comunque, proprio grazie a quelle persone coraggiose e sicure di sé e di evoluzione in evoluzione - illustrate con gli esemplari esposti -, oggi spostarsi in volo da un continente all’altro può sembrare una semplice scampagnata.
Visitando il Museo, oltre a poter ammirare molti velivoli autentici sia italiani che stranieri sui quali volarono personaggi mitici come Francesco Baracca, Ruffo di Calabria, Flavio Baracchini, Gabriele d’Annunzio e Giordano Granzarolo, si possono anche apprendere cose molto interessanti, di alcune delle quali non crediamo si debba menare vanto. Ad esempio, quando viene ricordato che è della nostra Aeronautica il primo bombardamento aereo nella storia militare, effettuato sul campo turco ad Ain Zara e sull’oasi di Tagiura nel corso della guerra di Libia del 1911. Si trattava, inizialmente, di bombe a mano sostituite successivamente da bombe di fabbricazione svedese pesanti un chilo e mezzo alle quali il pilota, senza abbandonare i comandi, doveva tirare un filo passando un anello intorno al dito, sfilando così la sicura. Molte di queste bombe affondavano nella sabbia senza esplodere. Comunque la novità ebbe il suo effetto psicologico.
Ma la nostra Aeronautica ben altri primati può vantare.
Il 1° luglio del 1933, partirono da Orbetello venticinque idrovolanti con oltre cento persone guidate da Italo Balbo, raggiungendo gli Stati Uniti dopo oltre 10 mila chilometri di volo, dopo aver sorvolato i cieli d’Europa, le acque del Mare del Nord e lambito le gelide coste della Groenlandia, lasciando stupefatto il mondo e sollevando deliri di entusiasmo negli italiani d’America. L’impresa fece conoscere al mondo intero sia la valentìa dei nostri piloti che la raffinata tecnica della nostra industria, rappresentata da quegli SM55, scaturiti dalla geniale progettazione dell’ingegnere Alessandro Marchetti. La leggendaria trasvolata è ampiamente ricordata all’interno del Museo con cimeli dell’epoca e modellini di perfetta fattura.
Terminata la visita, ci dirigiamo verso Trevignano e, in un accogliente ristorante sulle rive dello splendido ma corrucciato lago di Bracciano, ci accingiamo a consumare il tanto atteso pasto. Dalle ampie vetrate che cingono il locale possiamo ammirare un vasto specchio d’acqua sul quale, ad un tratto, compaiono due vecchie conoscenze (o almeno tali sembrano): i cigni che si erano lasciati ammirare al nostro arrivo. Forse pensavano di essere stati invitati a pranzo, visti gli sguardi intensi e affettuosi che ci rivolgevano. Ma sicuramente, alla luce degli scarsi risultati ottenuti, invertendo la rotta e rientrando sconsolati nelle loro dimore si saranno convinti che i Lions, a pranzo, amano rimanere concentrati e non accettano diversivi.
Sono però inguaribili sentimentali: hanno continuato a fotografarli.

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Convegno
13 aprile 2005

Un Tema per la pace

Per il Service Internazionale “Un poster per la pace” e “Un tema per la pace” sono state coinvolte due scuole medie superiori, il Liceo Classico, Linguistico e Scientifico L. A. Seneca e il Liceo Classico L. Manara, che hanno fatto svolgere agli alunni delle ultime classi tracce del tema “Creare delle opportunità di pace”. Gli elaborati migliori di ogni scuola hanno partecipato alla competizione promossa dal Distretto, che si è conclusa con la premiazione del vincitore, nel corso della celebrazione della “Giornata della Pace” tenutasi il 13 aprile in Roma presso la Protomoteca del Campidoglio.

 

Convegno
14 aprile 2005

Un Poster per la pace

Per il Service Internazionale “Un poster per la pace” e “Un tema per la pace” è stata coinvolta la Scuola elementare “Nostra Signora di Lourdes”, che ha presentato alcuni poster elaborati dai bambini della 5^ classe. Gli elaborati migliori hanno partecipato alla competizione promossa dal Distretto, che si è conclusa con la premiazione del vincitore nel corso di una mostra di disegni eseguiti dagli alunni, tenutasi il 14 aprile in Roma presso il Museo d’Arte Orientale. Nel corso della manifestazione sono stati assegnati anche premi speciali e attestati di partecipazione.


 

Convegno
15 aprile 2005

Il significato di essere genitori

Nell’Aula Magna dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria in Roma, si è svolto un convegno sul tema “Il significato di essere genitori” organizzato dal Lions Club Roma Tiberis, con la collaborazione di altri cinque Clubs romani, tra i quali il Lions Club Aurelium.
L’interrogativo di fondo, che molti di noi si sono posti, è ”come si impara ad essere genitori?” e “chi ci insegna questo difficilissimo mestiere?”. La questione è di grandissima attualità specialmente ai nostri giorni, poiché la società in cui viviamo è afflitta da innumerevoli problemi che il più delle volte, purtroppo, si riversano sui più deboli: i bambini, nostri figli o nostri nipoti.
In questa ottica, i Lions, sempre attenti alle problematiche più significative, hanno inteso affrontare l’argomento da diversi punti di vista. Con la presentazione del Lion prof. Angelo Capparoni, Presidente dell’Accademia dell’Arte Sanitaria, moderatore il Lion dott. Alberto Maria Felicetti, Presidente On. A. della Corte Suprema di Cassazione, sono intervenuti, quali relatori, la prof. Maria Rita Parsi di Ladrone, Presidente della “Fondazione Movimento Bambino”, che ha trattato il tema “Onora il figlio e la figlia”; la prof. Elisabetta Fernandez, sociologa, esperta in relazione sociale e sessualità – consulente in sessuologia, che ha trattato il tema “Il ruolo sociale dei genitori”; la dott. Magda Brienza, Presidente del Tribunale per i minorenni di Roma, che ha trattato il tema “La crisi di coppia e la ripercussione sui figli”; l’On. Carla Mazzuca Poggiolini, Membro della Commissione Bicamerale in materia di infanzia, che ha trattato il tema “Una giustizia garante del minore”.
Dunque, sono state trattate le varie sfaccettature del tema principale, come la necessità del rispetto da parte dei genitori verso i figli in quanto persone autonome, aventi diritto al riconoscimento della propria dignità; i riflessi all’interno della società dei comportamenti dei cittadini in quanto genitori, responsabili della educazione, della formazione e della partecipazione dei loro figli alla crescita e al miglioramento dell’assetto sociale in tutti i suoi comparti (comunicazione, scuola, lavoro, tempo libero, ecc.); la crisi di coppia, fenomeno in fase di espansione, come elemento di disturbo e di ansia, se non di devianza, nella crescita dei figli; infine, il ruolo della giustizia nella difesa del minore e nella garanzia dei suoi diritti.
Si è ampiamente sottolineato che nel rapporto tra genitori e figli, al di là delle differenze tra uomo e donna, nessuno è responsabile di più o di meno, nessuno può demandare all’altro il massimo carico delle cure parentali. È infatti importante, come si è chiaramente rilevato negli interventi (alcuni con toni di non celata posizione femminista) che in una società moderna, in cui ormai la donna assume di continuo un ruolo sempre più attivo e determinante, sia necessaria una stretta collaborazione, a tutti i livelli ed in tutte le situazioni, tra padre e madre, perché i figli possano, pur se attraverso le naturali difficoltà, avere dei punti di riferimento certi.
Naturalmente nessuno ha inteso mettere in stato di accusa quelle coppie per cui la convivenza è risultata o risulta impossibile, ma, anche nel caso di una coppia in crisi, i figli debbono poter comunque contare sulla presenza di entrambi i genitori, al di là di quelli che sono i rapporti tra i coniugi o gli ex coniugi. Il legislatore, il giudice o i servizi sociali, pur nella ricerca di una loro massima efficienza ed adeguatezza, possono solo attenuare le innegabili difficoltà, ma non possono sostituirsi alla irrinunciabile figura di un padre e di una madre, specialmente per un minore.
Tutti dobbiamo avvertire la responsabilità di dare ai bambini, ai giovani quello di cui hanno maggiormente bisogno per diventare adulti responsabili: assistenza, sostegno, educazione ed istruzione.
Notevole la partecipazione al convegno ed interessanti gli interventi e i quesiti posti al termine delle relazioni.

 

Viaggio
23 - 26 aprile 2005

Viaggio all’estero: destinazione Budapest


Roma, aeroporto di Fiumicino ore 9,55 di sabato 23 aprile 2005: un folto gruppo di soci ed amici del Lions Club Roma Aurelium (ben 43 persone) sono in procinto di decollare in direzione di Budapest, città bellissima e ricca di storia, per compiere l’annuale viaggio all’estero, come nella tradizione del Club.
L’atmosfera è frizzante e densa di aspettative: tutti o quasi hanno studiato a fondo il programma ed hanno raccolto notizie e informazioni sulla città e i suoi dintorni, sulle visite e le escursioni previste, sul cibo, gli articoli tipici, il tempo che farà. Il Presidente del Club augura a tutti un buon viaggio ed un interessante soggiorno. Il rientro è previsto per martedì 26 e il programma è piuttosto intenso, senza però risultare troppo faticoso.
Sin dall’arrivo a Budapest ci si accorge della maestosità della città, ma, soprattutto, della grandiosità e della bellezza del suo fiume, il Danubio, con il quale si ha subito un delizioso contatto sia durante il pranzo al ristorante Venajo, su un battello ancorato accanto al “Ponte delle Catene” (stupefacente struttura sia da un punto di vista estetico che tecnico), sia la sera del primo giorno, quando, sotto un cielo stellato in una splendida notte di luna piena e a lume di candela, si consuma una cena tipica su un battello in crociera sul Danubio, durante la quale, al bagliore di fuochi d’artificio, si possono ammirare alcune grandiose costruzioni, sapientemente illuminate, come il Parlamento, la cittadella di Buda con il bastione dei pescatori, i ponti Margherita ed Elisabetta ed altro….. .
Naturalmente il programma prevede, nei quattro giorni, numerose visite nei luoghi storici dell’Impero di Francesco Giuseppe ed Elisabetta (più nota come la principessa Sissi) e tutta la città, i musei, i monumenti, le chiese e le cattedrali sembrano voler riportare il visitatore all’atmosfera dell’Ottocento. E’ da rilevare la volontà, l’impegno degli ungheresi (o magiari, come preferiscono) nell’esaltare, restaurare, ripristinare le bellezze storiche, che acquistano sempre più dignità e splendore, accompagnate dagli splendidi viali (fioriti e lindi) come via Andrassy, o le grandiose piazze, come Piazza degli Eroi, o le curatissime vie del centro di Pest, con la sua famosa Pasticceria Gerbaud, meta di tante passeggiate dell’Imperatrice.
Particolarmente gradite ai soci dell’Aurelium le escursioni nei dintorni di Budapest: quella sull’Ansa del Danubio, con la visita alla Basilica di Esztergom (il Vaticano ungherese), del palazzo reale di Visegrad e della cittadina Szentendre (S. Andrea) con la splendida piazza principale, la cattedrale serbo-ortodossa e un delizioso mercatino ricco di prodotti locali, dai più semplici ai più raffinati, come le porcellane di Herend. Grande partecipazione ha anche registrato la visita alla reggia di Godollo, dove la sovrana Elisabetta trascorse più di 2000 giorni
Tutte le visite sono state magistralmente guidate ed illustrate con dovizia di particolari storici, socio-culturali, economici, eno-gastronomici e pittoreschi da un giovane magiaro, laureato in Letteratura Italiana del ‘500 ed innamorato dell’Italia e di tutte le sue molteplici bellezze.
Il clima che si è respirato nei giorni del viaggio è stato di grande cordialità e spensieratezza, grazie anche all’ottimo cibo gustato un po’ dovunque, ma soprattutto a Visegrad, dove, in un ambiente rinascimentale (con tanto di corona per ogni commensale) si è gustato un eccellente ed abbondante pranzo tipico, serviti da personale in costume e con il sottofondo di musica dell’epoca.
Molte altre sarebbero le notizie interessanti, al di là di quanto si può trovare nelle guide turistiche, ma vogliamo lasciare a chi ci legge il gusto di vivere di persona l’entusiasmo e la soddisfazione da noi provati nell’incontrare questa magnifica cultura e nel visitare i suoi luoghi più belli.
Purtroppo nulla dura in eterno; aeroporto di Budapest ore 18,00 del 26 aprile 2005, decollo in direzione della nostra bella e amata Roma: ritorno a casa, non senza rimpiangere il risveglio sulla riva del Danubio e la passeggiata mattutina nel meraviglioso parco dell’Isola Margherita.

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Consiglio Direttivo
28 aprile 2005

Il Presidente dà lettura degli argomenti in discussione per la preparazione al Congresso Distrettuale, che si terrà ad Ostia dal 13 al 15 maggio, e di una sintesi dei services e dei temi che verranno proposti per l’anno 2005/2006. Il Consiglio, dopo accurata disamina delle proposte, espone le sue valutazioni e fornisce indicazioni ai Delegati, rappresentanti del Club, che avranno il compito di esprimersi con il loro voto all’assise congressuale.
Il Presidente dà il benvenuto ai ddrr. Stefano Panke e Franco Poggi, ai quali si è ritenuto di illustrare la struttura e le finalità della nostra Associazione, prima del loro ingresso ufficiale nel Club, quali nuovi soci, previsto durante la conviviale del 6 maggio prossimo. I relatori Lomonaco, Dori e Lucibelli svolgono il compito brillantemente e in maniera esaustiva, alla stregua di un mini seminario.
Tra le altre informazioni fornite dal Presidente, una ha più delle altre destato nei presenti interesse e soddisfazione: la posa, avvenuta il 19 aprile u.s., di una targa stradale sulla via Aurelia alle porte di Roma, con la quale si dà al visitatore il benvenuto in Città da parte del Lions Club Aurelium, che opera a Roma con sede sociale presso il “Grand Hotel Parco dei Principi”.

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Conviviale
6 maggio 2005

L’etica nel lavoro e la responsabilità sociale dell’impresa
Ammissione di due nuovi soci - Targa Stradale


Il Club Aurelium ha dedicato la serata al tema distrettuale di studio “L’etica nel lavoro e la responsabilità sociale dell’impresa” la cui trattazione è stata affidata a tre oratori preparatissimi, i quali hanno affrontato l’argomento da tre diverse visuali.
Gli interventi degli oratori sono stati preceduti dalla cerimonia, sempre suggestiva e coinvolgente, dell’ammissione di due nuovi Soci, il dr. Stefano Panke, presentato dal Socio Cesare Rotelli, e il dr. Franco Poggi, presentato dal Presidente Manzaro, due gradevolissime persone che da ormai lungo tempo erano ospiti graditissimi del nostro Club.
Il Presidente ha poi informato i presenti che il 19 aprile u.s., sulla Via Aurelia, la numero 1 delle vie consolari, alle porte di Roma, è stata posta una targa stradale con la quale, al visitatore che entra, viene reso noto che in Città opera il Lions Club di Roma Aurelium, con sede sociale presso il Grand Hotel “Parco dei Principi”. La lodevole iniziativa, realizzata nell’ottica della cordiale collaborazione con il 18° Municipio, è stata molto apprezzata da tutti i presenti con espressioni di viva congratulazione nei confronti del Presidente.
Passando al tema della serata, il prof. Matteo Caroli, ordinario di Economia presso la Luiss, ha inquadrato la sua esposizione nell’ottica aziendale privata, illustrando gli atteggiamenti responsabili che l’impresa può assumere nella ricerca di un punto d’incontro tra le finalità proprie dell’impresa medesima e l’esigenza del rispetto di una eticità nel lavoro. Nel conseguimento delle finalità proprie, prima fra tutte la produzione di ricchezza, l’impresa moderna non può disattendere alcuni princìpi fondamentali, ignorando i quali rischia di renderne insostenibile l’esistenza: l’economicità e cioè la creazione di ricchezza, la presa di coscienza dell’ambiente nel quale opera e l’assunzione della responsabilità sociale nei confronti del mondo interno ed esterno.
Oggi gli ultimi due princìpi appaiono maggiormente presenti nelle strategie produttive e gestionali dell’impresa, anche nella scelta del prodotto da immettere sul mercato, considerate sia la presenza di normative statuali nel campo del “welfare”, sia la pressione derivante da scelte consumistiche orientate da associazioni di consumatori nonché la presenza, sul mercato finanziario, di investitori in fondi etici.
Il dr. Franco Lotito, socio Lion del nostro Club, nella sua veste di Presidente del Consiglio d’Indirizzo e Vigilanza dell’I.N.P.S. ha intrattenuto l’uditorio sulle attività del maggiore ente previdenziale italiano, il cui bilancio annuale, nella gestione dei flussi finanziari di competenza, è secondo soltanto a quello dello Stato e che può considerarsi, a buon diritto, come il più grande soggetto sociale “no-profit” che opera nel paese, con finalità che, stabilite per legge, lo definiscono sociale per antonomasia. Basti porre mente al fatto che l’I.N.P.S. ha di fronte a sé non clienti ma cittadini, gestisce non prodotti ma diritti. Il tutto con trasparenza e responsabilità
Per questi motivi, ha concluso l’oratore, se in termini generali un bilancio è un rendiconto economico ed una assunzione di impegni economico-finanziari, il bilancio sociale, che l’I.N.P.S. si accinge a disegnare e pubblicare il prossimo anno, non può che essere una assunzione di impegni sociali, concernenti l’accesso ai diritti di cittadinanza per tutte le forme di lavoro, l’accrescimento della qualità e la tempestività delle prestazioni sociali, l’incremento della legalità aumentando il contrasto del lavoro nero e sommerso, l’individuazione e la lotta contro l’evasione contributiva per aumentare il volume delle entrate e migliorare l’azione di riscossione dei contributi.
Il dr. Francesco Tamburella, dell’Intesa Consumatori, ha chiuso la serie degli interventi richiamando l’attenzione dei presenti sulla sentita esigenza del consumatore che l’impresa fornisca, con i suoi comportamenti produttivi, la maggiore affidabilità possibile, al fine di ottenere la totale tranquillità come cliente e perché si evitino motivi di conflittualità. Nel nostro paese i consumatori sono ancora troppo deboli e poco tutelati per cui, in attesa della “class action”, ottenere giustizia per questioni di poco conto, anche se numerose, è praticamente impossibile. In un rapporto commerciale con l’azienda, il consumatore può rimanere insoddisfatto, soddisfatto, appagato e coinvolto. Pertanto, scartato ovviamente il primo esempio che comporta un improbabile riacquisto, le ulteriori tre reazioni, elencate in scala crescente, sono quelle che l’azienda dovrebbe suscitare, specialmente l’ultima, in quanto un’azienda è tanto più affidabile quanto più è capace di coinvolgere il consumatore, il quale eserciterà anche un attivo passaparola.
Come si evince da quanto sopra riportato in maniera molto sintetica, le voci narranti della serata hanno affrontato l’argomento loro proposto da diversi punti di vista e lo hanno trattato in modo molto “soft” e, purtroppo, in termini temporali molto ristretti, per cui alcuni temi di grande attualità, come quelli accennati dal Presidente Manzaro nella lettera di convocazione quali, ad esempio, la rincorsa al profitto più esasperato, attraverso l’aumento incontrollato dei prezzi, e la riduzione drastica dei costi, che rischiano di provocare squilibri e tensioni preoccupanti nel sociale, non sono stati neppure sfiorati. Infatti, si ignora quali giudizi avremmo potuto sentire, in tema di etica nel lavoro, sulla delocalizzazione di molte imprese italiane in Paesi dove i diritti dei lavoratori sono totalmente ignorati, dove i salari sono talmente irrisori da ottenere costi finali per unità di prodotto incredibilmente bassi. Nulla si è detto sulla speculazione che ha accompagnato l’introduzione in Italia dell’euro, degli atteggiamenti disinvolti di molti imprenditori, anche nel settore della finanza, che hanno provocato danni irreparabili a centinaia di migliaia di risparmiatori. E altro ancora.
Per cui alla fine della serata ci si poteva ancora porre la domanda: ma davvero si può parlare di etica nel lavoro? Se per lavoro noi intendiamo “il meccanismo attraverso il quale l’individuo si inserisce nel flusso energetico dell’ambiente che lo circonda”, nulla di etico si può scoprire in esso, ma soltanto l’esigenza di ottenere quanto occorre alla propria esistenza. Di fronte, sappiamo che l’etica, che in genere ha lo stesso significato di moralità, è “la dottrina dei princìpi e dei fini che dovrebbero guidare le azioni umane perché risultino buone e degne di approvazione sia da parte della coscienza del soggetto agente sia da parte del giudizio degli altri.” Ma questi due termini si coniugano? Si possono coniugare?
Senza fare della sociologia spicciola, tutti sappiamo quanta fatica e quanto tempo sono occorsi perché il lavoro cessasse di essere considerato come creazione di ricchezza, quale in effetti è, ma non però quasi esclusivamente per una sola delle parti interessate. Si può citare, evitando ogni sospetto di schieramento, la “Rerum Novarum” con la quale, nel lontano 1891, Leone XIII rappresentò la presa di coscienza anche da parte della Chiesa della “radicale ingiustizia” in cui si trovavano gli operai, per cui si auspicava l’introduzione di moralità nell’economia (etica nel lavoro ante litteram!) attraverso la rivendicazione del “salario giusto”, affermando altresì la dignità del lavoro umano, che non è una merce e, infine, la liceità dell’intervento dello stato in campo economico. Si annota, come curiosità, che l’enciclica suscitò nel mondo cattolico entusiasmi e resistenze. Indifferenza nel socialismo, il quale si era già impadronito delle masse.

 

Convegno
21 maggio 2005

Impegno e opportunità per i giovani - Questionario


L’impegno dei Lions a favore dei giovani impone iniziative concrete per accrescere in loro il senso civico, la partecipazione ad attività umanitarie, allo sviluppo della personalità; per far loro prendere coscienza dei grandi problemi presenti nella società moderna. Il comitato Distrettuale “Impegno e opportunità per i giovani” ha preparato un questionario, teso a valutare il pensiero dei giovani sulle problematiche della pace, della guerra e del terrorismo, da distribuire e far compilare agli studenti degli ultimi anni delle scuole medie superiori.
Il Club Aurelium ha interessato gli alunni del Liceo Classico, Linguistico e Scientifico L. A. Seneca, del Liceo Classico L. Manara, del Liceo Scientifico E. Majorana e dell’Istituto Tecnico Aeronautico F. de Pinedo e ha raccolto il pensiero di circa 190 studenti.
In una manifestazione tenutasi a Civitavecchia il 21 maggio, il Past Governatore Luigi De Sio, responsabile del Comitato, alla presenza di circa 500 alunni ed un notevole rappresentanza di docenti, ha esposto i dati consuntivi dell’indagine; hanno svolto una loro relazione esponenti del mondo Lions, del giornalismo e della TV.

 

Altre iniziative
21 maggio 2005

4° Torneo di Burraco “Lions Club Roma Aurelium”

Sabato, 21 maggio ore 16,00 si sono riuniti i partecipanti al 4° Torneo di Burraco organizzato a scopo di solidarietà dal lions Club Roma Aurelium, come previsto dal programma del Presidente.
Ancora una volta i Lions hanno cercato di conciliare il piacere di incontrarsi con la volontà di attivarsi a favore dei meno fortunati; infatti, grazie all’infaticabile opera del socio Giorgio Cassano e delle signore Biancamaria Caringi Lucibelli e Andreina Moriconi Cassano, si sono chiamati a raccolta i soci Lions e i loro amici appassionati di questo gioco, ormai tanto diffuso.
Questa volta, per svolgere il torneo, si è scelta la meravigliosa Villa Spada, ospiti del Circolo del Centro Logistico della Guardia di Finanza, grazie alla disponibilità dimostrata dal Comandante Col. dr. Carlo Villanacci, che ha voluto contribuire di buon grado alla iniziativa di beneficenza ponendo a nostra disposizione i locali del Circolo e la sua efficiente organizzazione.
Avvalendosi dell’assistenza tecnica della “Associazione Burraco Roma 2000” nelle persone del suo Presidente Walter Farris, del Vicepresidente e di suoi valenti collaboratori, che hanno magistralmente guidato e garantito lo svolgimento del torneo, 40 coppie di giocatori si sono confrontate in quattro manches, fino alla proclamazione dei vincitori. Alle prime tre coppie classificate sono state assegnate coppe e premi, mentre altri premi, offerti da vari sostenitori, sono stati consegnati ad altre sei coppie.
L’atmosfera è stata di grande cordialità, anche se non è mancata, come sempre in queste occasioni, una forte competitività e un notevole impegno, da professionisti per tanti e da neofiti per alcuni principianti, che, come al solito, grazie alla loro proverbiale fortuna, sono riusciti spesso a battere i più esperti.
Ancora una volta, la generosità dei partecipanti ha permesso di raccogliere fondi da destinare ai services del Club.
La serata si è conclusa gradevolmente con una squisita cena negli stessi accoglienti locali, circondati da splendidi giardini.

Altre iniziative
26 maggio 2005

Visita del Presidente Distrettuale Leo al Leo Club Roma Aurelium

La visita del Presidente Distrettuale dei Leo dr. Marco Giangrande al Leo Club Roma Aurelium, alla presenza anche del Presidente del Lions Club Aurelium, è stata l’occasione per parlare dei rapporti tra il Lions Club e il suo Leo Club. Il Presidente Manzaro ha avuto modo di sottolineare che anche quest’anno si è consolidata l’intesa tra i due Clubs, che è sempre stata corretta e improntata alla massima collaborazione. Il Club Lions, in una apposita riunione del Consiglio Direttivo, ha deliberato, a partire da quest’anno, un considerevole aumento del contributo annuale di sostegno al Leo Club, finalizzato ad un incremento dei services e a migliorare l’immagine del Club stesso. La nomina del Leo Advisor è sempre concordata con i Leos, i quali hanno conoscenza diretta dei soci Lions, con la loro presenza sistematica alle riunioni istituzionali del Club Lions (Consigli Direttivi e Assemblee) nonché con la partecipazione, ove possibile, alle altre iniziative del Club Lions.
Il Leo Advisor in carica, peraltro confermato anche per la prossima annata, ha contribuito fattivamente con i Leo alla realizzazione di alcune iniziative di beneficenza promosse dal Club, reperendo siti e permessi. Ospitando, inoltre, le riunioni ufficiali del Club presso il proprio studio, ha sempre presenziato alle stesse, affrontando il problema dell’esiguo numero di soci, ed ha posto le basi per un possibile incremento futuro.

 

Conviviale
28 maggio 2005

“La sanità in Italia ed in Europa”
Conclusione del service pozzo a “Bimbo” – Cani Guida

All’Infernetto! All’Infernetto!
Da moltissimi anni, se ne sono contati più di diciassette, per i Soci dell’Aurelium nominare “Infernetto” vuol dire “Casa Pirro”, quella stupenda villa accogliente dove si tengono incontri tra il culturale e il gastronomico, sempre a fin di bene, per ottenere un decisivo contributo alla realizzazione di services che rientrano nel programma dell’annata.

Ai confini di Ostia, lungo la Via Cristoforo Colombo, dopo aver costeggiato Casal Palocco, una stradina si inoltra sulla sinistra e consente al viaggiatore di arrivare in una zona che, fino ai primi del ‘900, era dominio incontrastato di acquitrini e paludi. Arrivarono dall’Italia del Nord, specialmente dal Veneto e dalla Romagna, migliaia e migliaia di famiglie contadine, povere e senza beni e bonificarono quella terra, rendendola fertile alle colture e feconda al pascolo. In omaggio a queste famiglie, nelle vicinanze di Acilia c’è Via dei Romagnoli, intitolata proprio a questi grandi lavoratori della terra.
Tra le varie colture messe a dimora, vi era un tipo di pianta, una quercia dal linneiano nome di “quercus frainetto” che, nel dialetto dei veneti e dei romagnoli, i quali usavano indicare quella zona come “il farnetto”, con il passare degli anni divenne “andare all’Infernetto”, avere un podere “all’Infernetto”. Infatti, oggi il Farnetto è proprio un tipo di quercia e la sua esistenza in loco sembra avallare questa interpretazione del toponimo.
Tuttavia ne esiste un’altra. In passato quella zona era un deposito ed una cava di carbone, ottenuto con le famose “carbonare”, costruite con l’intento di ottenere carbone vegetale, delle quali sono state rinvenute tracce in occasione di scavi destinati a reperire eventuali reperti archeologici. L’esistenza di queste “fabbriche di carbone”, poste in vicinanza della strada principale, l’attuale Cristoforo Colombo, si appalesava al passante con nubi grigie e bagliori di fuoco. E, quindi, perché non pensare all’Inferno? Magari un po’ più piccolo, appunto ad un “Infernetto”?

Dunque, accolti come sempre dalla calda ospitalità del dr. Cesare Pirro, socio del Club, e della sua gentile consorte Mirella, quest’anno si è voluto dedicare questa conviviale al tema “La sanità in Italia e in Europa”; argomento importante che richiama in causa il nostro Servizio Sanitario Nazionale, bersaglio quasi quotidiano di articoli di stampa e di servizi televisivi non certamente favorevoli, e lo pone a confronto con quello di altri paesi europei.
Il dr. Giampiero Pirro, Responsabile della Comunicazione della FIMMG (Federazione Italiana Medici Medicina Generale), ha condotto la sua relazione con una puntuale disamina della situazione, illustrando, con dovizia di dettagli ed opportuni riferimenti, le difficoltà in cui si dibatte il comparto sanitario, elencando le cause della mancata efficienza ed esplicitando statistiche e indicatori a loro supporto.
Passando poi a parlare dei servizi resi da analoghi gestori in altri paesi europei, ha evidenziato i punti positivi e negativi che li differenziano dal nostro e le motivazioni che giustificano tali differenze.
Infine, il dr. Pirro ha indicato le possibili prospettive di miglioramento a breve termine, che prevedono, tra l’altro, l’introduzione della tessera sanitaria. Le numerose domande poste dai presenti al relatore hanno reso il dibattito vivace ed interessante; per ognuna di esse è stata fornita una risposta adeguata, anche se non completamente soddisfacente le attese del cittadino – utente.
La serata è proseguita con la presentazione, da parte del Presidente del Club, della conclusione del service più importante dell’anno per il Club Aurelium: la costruzione di un pozzo nel Centro di Accoglienza “Da ti Nzoni be ti Jesus”, gestito dalle Suore della Congregazione del Sacro Cuore di Gesù, in località Bimbo, situata alla periferia di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana.
Il service era stato presentato al Club durante la “Festa degli Auguri”, il 17 dicembre dello scorso anno, dopo che il Consiglio Direttivo aveva deciso di inserirlo nel programma dell’anno. La raccolta fondi, iniziata nella stessa serata, la condivisione da parte dei soci e dei sostenitori, impegnati in tutte le iniziative prese a sostegno, e la determinante partecipazione delle numerose signore, che si sono prodigate oltre misura, hanno permesso di finanziare l’opera per intero.
Inoltre, il coinvolgimento laboriosamente cercato e ottenuto, dell’UNICEF, che con il suo intervento ha accelerato l’iter burocratico nonché l’approvvigionamento dei materiali e delle attrezzature necessarie ai lavori, ha consentito di rendere funzionante e di inaugurare il pozzo il 10 aprile 2005, prima delle elezioni politiche che in quel paese si sono tenute alla fine di aprile e che avrebbero rallentato inevitabilmente i lavori.
Infine, una riduzione sul prezzo previsto, sempre grazie all’intervento dell’UNICEF, ha permesso di corredare il pozzo anche di una pompa elettrica per l’estrazione dell’acqua.
La presentazione è stata accompagnata dalla proiezione di alcune immagini sui momenti salienti dei lavori di perforazione, che si sono spinti fino a 53 mt. di profondità per intercettare una falda di acqua potabile, risultata poi alle analisi di qualità ottima, e da un filmato amatoriale, girato sul posto, che vede i bimbi del Centro festeggiare il pozzo, accompagnati dalle suore che hanno indirizzato al Club un messaggio di stima e di riconoscenza per il dono ricevuto; dono ricordato da una targa in ottone, a futura memoria, saldata su di un lato della pompa con la dicitura “Lions Club International – dono del Lions Club Roma Aurelium – anno 2004/2005 – 10 aprile 2005”.
A chiusura della serata, il Presidente ha annunciato che si procederà all’acquisto e all’istruzione di un cane guida per i ciechi e, se possibile, anche ad una adozione a distanza.
La serata si è conclusa con l’assegnazione di una targa ricordo:

A MIRELLA E CESARE PIRRO
CON GRATITUDINE E AFFETTO PER L’ECCEZIONALE
DISPONIBILITA’ AL SERVIZIO DIMOSTRATA NEGLI ANNI.
GLI AMICI DEL
LIONS CLUB ROMA AURELIUM

quale ringraziamento per il loro contributo pluriennale a sostegno dei services effettuati dal Club.

 

Gita
5 giugno 2005

Gita ad Anagni

In una calda mattina di giugno, il nostro Club ha partecipato ad una gita con il Lions Club gemellato di Matera Host, il Lions Club di Napoli Castel S. Elmo, il Lions Club di Vasto Host e il Rotary Club di Colleferro, quest’ultimo organizzatore dell’incontro, in una comunanza di persone prive di alcuna riserva mentale o spirito di competizione tra associazioni che seguono lo stesso fine di servire gli altri. Le mete prescelte sono state la storica cittadina di Anagni e il lago di Canterno.
Dunque, un rappresentativo gruppo del Lions Club Roma Aurelium si unisce agli amici appartenenti agli altri Clubs dinanzi alla Cattedrale di Anagni, l’antica Anagnia capitale degli Ernici, conquistata dai Romani nel 306 a.C.. La città divenne prima prefettura e poi municipio, nel sec. VIII passò dall’amministrazione dell’esarca ravennate a quella pontificia. Dal sec. XII, Anagni fu Comune e poi Signoria dei Caetani.
La visita inizia appunto dall’edificio più importante che domina la città dall’alto dell’acropoli: la Cattedrale, risalente ai secoli XII e XIII. Guidati da un esperto del luogo il prof. T. Cecilia, che ci accompagnerà alla scoperta di Anagni, si scende subito nella splendida Cripta, che presenta un interessante ciclo di affreschi, attribuiti a tre diversi maestri, e che incanta per la vastità delle rappresentazioni e per l’evoluzione dello stile pittorico dall’epoca della maniera bizantina del primo maestro alla resa plastica pregiottesca del terzo maestro. Molteplici le tematiche rappresentate.
Tornati in superficie i visitatori possono ammirare l’interno della Cattedrale, voluta dal vescovo Pietro da Salerno, in cui si trovano i caratteri propri dell’architettura romanica misti ad elementi gotici del sec. XIII. Veramente splendido appare il pavimento originale a mosaico, realizzato dal maestro Cosma nel 1230; altre due opere sono degne di nota: il candelabro tortile del cero pasquale e la cattedra episcopale, risalenti al 1267 e firmate dal Vassalletto. La storia della Cattedrale è molto ricca di eventi importanti, basti citarne uno per tutti: la scomunica che, da questo luogo, il Papa Alessandro III pronunciò contro l’Imperatore Federico I Barbarossa.
Dopo un breve ristoro, reso necessario dalla calura di fine primavera, il folto gruppo di amici si sposta nel Palazzo dei Papi, detto anche Palazzo di Bonifacio VIII; forse è proprio questo, a torto o a ragione, il luogo più famoso di Anagni. Sì, perché qui, nella sala delle scacchiere, pare che si sia consumato lo “schiaffo di Anagni”, l’oltraggio al pontefice Bonifacio VIII ad opera del nobile Sciarra Colonna, unitosi all’ambasceria francese guidata da Guglielmo di Nogaret e inviata da Filippo IV il Bello, deciso ad evitare la propria scomunica. L’ambiente, molto suggestivo, come pure la Sala delle Oche, appare ricco di elementi medievali e di affreschi della II metà del sec. XIII. Poco distante da Anagni, in posizione strategica sulla sommità di un colle, si erge il Castello di Fumone con la sua Rocca, prigione del papa Celestino V rinchiuso da Bonifacio VIII dopo la sua rinuncia al pontificato e qui morto nel 1296.
Molte altre sono le curiosità da riportare, ma vorremmo che i lettori sentissero il desiderio di visitare di persona questi luoghi così ricchi di storia e così maestosi da ammirare.
La colazione è stata organizzata presso un accogliente ristorante in riva al lago di Canterno, non così grande come altri laghi della regione, ma circondato da una fitta vegetazione che favorisce serenità e distensione.
I luoghi carichi di avvenimenti e di storia e le bellezze del paesaggio circostante non hanno distratto i soci dell’Aurelium dallo scopo primario dell’incontro: quello di rivedersi, mantenere viva l’amicizia dei Clubs gemellati e conoscere soci Lions di altri Distretti e soci di altre Associazioni di servizio, con i quali intessere rapporti amichevoli e di possibile collaborazione per services congiunti.
Il clima gradevole e sereno, che si è instaurato durante l’incontro, e lo scambio di biglietti da visita e di indirizzi, che si è registrato, hanno dimostrato senza alcun dubbio che il fine è stato raggiunto: ci si è salutati con un “arrivederci a presto” o un “ci sentiremo per mettere a punto iniziative comuni”.

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Conviviale
24 giugno 2005

Il passaggio della campana: Donato Manzaro a Francesco Alicicco


“Tempus labitur”.
Infisso nella meridiana che su tutto e tutti incombe, lo gnomone ha offerto la sua ombra per un numero di giorni che, dapprima, sembravano non finire mai, ma che poi hanno preso a rotolare sempre più velocemente fino a presentarsi ad un traguardo previsto fin dall'inizio della corsa.
Il tempo scorreva e, talvolta, sulla meridiana non si presentava ombra alcuna, non perché fosse scomparso lo gnomone, ma perché mancava il sole, la cui luce tutto scalda e vive in armonia. Però quasi nessuno se ne è accorto, cosicché tutti i giorni sono risultati alla fine scanditi nel loro ritmato avanzare, preciso e rispettoso delle previsioni.
Qualcuno del Club, tempo addietro, richiamandosi alle”Confessioni” di S.Agostino, ebbe modo di affermare che le riflessioni del vescovo d’Ippona sembravano ipotizzare che il presente, almeno per l’uomo, non esistesse, schiacciato com’è tra un futuro in attesa e un passato che è già memoria. E’ un’affermazione che lascia sconcertati, anche perché ci pone in relazione con Colui che è l’eterno presente. “Io sono colui che è”.
Però, se abbandoniamo per un po’ queste profonde e troppo impegnative considerazioni, possiamo constatare che anche a noi è consentito di usufruire di un presente, sia pure inserito in un fluire inarrestabile - “tempus labitur” -, quanto basta per soffermarci a riflettere sul passato e a formulare propositi per il futuro. Perché, almeno per l’uomo, un passato e un futuro sono inconcepibili se non sono separati, ma anche raccordati, da un presente, sia pure effimero. Il “panta rei” di Eraclito avrà pur bisogno, ogni tanto, di respirare un pochino!
Anche se ripetitiva, ineluttabile e sempre uguale a sé stessa, la serata dedicata al “Passaggio della Campana”, terreno di caccia di un preparatissimo Cerimoniere, consente ai due protagonisti, il Presidente uscente e il Presidente entrante, di dedicarsi proprio alle due categorie del tempo, il passato e il futuro, per rinnovare ancora una volta nella vita di un Club Lions un episodio che rappresenta, nel presente, oltre che il momento più alto dell’annata che sta per concludersi, la linea di demarcazione di un democratico avvicendamento di cariche, alle quali tutti i Soci possono e debbono accedere.

Alla fine di un anno lionistico, comunque, un bilancio, seppure in sintesi, è inevitabile che venga tracciato dal Presidente uscente ed anche quest’anno non si è sottratto alla norma. Riferendosi alle “linee guida” presentate il 2 luglio 2004, sera del suo insediamento, e richiamate nell’Assemblea del 21 settembre, il Presidente Manzaro ha ricordato gli impegni assunti e quanto è stato fatto per onorarli:

Il lavoro svolto è stato possibile grazie al coinvolgimento dei soci, che hanno offerto la loro collaborazione o hanno risposto positivamente alla richiesta di collaborazione; il numero dei soci coinvolti è stato notevole con contributi diversi e determinanti, quali relatori o promotori di incontri a tema e convegni, organizzatori di gite e di altre iniziative; non c’è stato il tempo per interessare tutti gli altri, ma sono certo che avrebbero volentieri dato il loro apporto, se fosse stato loro richiesto.

Se il contributo dei soci è, in un certo senso, dovuto per aver loro accettato i princìpi e gli scopi della nostra Associazione, il contributo delle signore è dettato solo dal desiderio di condividere con i loro coniugi il piacere di essere utili alla causa comune di servire gli altri. Il loro impegno è stato al disopra di ogni aspettativa e, insieme agli amici ed ai sostenitori del Club, hanno reso possibile la realizzazione dei services.

Per quanto riguarda i services abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo, realizzando un service economicamente molto impegnativo quale quello della costruzione del pozzo in Centro Africa, finanziato per intero e concluso nell’anno. La cospicua raccolta di fondi ci ha permesso anche di addestrare un cane guida in età scolare per non vedenti, di sostenere le popolazioni del Sud-Est asiatico ed Associazioni quali l’AILD, il Chicco, la Cooperativa Eureka, l’Associazione gli Amici di Simona, il Comitato Aurora e di poter procedere all’adozione a distanza di una bimba orfana di Bangui, di nome Annick, nata il 1 maggio del 1999 (ritratta nella foto accanto, con il suo fratello gemello Kennedy), assicurandole l’istruzione scolastica per la durata di due anni.

Il rapporto con il 18° Municipio è stato consolidato tanto che è stato possibile collegare il nostro Sito Web a quello del 18° Municipio, posare la targa stradale sull’Aurelia e realizzare, insieme con la Norman Academy, il convegno sull’Alzheimer.

La collaborazione con il Distretto 108L è stata piena, avendo partecipato alle Manifestazioni (50° Forum Europeo e 50° Anniversario), ai Convegni e Gabinetti dallo stesso organizzati, ai temi e services nazionali e distrettuali e ad altre iniziative (tema e poster per la pace, questionario per impegno e opportunità dei giovani, la prevenzione della droga, ecc.).

Ci siamo impegnati in una più intensa vita di club per rafforzare l’amicizia fra i soci ed aumentare lo spirito di corpo e di appartenenza: ci sono state 8 conviviali e in 5 di esse sono stati trattati temi attuali ed interessanti (L’Europa nella storia, La pari dignità, La procreazione assistita, L’etica nel lavoro, La sanità in Italia e in Europa); 4 gite (Villa Lante, A. Vespucci, Vigna di Valle, Anagni) e il viaggio a Budapest; altre iniziative come la lotteria di Natale e due tornei di burraco.

Abbiamo sostenuto il nostro Leo Club, sia economicamente, aumentandone il contributo annuale, sia fattivamente, destinando loro una delle migliori risorse del Club quale Leo Advisor, che ha permesso di organizzare, con loro, iniziative per la raccolta fondi per i loro services e di gettare le basi per un prossimo incremento di soci.

Si è ricercata una maggior visibilità per il nostro Club, in omaggio al detto “fa’ il meglio che puoi e fallo sapere” o meglio ”se non lo fai sapere, quello che fai è come se non fosse stato fatto”, con quattro iniziative importanti: 1) il nostro sito Web è stato collegato al sito del 18° Municipio e, per questo, è stato arricchito con notizie della nostra Associazione e del nostro Club; sono state inserite documentazioni, di cui si è avuta disponibilità, relative ad anni precedenti ed è stata integrata la struttura delle attività dell’annata onde permettere l’inserimento di documenti, articoli stampa e foto; il sito è aggiornato a tutt’oggi e da febbraio 2005 è stato visitato circa 250 volte. 2) la rivista “Lionismo” del nostro Distretto è stata letteralmente sommersa dagli articoli, sulle iniziative del Club Aurelium, inviati dal nostro Addetto Stampa e P.R. 3) la targa posata all’ingresso di Roma sull’Aurelia, informa chi entra nella capitale che in Roma opera il Lions Club Aurelium; 4) questo volumetto che state leggendo è una documentazione puntuale del lavoro fatto, una traccia che permetta a tutti coloro che hanno operato all’interno e all’esterno del club di riconoscersi nel contributo dato; chiarisce a chi non conosce i Lions, o ironizza sulla loro attività, di che cosa realmente essi si occupano; non ultimo, fornisce a chi si avvicina al lionismo, con l’eventuale intenzione di far parte di un club, un esempio concreto dell’operato di un anno.

Dopo il discorso di chiusura dell’annata lionistica 2004/2005, il Presidente Manzaro ha assegnato riconoscimenti di apprezzamento ai soci e alle signore, che con la loro opera hanno sostenuto il Club durante l’anno, e un ricordo personale a tutti i soci presenti e agli amici del club.

La serata si è conclusa con il saluto del Presidente entrante dr. Francesco Alicicco che ha anche accennato alle linee del suo programma per l’annata 2005/2006.

 

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Anno 2004 - 2005
Indice Tematico

I Services:

No al Doping (Service Distrettuale)
Valle dei Fiori
Bimbo – Bangui
Sud est Asiatico
Lions e il mondo dei giovani (Service nazionale)
AILD
Cani Guida
Adozione a distanza
Il Chicco
L’Associazione Gli amici di Simona
La Cooperativa Eureka
Il Comitato Aurora

I Temi di studio:

L’Europa nella storia
La pari dignità
Procreazione assistita
Alzheimer……. (Tema di studio nazionale)
Il significato di essere genitori
L’etica nel lavoro …. (Tema di studio distrettuale)
La sanità in Italia e in Europa
22.10.04
28.01.05
18.02.05
19.02.05
15.04.05
06.05.05
28.05.05

I Convegni:

50° Forum Europeo
Doping e Sport (Service distrettuale)
Alzheimer: diagnosi ……(Tema di studio nazionale)
50°Anniversario della fondazione del Distretto
Un tema per la pace
Un poster per la pace
Il significato di essere genitori
Impegno e opportunità per i giovani (questionario)
30.09.04
17.10.04
19.02.05
18.03.05
13.04.05
14.04.05
15.04.05
21.05.05

Le Conviviali:

Passaggio della campana (Gallone – Manzaro)
Sen. Domenico Fisichella
Charter e visita Governatore
Festa degli auguri e Services
Proff. M. Trimarchi e L. Papeschi
Dr. Massimo Vari
Prof. Caroli - Presid. Lotito - Dr. Tamburella
Dr. Giampiero Pirro – casa Pirro
Passaggio della campana (Manzaro – Alicicco)
02.07.04
22.10.04
26.11.04
17.12.04
28.01.05
18.02.05
06.05.05
28.05.05
24.06.05

Le gite e i viaggi:

Villa Lante e Palazzo Farnese
Amerigo Vespucci e Terme Taurine
Vigna di Valle – Museo dell’Aeronautica
Viaggio a Budapest
Anagni
09.10.04
20.11.04
09.04.05
23.04.05
05.06.05

Le altre iniziative:

Messa di Natale in S. Maria Maggiore
Sito Web del Club Aurelium
3° Torneo di Burraco “Roma Aurelium”
Posa targa stradale
Ingresso di due nuovi soci
4° Torneo di Burraco “Roma Aurelium”
Rapporti con il Leo Club Roma Aurelium
Questa pubblicazione
Visibilità del Club

I Consigli Direttivi e le Assemblee:

Gli argomenti trattati e le decisioni prese nei Consigli Direttivi e nelle Assemblee sono oggetto dei relativi Verbali, raccolti presso il Segretario del Club; alle date indicate, sono riportate solo alcune delle decisioni prese e degli argomenti trattati di maggior rilievo.

Consiglio Direttivo Congiunto: consegne
Consiglio Direttivo
I Assemblea Ordinaria: programma e bilancio

Consiglio Direttivo
Consiglio Direttivo con il Governatore
Consiglio Direttivo
Assemblea Straordinaria: candidatura a VDG
Consiglio Direttivo
Consiglio Direttivo
II Assemblea ordinaria: elezione cariche

Consiglio Direttivo
05.07.04
21.09.04
21.09.04

12.11.04 26.11.04 14.12.04
17.12.04
04.02.05
17.03.05
17.03.05

28.04.05

Annata 2004 - 2005

Si ringraziano per la collaborazione


Lo Staff:

Francesco Lomonaco, Enrico Chiricotto, Piero Tonini.


I soci:

Francesco Alicicco, Antonio Bassetti, Gianfranco Carpi, Giorgio Cassano, Giorgio Dori, Domenico Giglio, Alberto Longo, Franco Lotito, Filippo Lucibelli, Cesare Pirro, Franco Poggi, Aldo Ricci, Paolo Ricciardi, Rodolfo Ricottini, Riccardo Rossi, Gennaro Saccone.

un grazie particolare a: Umberto Manucci.
                                       Enzo Maggi


Le Signore:

Liliana Bragaglia, Nancy Carpi, Andreina Cassano, Luisa Chiricotto, Marina Dori, Maretta Giglio, Annamaria Giustiniani, Gabriella Giustiniani, Jole Locatelli, Biancamaria Lucibelli, Cira Maggi, Albetta Manucci, Mirella Pirro, Paola Ricciardi, Giovanna Saccone, Maura Sidoni, Lia Troija

un grazie particolare a: Elvira Lomonaco
                                      Albertina Tonini
                                      mia moglie Teresa


Dino Manzaro

Copertina - Retro