Governatore, autorità, amici Soci, dolcissime Signore,
graditi Ospiti,
ai saluti del Cerimoniere Tonini aggiungo i miei e poiché con il Governatore
ho terminato poc’anzi di parlare del Club e dei suoi programmi e del
Governatore tra poco parlerà con maggiore autorevolezza il Presidente
di Circoscrizione, chiedo allora all’amico Pegoraro di consentirmi di
dedicare questi pochi minuti che mi sono concessi dal cerimoniale della serata
alla consueta finestra che ad ogni conviviale apro sulla vita del Club. dopo
l’intervento dell’amico Manucci con le sue pillole di lionismo,
che stasera mancherà con unanime cordoglio!
Innanzi tutto un sentito ringraziamento a tutti coloro – e sono stati
veramente tanti – che la scorsa settimana si sono affettuosamente interessati
circa lo stato della mia salute, allorquando una temporanea totale amnesia
mi ha per due ore tagliato completamente fuori dalla quotidianità.
Pensa, Governatore, che ha telefonato, preoccupato e speranzoso, anche qualche
pretendente al trono!!! Ma, almeno per questa volta, è andato deluso.
Dal canto mio ho provato ad emulare in qualche modo il noto Mattia Pascal,
ma sono stato energicamente stoppato al primo tentativo e potrai facilmente
immaginare da chi. A parte le facezie, un grazie particolare va all’amico
Tonini e alla cara Albertina.
In sede di Consiglio Direttivo ho avuto la possibilità di illustrare
il programma della nostra annata lionistica e la nostra azione in materia
di service e non starò qui a ripetermi; debbo però assolvere
ad un obbligo nei confronti di quella che, utilizzando una felice affermazione
del caro amico e mio padrino Giulio Bernardini, è la parte migliore
di noi: la moglie.
Una volta l’anno le nostre Signore, grazie alla squisita ospitalità
del Socio Cesare Pirro, organizzano una conviviale alla quale partecipano
Soci e Amici e il cui incasso viene devoluto a favore dei services del Club.
Trattasi sempre di quattro-cinque milioni di lire e anche quest’anno,
a maggio, non mancherà questo contributo; infatti, il Comitato femminile
sta per iniziare i suoi lavori e sicuramente darà il meglio di sé
per facilitare il conseguimento dell’ambizioso obiettivo che ci siamo
proposti: un service del valore di oltre venti milioni di lire.
Ma vi è ancora dell’altro. Alcune Signore del Club – che
qui ovviamente non cito – hanno da tempo deciso di rinunciare all’omaggio
che veniva loro fatto in occasione di conviviali domestiche, pregando gli
ospiti di finalizzarne il controvalore ad attività di service. Orbene:
lo scorso 8 Novembre, da parte della Comunità “Il Chicco”,
un’associazione che assiste ragazzi gravemente e irrimediabilmente handicappati,
mi sono pervenute due lettere con le quali si ringrazia il Club per aver contribuito,
con attrezzature e beni di varia natura per un importo di ben quattro milioni
di lire, a soddisfare le esigenze della Comunità.
Quale Presidente del Lions Club di Roma Aurelium sono giustamente e profondamente
orgoglioso di quanto sopra annunciato e mi preme sottolineare che, personalmente,
ritengo indispensabile rivolgere la massima delle attenzioni a questo aspetto
della nostra vita associativa, se vogliamo continuare a proclamare, con legittimo
e giustificato orgoglio, di essere la più grande associazione di servizio
del mondo.
Ben vengano gli impegni distrettuali e nazionali su temi di studio: essi sono
utili e necessari per individuare, inquadrare, studiare situazioni di disagio
e di impegno della società nella quale viviamo e, conseguentemente,
suggerirne soluzioni a chi di competenza o intraprenderne autonomamente, proprio
come un service. E mi permetto di opinare che altrettanto debba dirsi delle
proposte di service su scala nazionale e distrettuale, e anche locale, almeno
per quelle che, se traguardate su realtà sovradimensionate e complesse
come potrebbe essere una città come Roma, rischiano di essere illusorie
o velleitarie laddove si pensi di coinvolgere su proposte operative autorità
politiche, profondamente divergenti e divaricate, o amministrative, sempre
preoccupate di non dispiacere quelle politiche.
D’altronde, se esaminiamo bene i dettati dei services di quest’anno,
penso che si possa convenire che non se ne tradirebbe lo spirito qualora fossero
trattati alla stregua di temi di studio. Ma, torno a ripetere e con forza,
è il service che ci contraddistingue, che ci rende diversi e che, se
opportunamente reso visibile, può anche stupire. Non molto tempo addietro,
il Club ha ospitato, come conferenziere, il regista Citto Maselli, noto a
tutti non soltanto per le sue opere cinematografiche, ma anche per la sua
posizione politica. Prima del suo intervento ha avuto modo di ascoltare varie
autorevoli voci del nostro Club e di ricevere informazioni sulla attività
nostra e dell’Associazione in generale. Orbene: il regista Maselli ha
iniziato la sua conferenza mostrando stupore e meraviglia per quanto aveva
appreso, dichiarando di trovarsi politicamente spiazzato sul piano della socialità
e della solidarietà.
Se ho citato questo episodio non è certamente per avvalorare o proporre
una nostra collocazione ideologica, proprio in un momento storico in cui assistiamo
al crollo delle ideologie, ma soltanto per affermare che valori come la solidarietà,
l’amicizia, il rispetto di tutto ciò che è “altro”,
l’amore, la comprensione, in una parola tutto ciò che preferisce
albergare nel cuore piuttosto che nel cervello, se manifestato e praticato
con convinzione e coralmente – e noi possiamo farlo! – ci potrà
consentire di continuare a sentirci appartenenti alla più grande –
attenzione: dico più grande e non più numerosa – associazione
di servizio del mondo.
(Il Presidente Enzo Maggi)